domenica 16 aprile 2017

Messico - I contributi della Comisión Sexta del EZLN

Participación de la Comisión Sexta del EZLN en el Seminario de reflexión crítica “LOS MUROS DEL CAPITAL, LAS GRIETAS DE LA IZQUIERDA”

In attesa di traduzione

12 de Abril

PRELUDIO: LOS RELOJES, EL APOCALIPSIS Y LA HORA DE LO PEQUEÑO
Subcomandante Insurgente Galeano

Palabras del Subcomandante Insurgente Moisés, miércoles 12 de abril de 2017
Subcomandante Insurgente Moisés

KAGEMUSHA: ABRIL TAMBIÉN ES MAÑANA
Subcomandante Insurgente Galeano

13 de Abril

Palabras del Subcomandante Insurgente Moisés, jueves 13 de abril de 2017
Subcomandante Insurgente Moisés

14 de Abril

LECCIONES DE GEOGRAFÍA Y CALENDARIOS GLOBALIZADOS
Subcomandante Insurgente Galeano

15 de Abril

Palabras del Subcomandante Insurgente Moisés, viernes 15 de abril de 2017
Subcomandante Insurgente Moisés

venerdì 14 aprile 2017

Messico - Seminario "I muri del Capitale, le crepe della Sinistra" Comision Sexta del EZLN

Le registrazioni del Seminario che si svolge a San Cristobal de las Casas dal 12 al 15 Aprile 2017 (in aggiornamento continuo)

 12 Aprile - Prima sessione (a partire dal min.7:03 e poi 10:30)



13 Aprile - Seconda sessione (a partire dal min. 5:00)

13 Aprile - Terza sessione (a partire dal min. 16:10)


14 Aprile - Quarta sessione (a partire dal min. 4:20)

14 Aprile - Quinta sessione (a partire dal min. 4:20)



A continuazione seguiranno gli altri contributi

mercoledì 12 aprile 2017

Messico - Gli zapatisti incontrano la scienza

Un dialogo con Laura Espasa Besalù su ConCiencias, il festival delle scienze per l'umanità. 
di Nello Lampo e Angelo Piga*



A cavallo tra il dicembre e gennaio scorsi, si è tenuto in Chiapas, a San Cristóbal de Las Casas, ConCiencias, il festival delle scienze per l'umanità [1]. Si è trattato essenzialmente di un congresso, durato in tutto sette giorni, con una pausa intermedia di due: dal 26 al 30 dicembre e dal 2 al 4 gennaio.
Gli zapatisti si sono da sempre contraddistinti per essere innovatori in ambito politico, organizzativo e di immaginario. Questa volta si sono spinti oltre, cercando di scommettere sulla possibilità di agire su un campo del sapere che per antonomasia ha contraddistinto il mondo “occidentale”, con strumenti che per le popolazioni native americane hanno significato colonialismo e oppressione, culturale e materiale.
Seppur siano passati tre mesi dalla conferenza - tempo lungo in termini di cronaca - il dibattito è più che mai attuale. Parlare “qui da noi” dei temi affrontati in ConCiencias non è mera testimonianza, serve anzi a riportare il ruolo della scienza e dello scienziato in Occidente ad un livello umano, ad avere uno sguardo esterno su cosa sia la scienza occidentale oggi.
Abbiamo deciso di parlare di ConCiencias con Laura Espasa Besalú, biologa professoressa di biologia di scuola secondaria, attivista “quotidiana” a Barcellona, che ha partecipato all'evento.
Per altri interessanti contributi sul tema si vedano anche i link alle note [2,3]. Invitiamo inoltre a seguire i prossimi eventi delle comunità zapatiste, in preparazione al prossimo ConCiencias che si terrà tra il 26 e il 30 Dicembre [4].
- Laura, iniziamo con un’importante domanda preliminare: Il ConCiencias si è tenuto in contemporanea a un altro importante evento - che non era prettamente zapatista, ma a cui gli zapatisti hanno partecipato - ovvero la conferenza per la proposta di una candidatura “indigena e donna” alle prossime elezioni nazionali messicane [5]. In Spagna siete in generale più attenti che in Italia alle vicissitudini sudamericane e quindi sia ConCiencias che la candidatura indigena hanno avuto ampio spazio mediatico. In Italia ha avuto più risalto solo il secondo evento. Ci puoi raccontare se e come la conferenza dei popoli indigeni ha avuto spazio dentro ConCiencias?
La prima fase del Congresso Nazionale Indigeno (CNI) si svolse in ottobre, la seconda in contemporanea a ConCiencias, iniziò il 29 dicembre. Se ne parlò il primo giorno di ConCiencias, quando i delegati zapatisti al congresso si sedettero insieme a noi nell’auditorio e ci spiegarono gli obiettivi della candidatura. Ci invitarono quindi ad Oventic per il primo gennaio, giorno della dichiarazione finale del congresso. Fu data quindi visibilità al congresso, ma non ci fu un’unione formale tra i due temi, uno spazio comune di discussione, anche se fu molto bello il fatto di stare coi delegati nello stesso “spazio fisico”! Penso che sia importante sottolineare la proposta di creazione del Concejo Indígena de Gobierno [Consiglio indigeno di governo], composto da rappresentanti delle comunità del CNI e che avrà come portavoce una donna da candidare alle presidenziali del 2018. È molto importante il fatto che la candidata altro non è che la voce delle comunità indigene di tutto il paese, e che la corsa elettorale e la presa di potere non sono gli obiettivi ultimi di questa proposta. Il percorso di formazione di questo Consiglio, che avverrà attraverso il dialogo e l'incontro tra le comunità indigene ridarà visibilità e voce pubblica a “los de abajo” [letteralmente, quelli che stanno in basso].
- Vuoi iniziare a spiegarci cos'è e com'è nato ConCiencias?
Dunque, iniziamo a precisare che interpretare ConCiencias come un invito a riflettere sopra la scienza, su come usarla per trasformare la società e creare un mondo nuovo, costituisce un'interpretazione che possiamo fare noi a partire da quello che hanno proposto.
Il motore della loro domanda sono state le necessità e i bisogni delle nuove generazioni zapatiste, formatesi nelle scuole zapatiste, che hanno acquisito una conoscenza più razionale, di carattere metodico, ed è proprio a partire da questa che si prefiggono l'obiettivo di continuare ad apprendere il perché e la natura delle cose.
In un comunicato del subcomandante Galeano intitolato “La culpa es de la flor” [6][la colpa è del fiore], si dice che qualora qualcuno chieda le ragioni di ConCiencias si risponda appunto che “la colpa è del fiore”. Esiste infatti un aneddoto, non si se sa se vero o meno, in cui si narra che un giovane appartenente a una comunità abbia domandato al subcomandante Moises perché i fiori avessero esattamente il colore che hanno, chiedendo però di non rispondere “perché così hanno deciso gli dei”, o in generale attraverso quei metodi di conoscenza che sono stati tipici di quelle comunità fino ad ora. La richiesta è stata proprio quella di capire esattamente cosa succede con un fiore.
- Quindi l’input è arrivato dalle nuove generazioni e non dai vertici...

