Alla conferenza di Londra sull’Afghanistan si discute di pace e di negoziati con i talebani, ma intanto si continua a fare la guerra e a preparare nuove offensive
di Enrico Piovesana
Mentre a Londra si aprivano i lavori della conferenza internazionale sull'Afghanistan - in cui per la prima volta si discuterà di trattative con i talebani - a Kabul un giovane imam, Mohammad Yunus, 36 anni, moriva al volante della sua auto, crivellata dai colpi di mitra sparati da un soldato statunitense dalla torretta del suo blindato, che evidentemente temeva fosse un kamikaze.
L'ennesimo "incidente", che ha immediatamente scatenato una rabbiosa protesta popolare davanti alla base militare Usa di Camp Phoenix. "Ci dispiace molto, ma sono cose che capitano. La famiglia sarà risarcita", è stato il commento ufficiale del comando Nato - che intanto prepara una nuova grande offensiva militare nella provincia meridionale di Helmand per "liberare" dai talebani il distretto di Garmsir: lo stesso dove pochi giorni fa l'esercito afgano aveva sparato sulla folla che protestava contro i violenti rastrellamenti dei marines nei villaggi della zona.