Nella sala del Ministero Generale della Giustizia è iniziato il processo contro le persone accusate di disordini e fallito colpo di stato arrestate durante le proteste post-elettorali nel giugno e luglio scorsi.
Le persone coinvolte nel processo sono più di 100 e tra loro ci sono attivisti molto conosciuti dei partiti Moshakerat e Kargozaran.
Il testo dell'imputazione afferma che le elezioni recentemente svolte in Iran, con la loro altissima affluenza (85%), sono state un evento epico per la nazione, perchè hanno dato al mondo intero il messaggio che l'Iran è uno dei paesi più stabili e sicuri. Ma nonostante ciò gli oppositori sconfitti hanno provato subito a destabilizzare il paese: secondo i documenti disponibili e le confessioni degli accusati, c'è stato un tentativo preordinato di colpo di stato “soft”, dietro al quale ci sarebbe la mano della CIA.
Le organizzazioni accusate di questo tentato colpo di stato sono il partito Moshakerat, il partito Kargozaran e l'organizzazione Mojahedin; in particolare esse sono accusate di aver organizzato e diretto le manifestazioni non autorizzate e di aver provato a sfruttarle per cambiare la natura del regime islamico in un sistema secolare.
Inoltre il partito Moshakerat è accusato di avere avuto rapporti con spie britanniche, di avere posizioni antireligiose e di essere pronto a prendere posizioni filoamericane nel caso di un attacco statunitense all'Iran.