martedì 11 aprile 2017

Messico - Comunicato congiunto del CNI e dell’EZLN

Comunicato congiunto del CNI e dell’EZLN per denunciare la repressione contro la comunità Purépecha di Arantepacua, Michoacán


Alla Comunità Purépecha di Arantepacua, Michoacán,

Ai mezzi di comunicazione alternativi,

Ai popoli del mondo

Il Congresso Nazionale Indigeno, i popoli, nazioni e tribù che ne fanno parte, manifestano la propria indignazione per il vile attacco del malgoverno contro la comunità purépecha di Arantepacua, Michoacán, nei giorni 4 e 5 aprile del presente anno.

Mentre una commissione di comuneros cercava di dialogare a un tavolo con il malgoverno dello stato di Michoacán, il governatore Silvano Aureoles Conejo li ha traditi. Dapprima impedendo loro il passaggio con centinaia di granatieri e decine di camion quando si dirigevano a Morelia per cercare di arrivare ad accordi che portino alla risoluzione di un vecchio conflitto agrario. Poi, mentre la commissione aveva in corso il negoziato con il governo, quando numerosi contingenti della polizia di Michoacán e della Polizia Ministeriale dello Stato hanno attaccato la comunità insieme a forze federali, seminando il terrore, entrando nelle case per arrestare i comuneros e aprendo il fuoco indiscriminatamente, stroncando la vita di tre comuneros di Arantepacua:

José Carlos Jiménez Crisóstomo (25 anni)
Luis Gustavo Hernández Cuenete (15 anni
Francisco Jiménez Alejandre (70 años circa).

Inoltre c’è stata una quantità imprecisata di feriti, dei quali due si trovano in gravi condizioni, mentre 38 comuneros sono stati arrestati dal governo di Michoacán il giorno 4 aprile e altri 18 il giorno 5 aprile, essendo accusati di delitti fabbricati per criminalizzare l’esigenza dei loro diritti.

Fratelli e sorelle di Arantepacua, il vostro dolore per l’omicidio dei compagni è nostro. Lottiamo e dunque abbiamo la certezza che il castigo per i colpevoli sorgerà dalla dignità, la resistenza e la ribellione dei nostri popoli. Seminare verità e giustizia nella distruzione verso cui ci portano i potenti è ciò che sappiamo fare noi popoli.

