La NATO festeggia i 60 anni a Kehel, tra le due rive del Reno, con il costante e turbolento ronzio degli elicotteri che pattugliano il cielo della città e con l’eco della parola congiunta della Francia - che ha reintegrato la NATO dopo 40 anni di ’eccezione francese’ - e della Germania nel dichiarare "Non possiamo perdere la guerra in Afghanistan".Questa è la foto di famiglia che viene scattata oggi in chiusura del vertice ’alleato’ e presentata all’Europa attraversata negli ultimi mesi da una moltitudine di movimenti di precari, studenti, migranti.
Dalle dichiarazioni di Sarkozy e della Merkel risorge la minaccia del terrorismo islamico, Strasburgo-Kabul, un asse di sangue e di morte al quale decine di migliaia di manifestanti e la popolazione di Strasburgo rispondono in queste giornate di contro-vertice organizzate dalle reti di movimento.
Il contrasto è forte tra la ventina di figure dell’élite politica internazionale che commemorano un compleanno ai piedi del sacrario dedicato alle vittime delle operazioni di guerra della NATO e l’ipotesi di mondo che si sta disegnando a qualche kilometro oltre il parco verdeggiante della residenza che ospita la chiusura del vertice. Un profilo netto che restituisce l’immagine di un altro mondo che sta scivolando nella fossa insieme ai capi di stato e militari che l’hanno scavata. La "nuova strategia" è un documento con la lista delle nuove minacce: terrorismo, clima, energia, alle quali la NATO porterebbe delle nuove risposte.Prima di tutto in Afghanistan con Barack Obama che insiste per una più ampia partecipazione soprattutto economica da parte europea. Infatti nelle ultime settimane sia Parigi che Berlino avevano resistito ai richiami di Washington in attesa di accordi specifici sulla FGE (corpo che unifica le forze dell’ordine europee) da discutere a Strasburgo anche con la Russia.Missione compiuta perché la partenza di centinaia di soldati, seguiti da qualche migliaio a loro volta protetti dalle Forze internazionali di assistenza e sicurezza (Isaf) è stata ufficializzata proprio in queste ore.
"Block Nato", da una parte e dall’altra del fiume che più che simbolicamente è a cavallo di due frontiere, avanza e penetra un po’ ovunque nonostante la massiccia presenza di dieci mila poliziotti e l’apparato di guerra tedesco e francese dispiegato dentro e alle porte di Strasburgo. La disobbedienza civile si coniuga con la sommossa contro la guerra e contro le politiche sull’immigrazione dell’Unione europea. In una città bloccata da una settimana, senza mezzi di trasporto, accerchiati, soffocati dai gas, sorvegliati dagli elicotteri militari giorno e notte, è l’alba che porta consiglio: sub che rimontano il Reno, esercito dei Clown, o percussionisti in nero, studenti del campus universitario, abitanti dei quartieri, ognuno risponde all’appuntamento dei governi europei per augurare un "Happy birthday to you" agli "assassini e terroristi della Nato".
Marina Nebbiolo
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