di Astrit Dakli
In attesa dei risultati definitivi delle presidenziali, risultati che la Commissione elettorale dovrebbe rendere pubblici nei prossimi giorni ma che non si discosteranno dal 48,96 contro 45,57 per cento per Yanukovich contro Timoshenko, a Kiev sono iniziate le grandi manovre per il riaggiustamento politico.
Da un lato c’è la premier sconfitta, Yulija Timoshenko, che sta giocando una partita molto rischiosa rifiutando di ammettere il successo del rivale (al quotidiano Ukrainskaya Pravda ha detto: “Non riconoscerò mai la legittimità della vittoria di Yanukovich”) e puntando tutte le sue carte su un annullamento almeno parziale del voto; dall’altro c’è il tentativo del vincitore di stringere in tempi rapidissimi un’alleanza in parlamento che gli consenta di licenziare subito la premier e varare un nuovo esecutivo con una nuova maggioranza.