lunedì 3 agosto 2009

PresenzAttiva in Chiapas - 2 agosto: al Caracol di Oventic

Oventic

La salute un diritto fondamentale.

3 / 8 / 2009

La delegazione italiana si è recata oggi in visita al Caracol di Oventic.

Nell'incontro con la Giunta del Buongoverno i rappresentanti zapatisti hanno ricordato la strada percorsa dal levantamiento del 1 gennaio 1994, "quando si pensava che gli indigeni erano scomparsi ed invece sono riapparsi per aprirsi una nuova strada verso il futuro". Da allora l'autonomia si è fatta laboratorio concreto di costruzione dei percorsi di autogoverno. "Abbiamo ancora tanta strada da fare, certo ora abbiamo costruito con l'appoggio della solidarietà internazionale molte cose: 11 microcliniche, 35 case di salute e una clinica centrale oltre a 64 scuole primarie e una secondaria; ma c'è ancora molto da fare".

"La possibilità di incontrarci, di scambiarci le nostre esperienze rafforza la nostra lotta e ci fa capire che non siamo soli".

Dopo la Giunta, la delegazione si è incontrata con i Coordinatori della Clinica e con una giovane Promotrice di salute.

Dall'inizio della nascita della prima clinica La Guadalupana, sono stati formati circa 800 Promotori di cui oggi operano quotidianamente in 330.

La strutturazione che si è scelto di sviluppare è quella delle Microcliniche accompagnate da Case di Salute (presidi sanitari di zona) decentrate in modo da essere presenti più capillarmente anche nelle comunità distanti.

La vera sfida ora è non solo garantire la salute ma avviare una generale politica di prevenzione per migliorare le condizioni complessive di vita. Il Sistema Sanitario Autonomo ad esempio sta confrontandosi con l'aumento dei casi di cancro, soprattutto allo stomaco. Una malattia che in parte deriva anche dalla qualita complessiva dell'alimentazione e della vita. Per gli zapatisti non solo è fondamentale curare ma anche costruire un futuro "rigenerando" forme di vita migliori per tutti.

Domani una nuova tappa: il Caracol di Morelia.

La lotta dentro la Ssangyong continua

Negli ultimi due giorni ci sone stati negoziati intensi tra rappresentanti dei lavoratori e della compagnia Ssangyong sulla questione dei licenziamenti.

Lo sciopero ed occupazione attuale e’ incominciato il 22 di maggio quando la compagnia automobilistica Ssangyong ha licenziato un terzo della sua manodopera, circa 2,650 lavoratori. Circa 1,700 lavoratori avevano accettato il compenso di licenziamento offerto dalla compagnia, ma il resto ha deciso di resistere, occupando parte dello stabilimento.

In questa ultima fase di riunioni, la compagnia ha offerto di diminuire di 300 il numero di licenziati, spostando la maggior parte di questi in un tipo di cassa integrazione, e offrire un nuovo posto a solo un’altro centinaio.

Questa offerta e’ stata considerata inaccetabile dagli scioperanti, specialmente visto il loro sacrificio di questi ultimi due mesi.

La situazione dei lavoratori e famigliari, il cui numero si stima tra i 900 e 1,000, dentro i due stabilimenti per la verniciatura occupati, continua a deteriorare.

manifestazioneL’assedio della polizia e’ totale, mentre cibo, acqua e medicinali stanno scarseggiando tra i lavoratori. In piu’, la polizia ha ammesso di mischiare un cocktail di sostanze chimiche con il gas lacrimogeno che viene lanciato addosso ai lavoratori da elicotteri che sorvolano continuano le zone occupate. La polizia ha ripetutamente tentato di sfondare i lavoratori, ma le barricate dei lavoratori finora hanno tenuto.

All’esterno del cordone poliziesco, in cui le milizie pagate dalla compagnia si muovono liberamente, ci sono migliaia di persone che danno vita a manisfestazioni, azioni, e cortei continui, cercando di dare supporto ai lavoratori all’interno della Ssangyong. Gli arresti oramai si contano nelle centinaia di persone.

La Ssangyong e’ in stato di liquidazione, e le banche hanno dato alla compagnia fino a meta’ settembre per risolvere la situazione. Come la situazione si sviluppera’ nei prossimi giorni e settimane e’ difficile da prevedere.

Da una parte, i lavoratori che son riusciti a resistere per oltre due mesi sembrano decisi ad andare avanti e non cedere. Anche se politicamente sono compatti e decisi, la questione sta diventato una questione umana dato che non solo stanno soffrendo fisicamente, ma psicologicamente ci sono segni che molti stanno crollando.

Dalla parte della compagnia, e la classe capitalista Coreana, qui si sta giocando non solo con l’industria automobilistica, ma anche lo stato dell’organizzazione sindacale Coreana.

La Ssangyong e’ la piu’ piccola delle compagnie automobilistica Coreana, e sia per il governo che la classe capitalista, questo scontro rappresenta solo l’inizio. Se riescono a vincere e ‘riformare’ la Ssangyong, dopo vengono la Hyunday, la Daewoo e Kia, che sono aziende molto piu’ grosse con decine di migliaia di lavoratori. Dato la globalizzazione dell’industria automobilistica, questo poi avrebbe ripercussioni internazionali su altre compagnie automobilistiche.

Dall’altro lato, questi conglomerati industriali rappresentato anche le roccaforti del sindacato Coreano capeggiato dalla confederazione del KCTU. Il KCTU nell’ultimo decennio e’ stato colpito duramente dalla ‘flessibilizzazione’ e ‘precarizzazione’ dell’economia Coreana, e non e’ potente come negli anni ‘90.

Nonostante queste perdite, il KCTU rimane uno dei sindacati piu’ forti ed organizzati della regione, un sindacato di cui le radici si trovano negl’anni settanta e li scontri contro la dittatura militare. Una sua sconfitta rappresenterebbe un’enorme perdita per tutto il movimento progressivo dell’Asia.

I sindacati Coreani richiedono solidarieta’ internazionale con azioni/manifestazioni contro compagnie Coreani e uffici/consolati/ambasciate Coreane.

Per ulteriori informazioni:

http://kctu.org/

http://kctu.org/ActionAlerts/3720

http://metal.nodong.org/

http://www.imfmetal.org/index.cfm?n=618&l=2

http://libcom.org/

Ssangyong union:
http://sym.nodong.org/

Per video:

http://www.youtube.com/watch?v=fglJuHJdRPM

http://www.youtube.com/watch?v=ko1WcIwtyKE&feature=related

http://www.youtube.com/watch?v=l-ohGv4vl14&feature=related

Piergiorgio Moro

Melbourne, Australia

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!