Attorno alle immagini che arrivano da Haiti molti si stanno interrogando.
Sono immagini che mischiano l'imponente macchina degli aiuti alla situazione drammatica della popolazione dell'isola.
Una macchina di aiuti che nel suo insieme sembra più un "invasione" da giocare a tutto campo: negli equilibri internazionali, nelle opinioni pubbliche dei paesi di provenienza, nell'affermazione dei ruoli all'interno dell'America Latina.
“Il processo democratico non è la migliore opzione, bensì l’unica. Dobbiamo comprendere che la sua principale garanzia è il nostro popolo. Perché solo con la forza e la spinta del nostro popolo si potrà aprire, costruire e portare fino in fondo questo processo. […] Il processo democratico sarà il centro della lotta che la sinistra indipendentista dovrà sviluppare in futuro”. E’ con queste parole che l’Eta (l’organizzazione armata indipendentista basca) è entrata nel dibattito politico in corso in questi mesi nei Paesi Baschi. Un comunicato pubblicato in euskera, la lingua basca, sul quotidiano Gara. Un comunicato nel quale Eta fa sua l’iniziativa della sinistra indipendentista basca. Che nonostante la repressione, gli arresti, l’illegalizzazione di ogni sua singola struttura (giovanile, culturale, partitica) ha continuato a lavorare per una soluzione democratica e pacifica del conflitto basco-spagnolo.