Le Nazioni Unite comunicano in una nota che sposteranno 600 dei loro dipendenti internazionali attualmente basati in Afghanistan. Il personale ritornerà al lavoro quando i livelli di sicurezza nelle strutture utilizzate al momento saranno innalzati.
Il trasferimento, fanno sapere le agenzie di stampa, non causerà alterazioni nei servizi legati agli aiuti, che venivano svolti da personale afghano. La mossa segue il raid talebano della settimana scorsa al Centro Bekhtar, nella capitale Kabul, in cui sono morti cinque dipendenti delle Nazioni Unite e tre cittadini afghani.
L'attacco alla struttura, nel distretto di Shar-i-Naw, è accaduto mercoledì scorso, ed è il più sanguinoso per i dipendenti civili internazionali delle Nazioni Unite dalla caduta del regime talebano nel 2001.
Questo lunedi inoltre, sempre per motivazioni legate alla sicurezza, è stato interrotto un progetto al confine nord-ovest tra Pakistan e Afganistan. Le Nazioni Unite hanno attualmente uno staff internazionale di 1300 persone impegnate in Afghanistan. Il capo della missione afghana per le UN, ha dichiarato che "è abbastanza chiaro che l'aspetto della sicurezza per il nostro staff è diventato sempre più complesso nel corso dell'ultimo anno".
Sempre i dirigenti delle Nazioni Unite avvertono che la pessima reputazione del governo di Kabul in termini di corruzione, e la recente crisi legata alle frodi elettorali del Presidente Karzai, stanno dando ulteriore forza all'offensiva talebana nel paese. I comandanti dell'esercito americano hanno fatto richiesta al Presidente Obama di altri 40.000 soldati, mentre Gordon Brown ha già annunciato l'invio di ulteriori 500 soldati in Afghanistan.