Pablo González Casanova diventa il comandante Pablo Contreras. Gli
zapatisti lo hanno così battezzato per il suo pensiero critico e
indipendente. Il 1º marzo scorso alla presentazione di una sua opera
alla Fiera Internazionale del Libro, Casanova aveva così risposto alla
domanda di quale fosse la sua ricetta per vivere con tanta forza
intellettuale: Lottare ed amare. Questo 21 aprile, come comandante del
CCRI-EZLN, ha ratificato nuovamente la sua vocazione di lottare ed
amare.
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González Casanova è il nuovo comandante Pablo Contreras
Gli zapatisti lo hanno così battezzato per il suo pensiero critico e indipendente
Da ieri, il dottor Pablo González Casanova, 96 anni, è il comandante Pablo Contreras del Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno dell’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (CCRI-EZLN).
La nomina è stata resa pubblica nel mezzo di una prolungata ed emozionante ovazione dei partecipanti al “Conversatorio: Sguardi, ascolti e parole: proibito pensare?” che si sta svolgendo nel Centro Indigeno di Formazione Integrale Fray Bartolomé de Las Casas -Università della Terra (Cideci-Unitierra,) a San Cristóbal de Las Casas, convocato dagli zapatisti.
La decisione ribelle è stata annunciata all’ex rettore dell’Università Nazionale Autonoma del Messico (UNAM) dal comandante Tacho. Per essere zapatista – ha detto il tojolabal – bisogna lavorare e lui ha lavorato per la vita delle nostre comunità. Non si è stancato, non si è venduto, non ha ceduto.
In precedenza – con un bellissimo intervento in cui ha tracciato il bilancio della campagna della portavoce del Consiglio Indigeno di Governo, María de Jesús Patricio, per ottenere la candidatura indipendente alla Presidenza della Repubblica – lo scrittore Juan Villoro ha raccontato come il passato 11 febbraio, sulla spianata del Palazzo delle Belle Arti a Città del Messico, Don Pablo avesse festeggiato il suo 96° compleanno nell’evento finale di appoggio all’indigena nahua.
Rettore di sinistra
González Casanova, ha ricordato Villoro, è stato l’unico rettore di sinistra della UNAM. Quel giorno alle Belle Arti, ha aggiunto, ci ha dato una lezione di gioventù e ribellione e si è dimostrato un autentico decano e uomo di giudizio.
Preparando la sorpresa, il subcomandante Moisés ha raccontato come gli zapatisti si formano assegnando e soprintendendo i compiti. Se le cose riescono bene, ha detto il comandante, lo zapatista viene premiato con altro lavoro.
E a questo punto il comandante Tacho ha preso la parola e cominciato a spiegare, in terza persona, i meriti e le virtù di Don Pablo. Facendo giochi di prestigio con i numeri ha concluso che, nonostante la differenza di età, gli zapatisti e González Casanova sono coetanei. Ha ricordato il nome col quale quasi un anno fa, durante il seminario “I Muri del Capitale, le Crepe della Sinistra: la clessidra ed il mondo organizzato delle fincas“, era stato battezzato dai ribelli Pablo Contreras. Quindi, ha annunciato la sua nomina come membro del CCRI-EZLN ed ha concluso dicendo: il nostro regalo per lei è altro lavoro…
Un anno prima, durante l’incontro “I Muri del Capitale”, il subcomandante Galeano lo aveva presentato come un uomo di pensiero critico e indipendente al quale non si dice mai che cosa dire o cosa pensare, ma che sta sempre dalla parte del popolo. Per questo, aveva detto, in alcune comunità zapatiste è conosciuto come Pablo Contreras. Ed aveva aggiunto che uno dei municipi ribelli era stato battezzato col suo nome.
Subito dopo l’annuncio di Tacho della nomina del nuovo comandante, i membri della comandancia e del CCRI presenti si sono alzati per salutare militarmente con la mano sinistra Don Pablo ed abbracciarlo calorosamente, mentre il pubblico in piedi ha applaudito per circa 10 minuti ed è partito un inaspettato “Goya, goya, cachún, cachún, ra, ra, ra! Goooooooya! Universidad!” [slogan storico dell’università – n.d.t.]
Don Pablo che ha iniziato il suo intervento nel seminario salutando l’auditorium in lingua tzotzil e spiegando che salutare è riconoscere l’altro ed ha proseguito rivendicando allo zapatismo un contributo universale alle lotte di liberazione, ha risposto visibilmente commosso al saluto militare ed agli abbracci, con altrettanti abbracci.
Solo il 1º marzo scorso, alla presentazione di una sua opera alla Fiera Internazionale del Libro nel Palacio de Minería, González Casanova aveva così risposto alla domanda di quale fosse la sua ricetta per vivere con tanta forza intellettuale: Lottare ed amare.
Questo 21 aprile, come comandante del CCRI-EZLN, ha ratificato nuovamente la sua vocazione di lottare ed amare.
Testo originale: http://www.jornada.unam.mx/2018/04/22/politica/009n1pol
Traduzione “Maribel” – Bergamo