I malgoverni pensano che spargere il terrore nei territori indigeni del Michoacán, e nella gran parte della geografia nazionale, sia il modo di silenziare i popoli e la loro parola, ma tutto ciò non passerà, perché la parola che oggi gridano collettivamente i popoli originari nasce giustamente dall’indignazione, l’averne abbastanza e la decisione di non lasciarsi ammazzare, depredare, dividere o comprare.

Ci pronunciamo insieme all’assemblea comunale di Arantepacua per:

  • La cessazione immediata dell’escalation repressiva contro Arantepacua e le comunità purépecha della regione.
  • La libertà inmediata dei compagni detenuti dal malgoverno.
  • Giustizia per le vittime della vile aggressione e riparazione di tutti i danni causati.
  • Castigo al governatore Silvano Aureoles e a tutti i responsabili, materiali e intellettuali, dei crimini commessi.
  • Che siano ritirate le forze di polizia e militari da Arantepacua, poiché finché saranno presenti non cesserà l’aggressione contro i comuneros.

Cordialmente

6 aprile 2017

Giustizia per Arantepacua

Giustizia per il Popolo Purépecha

Per la Ricostruzione Integrale dei Nostri Popoli

Mai Più Un Messico Senza Di Noi

Congresso Nazionale Indigeno

Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale



Traduzione a cura dell’Associazione Ya Basta! Milano

sabato 8 aprile 2017

Paraguay - Questioni chiave per comprendere la situazione

Venerdì scorso [31.03.2017, ndr] una notizia ha fatto il giro del mondo: manifestanti danno fuoco al Parlamento dopo l’approvazione del Senato all'emendamento costituzionale, che dovrà essere approvato in un successivo referendum e che prevede la possibilità di rielezione per il Presidente. Cosa sta accadendo davvero in Paraguay?

• Paraguay: «Que se vayan todos» di Santiago Mayor*
Rapidamente, importanti mezzi di comunicazione paraguayani e il Partido Liberal (all'opposizione) hanno denunciato l’illegalità della risoluzione, sostenendo che si tratta di una manovra dell’attuale Presidente Horacio Cartes per perpetuarsi al governo.
Paradossalmente – per lo meno dal punto di vista di chi non conosce i dettagli del dibattito – anche il progressista Frente Guasù, anch’esso all’opposizione e che vede come massimo referente l’ex Presidente Fernando Lugo, è posizionato a favore della riforma. Lo scenario è più complesso di quanto un’analisi superficiale possa prevedere.
Cosa ha approvato il Senato paraguayano?
Il progetto promosso dal partito governativo (Partido Colorado) e appoggiato dal Frente Guasù e dai settori dissidenti del Partido Liberal prevede la modifica degli articoli 161, 197, 229 e 235 della Costituzione. L’articolo 229, così modificato, permetterebbe ai presidenti e vicepresidenti la possibilità di rimanere in carica per cinque anni e di essere rieletti due volte consecutivamente o in maniera alternata.
Oltre a questo, è previsto che coloro che occupano tali cariche possano correre per la rielezione nel ciclo successivo solo qualora presentino le dimissioni fino a sei mesi prima delle elezioni. A questo si aggiunge il fatto che, secondo la legislazione vigente, le dimissioni di un Presidente devono essere approvate dal Parlamento: con la modifica della Costituzione, tuttavia, sarà sufficiente comunicare la rinuncia agli altri poteri dello Stato.
Queste modifiche alla Costituzione dovranno comunque essere riconosciute o respinte attraverso referendum prima delle elezioni presidenziali del 2018.
Va ricordato che l’attuale Carta – approvata nel 1992 – proibisce qualsiasi tipo di rielezione, anche a coloro che già hanno ricoperto il ruolo di Presidente. Uno dei motivi che portarono a questa particolarità della legge fondamentale paraguaiana risiede nel fatto che la prolungata dittatura di Alfredo Stroessner (1954-1989) cercò di legittimarsi proprio attraverso elezioni truccate che gli hanno permesso di essere eletto per sette mandati consecutivi.
Quali sono le controversie?
La prima critica mossa da chi si oppone alla riforma – in primo luogo il Partido Liberal e diversi mezzi di comunicazione – si basa sul fatto che è la stessa Costituzione a proibire la rielezione. Modificare la Carta per via parlamentare sarebbe quindi incostituzionale, anche qualora fosse previsto un successivo referendum popolare.
Allo stesso tempo viene denunciata l’assenza durante la sessione del Presidente della Camera Alta, Roberto Acevedo; per tanto lo stesso procedimento (al di là del contenuto della riforma) sarebbe illegale.
La normativa è stata approvata in una sessione alla quale erano presenti 25 dei 45 senatori.
Cosa è successo venerdì notte [31.03.2017, ndr]?

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!