lunedì 10 ottobre 2016

Messico - Oaxaca ingovernabile

A partire dal giugno 2016 - a dieci anni della rivolta che per più di sei mesi si svolse in questo stato meridionale del Messico - insegnanti e le comunità delle otto regioni di Oaxaca sono tornate in piazza.

La loro richiesta principale è l'abrogazione della riforma dell'istruzione e del pacchetto di riforme strutturali meglio conosciuto come il "Patto per il Messico", che il governo di Enrique Peña Nieto vuole imporre al paese fin dal 2013 sotto l'influenza della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale e della Banca InterAmericana di Sviluppo (Banco Interamericano de Desarrollo).

Con queste riforme intese a privatizzare l'istruzione e altri settori come ad esempio l’agricoltura, la salute, le telecomunicazioni o l'energia, il governo messicano sta minacciando direttamente, non solo gli i professori, ma l’intero popolo del Messico. 

Questo movimento ha cessato di essere solo dei professori, ora si tratta di un movimento sociale, perché?, Perché la gente comune è la più colpita in tutti gli aspetti. “Per questo in tutti posti ci stiamo organizzando per alzare la voce ", spiega una signora di San Pablo Huitzo.

Inoltre, in molte parti del territorio dello stato di Oaxaca, la resistenza non è limitata solo a rifiutare queste riforme ma la gente si sta organizzando per combattere direttamente i megaprogetti che si sta cercando di imporre nella zona, minacciando le comunità. Oltre a ciò, le persone si battono contro uno stato repressivo e colonizzatore e per rivendicare il loro diritto alla terra, al territorio e all'autonomia.



A differenza l'esperienza del 2006, quando la resistenza si concentrò principalmente nella città di Oaxaca, in questo 2016 i blocchi e i presidi sono stati installati nella maggior parte dello stato. Ciò che non è cambiato è la risposta del governo alle proteste: la brutale repressione rimane la reazione principale. Fino ad oggi, centinaia di persone sono rimaste ferite e più di dieci sono stati uccisi da elementi della polizia e della gendarmeria di governo.

Con questo documentario, vogliamo far sapere cosa è successo tra giugno e agosto, attraverso le voci degli abitanti dei villaggi, gli insegnanti, le madri e le autorità municipali di Oaxaca.


Al seguente link si trovano una raccolta dei materiali che raccontano la lotta popolare e dei maestri e maestre pubblicati da subversiones.org su questo argomento.

Kurdistan - Diciotto anni di carcerazione per Abdullah Öcalan

9 OTTOBRE!Una giornata nera per i curdi di tutto il mondo, Abdullah Öcalan leader del movimento curdo si trova in carcere da 18 anni
Il 9 ottobre 1999, Abdullah Öcalan, il più importante rappresentante politico delle curde e dei curdi è stato costretto a lasciare il Medio Oriente da un’alleanza regionale e internazionale della quale era parte anche l’Europa. 
Ne è seguita un’odissea per tutto il mondo che nel febbraio 1999 è finita con la sua deportazione dal Kenya in Turchia in violazione del diritto internazionale. 
Da allora Öcalan si trova in una condizione di durissimo isolamento nel carcere sull'isola di Imrali.

Grazie ad un ampia iniziativa del movimento curdo e di altri importanti sviluppi, lo Stato turco verso la fine del 2012 è stato costretto a riaprire una trattativa con Öcalan. Ne è seguito un processo negoziale durato quasi tre anni,che ha suscitato speranze in una soluzione stabile e duratura della questione curda e per la Pace in tutto il Medio Oriente. 

Nonostante tutto questo, Recep Tayyip Erdoğan e il governo dell’AKP, interrompono brutalmente il processo di risoluzione democratica e trascinano la regione curda di Turchia in una nuova stagione di conflitto. Molte città nel sudest del paese vengono sottoposte a pesanti coprifuochi e allo stato di emergenza militare che ha comportato numerose vittime civili, la distruzione di interi quartieri, e lo spostamento forzato di centinaia di migliaia di persone.

La dura repressione seguita al tentativo di colpo di Stato ha ulteriormente aggravato la drammatica situazione democratica del paese. Una repressione che non ha risparmiato il mondo degli accademici e degli intellettuali ed in genere delle forze democratiche che hanno espresso un forte rifiuto del ritorno ad una concezione di guerra; gli attivisti e i politici curdi colpiti da numerosi arresti; 2.468 militanti e dirigenti del HDP e del Partito Democratico delle Regioni (DBP) incarcerati nel corso dell’ultimo anno.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!