venerdì 6 novembre 2009

Full Metal Afghanistan

L'offensiva taliban costringe le UN a spostare i propri dipendenti civili



Le Nazioni Unite comunicano in una nota che sposteranno 600 dei loro dipendenti internazionali attualmente basati in Afghanistan. Il personale ritornerà al lavoro quando i livelli di sicurezza nelle strutture utilizzate al momento saranno innalzati.

Il trasferimento, fanno sapere le agenzie di stampa, non causerà alterazioni nei servizi legati agli aiuti, che venivano svolti da personale afghano. La mossa segue il raid talebano della settimana scorsa al Centro Bekhtar, nella capitale Kabul, in cui sono morti cinque dipendenti delle Nazioni Unite e tre cittadini afghani.

L'attacco alla struttura, nel distretto di Shar-i-Naw, è accaduto mercoledì scorso, ed è il più sanguinoso per i dipendenti civili internazionali delle Nazioni Unite dalla caduta del regime talebano nel 2001.

Questo lunedi inoltre, sempre per motivazioni legate alla sicurezza, è stato interrotto un progetto al confine nord-ovest tra Pakistan e Afganistan. Le Nazioni Unite hanno attualmente uno staff internazionale di 1300 persone impegnate in Afghanistan. Il capo della missione afghana per le UN, ha dichiarato che "è abbastanza chiaro che l'aspetto della sicurezza per il nostro staff è diventato sempre più complesso nel corso dell'ultimo anno".

Sempre i dirigenti delle Nazioni Unite avvertono che la pessima reputazione del governo di Kabul in termini di corruzione, e la recente crisi legata alle frodi elettorali del Presidente Karzai, stanno dando ulteriore forza all'offensiva talebana nel paese. I comandanti dell'esercito americano hanno fatto richiesta al Presidente Obama di altri 40.000 soldati, mentre Gordon Brown ha già annunciato l'invio di ulteriori 500 soldati in Afghanistan.

mercoledì 4 novembre 2009

PESTICIDI NEL VOSTRO STOMACO

I RICCHI SANNO DI COSA STIAMO PARLANDO E
CONSUMANO PRODOTTI BIOLOGICI.
VOI DOVETE DECIDERE. DA CHE LATO STATE?



di João Pedro Stedile*

I portavoce della grande proprietà e delle imprese transnazionali sono pagati molto bene per sostenere, parlare e scrivere tutti i giorni che in Brasile non ci sono più problemi agrari. Alla fine, la grande proprietà è diventata molto più produttiva. Quindi il latifondo non è più un problema per la società brasiliana. Sarà vero?

Nonostante questo, voglio affrontare il tema dell'ingiustizia sociale della concentrazione della proprietà della terra che fa sì che il solo 2% dei proprietari, ossia 50.000 latifondisti, siano padroni della metà di tutte le nostre terre, mentre abbiamo 4 milioni di famiglie senza diritto alla terra.

Parlerò delle conseguenze, per voi che abitate in città, del modello agricolo dell'agrobusiness. L'agrobusiness è la produzione su larga scala, con monoculture, con l'uso di pesticidi e macchinari. Usano veleni per eliminare altre piante e non assumere manodopera. In questo modo distruggono la biodiversità, alterano il clima e espellono sempre più famiglie di lavoratori rurali dalle loro terre.

Al momento dell'ultimo raccolto, le imprese transnazionali, e sono poche (Basf, Bayer, Monsanto, DuPont. Sygenta, Bunge, Shell chimica...), hanno festeggiato perché il Brasile è diventato il maggior consumatore mondiale di veleni agricoli. Sono stati utilizzati 173 milioni di tonnellate. Una media di 3700 chili per ogni brasiliano. Questi veleni sono di origine chimica e restano nell'ambiente. Inquinano il suolo. Contaminano le acque. E, soprattutto, si accumulano negli alimenti. Le coltivazioni che più utilizzano i veleni sono: la canna da zucchero, la soia, il riso, il mais, il tabacco, il pomodoro, la patata, l'uva, le ciliegie e gli ortaggi. Tutto questo lascerà residui nei vostri stomaci. Nel vostro organismo le cellule si ammalano e, un giorno, potranno trasformarsi in cancro.

Domandate agli scienziati del nostro Istituto Nazionale del Cancro, centro di riferimento della ricerca nazionale, qual è la principale origine del cancro, dopo il tabacco?

La Anvisa (Agenzia Nazionale di Vigilanza Sanitaria) ha denunciato che esistono nel mercato più di venti prodotti agricoli non raccomandabili per la salute umana. Tuttavia, nessuno inserisce informazioni sulle etichette degli alimenti, né li ritira dagli scaffali. In passato era permesso che la soia e l'olio di soia avessero solo 0,2 mg/kg di residui del veleno glifosato per non causare problemi di salute. Improvvisamente, la Anvisa ha autorizzato che i prodotti derivati dalla soia potessero contenere fino a 10,0 mg/kg di glifosato: 50 volte di più. Questo è avvenuto certamente per pressione della Monsanto, poiché il residuo di glisofato è aumentato nella soia transgenica di sua proprietà.

La stessa cosa sta succedendo ora con i derivati del mais. Dopo che è stata approvata la coltivazione di mais transgenico, il che ha aumentato l'uso di veleni, vogliono ampliare la possibilità di residui da 0,1 mg/kg (attualmente permesso), a 1,0 mg/kg.

Esistono molti altri esempi delle conseguenze dei pesticidi. Il dottor Vanderley Pignati, ricercatore della UFMT (Universidade Federal do mato Grosso), ha rivelato nelle sue ricerche che nei comuni dove c'è grande produzione di soia, in seguito a un uso intensivo dei pesticidi, gli indici di aborti e malformazioni di feti sono un quarto di più della media dello Stato.

Noi abbiamo sostenuto che è necessario valorizzare l'agricoltura familiare contadina, che è l'unica che può produrre senza veleni e in modo diversificato. L'agrobusiness, per ottenere vantaggi di scala e grandi guadagni, riesce a produrre solo con veleni e espellendo i lavoratori verso le città.

E voi pagate il conto con l'aumento dell'esodo rurale, delle favelas e con l'aumento dell'incidenza del veleno nei vostri alimenti.

Per questo, sostenere l'agricoltura familiare e la riforma agraria, che è una forma di produrre alimenti sani, è una questione nazionale, di tutta la società. Non è più un problema dei senza terra. E è per questo che sempre più il MST e Via Campesina si mobilitano contro l'agrobusiness e contro le imprese transnazionali; è per questo che i loro mezzi di comunicazione e i loro deputati e senatori ci attaccano tanto. Perché sono in conflitto due modelli di produzione. E' in discussione a quali interessi la produzione agricola deve rispondere: solo il profitto o la salute e il benessere della popolazione?

I ricchi sanno di cosa stiamo parlando e consumano solo prodotti biologici.
E voi dovete decidere. Da che parte state?


* Membro da coordenação nacional do MST e da Via campesina Brasil

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!