E' iniziato tutto lunedì scorso quando una cinquantina di
manifestanti che protestavano pacificamente contro la demolizione di
un parco, una delle poche aree verdi del centro, per far
spazio alla ricostruzione di una fortezza militare storica dell'epoca
ottomana accompagnata da un centro commerciale, sono stati allontanati con violenza dalla polizia.
La
violenza usata ha fatto sì che nei giorni seguenti aumentasse il
numero dei manifestanti. Alla protesta si sono associati deputati
dell'opposizione, scrittori, artisti ed intellettuali.
In migliaia hanno occupato il Parco Gezi, con tende, slogans e canti. La polizia ha attaccato l'acampada con inaudita
violenza: “ci hanno attaccato con idranti e gas lacrimogeni, quando
c'erano migliaia di persone nel parco” hanno dichiarato i manifestanti.
Ci sono stati più di 100 feriti, più di sessanta arrestati, tra
cui giornalisti e deputati.
I manifestanti dicono che il Parco è
stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso contro le decisioni
del governo. C'è chi parla di "primavera turca" mentre i manifestanti
continuano a tornare in piazza nonostante le cariche della polizia.
Nuovi scontri nella zona centrale della
città anche oggi. La tag “resistenza per il Parco Gezi” ha iniziato a
circolare in twitter e le proteste ci sono state anche in altre città
del paese.
Le ragioni della
protesta sono sintetizzate nelle dichiarazioni in alcuni giornali:
“Mai sentita una cosa del genere: è uno scherzo. Che cosa vogliono
da questo bellissimo parco? Tutto intorno a Taksim è pieno di centri
commerciali. Perché vogliono privatizzare anche qui? Tutto il Paese
è stato privatizzato, noi condanniamo questo governo”.
Dietro alla protesta la critica alle politiche del governo per le
privatizzazioni, le devastazioni ambientali, le politiche di austerità
tanto è vero che la presenza in piazza non si ferma.
Una protesta forte, moderna, europea in questo paese modificato negli ultimi anni in particolare nelle aree urbane.
Più di 500, 40, 30, 20, 10 anni dopo
ALLERTA ROSSA E CHIUSURA CARACOLES
BOICOTTA TURCHIA
Viva EZLN
Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.
La lucha sigue!