venerdì 12 novembre 2010

Brasile - Dilma non è Lula e Lula non è Dilma

La vittoria del Partito dei Lavoratori visto da un giornalista che ha votato per Serra e che sostiene che, nonostante la sconfitta, il Psdb sia riuscito a riequilibrare molto forze e potere

di R. Cobretti*
San Paolo 


Dilma Rousseff è stata eletta presidente del Brasile. Non vi sono dubbi che si tratta di una vittoria del Partito dei Lavoratori (PT) e di Lula che, in pochi mesi, ha creato, praticamente dal nulla il suo successore. Nonostante sia stata, , fino a metà giugno, ministro del governo Lula, la stragrande maggioranza della popolazione non aveva mai sentito parlare di Dilma, visto che mai in vita sua era entrata in lizza in qualsivoglia elezione.
L'avversario José Serra (PSDB) è viceversa un nome famoso in Brasile. Non solo era stato ministro durante l'era di Fernando Henrique Cardoso ma anche sindaco e governatore di São Paulo, la più grande città del Brasile. José Serra si era già candidato alla presidenza del Brasile nelle elezioni del 2002 contro un Lula vittorioso.

martedì 9 novembre 2010

Saharawi - Sangue sui negoziati

di Gilberto Mastromatteo

Il dignity camp non esiste più. Le otto mila tende jaimas (tradizionali) di Gdeim Izik sono state totalmente evacuate e smantellate dalle forze speciali marocchine, all'alba di oggi. Secondo fonti non governative ci sarebbero stati un numero imprecisato di feriti sahrawi, per via dell'uso di proiettili di gomma e lacrimogeni che hanno provocato l'incendio di molte tende.

Per le strade di Al Aaiun sono in corso, in questo momento, degli scontri tra militari e civili saharawi. Sulla via di Smara, che conduce al campo, e nel barrio della Matalla, sono state erette barricate con copertoni dati alle fiamme e veicoli ribaltati. Il blitz era stato anticipato ieri sera da un massiccio invio di squadre antisommossa attorno all'accampamento-protesta che si era formato lo scorso 10 ottobre a circa dodici chilometri a est della capitale occupata di Al Aaiun. La tendopoli era giunta a contenere oltre venti mila persone. Una protesta fondata sin dall'inizio su rivendicazioni socio-economiche.
"Vogliamo richiamare l'attenzione internazionale sulle discriminazioni che i saharawi subiscono nell'accesso al lavoro, alla casa e allo studio - ci spiegava solo sei giorni fa Ennaama Asfari, copresidente del Comitato per il rispetto delle libertà e dei diritti umani nel Sahara occidentale (Corelso) - Dell'autodeterminazione, invece, devono occuparsi i nostri rappresentanti, cioè il Fronte Polisario". Secondo le ultime notizie, che giungono da Gdeim Izik, Ennaama Asfari sarebbe stato arrestato ieri sera e malmenato fino a perdere i sensi. Secondo fonti vicine al Fronte Polisario, organizzazione politico-militare dei saharawi, ci sarebbero almeno tredici vittime tra i saharawi e due tra i militari del Marocco.
guarda video - Proteste a El AAium per blocco Gdeim Izik
guarda video -Attacco al campo Gdeim Izik

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!