di Michele Giorgio
Gioia, felicità, danze, canti, baci, carezze, abbracci, pianti, risate, fuochi artificio, barche sul Nilo. Un fiume di parole non basta a descrivere come milioni di egiziani hanno festeggiato ovunque nel paese il sogno divenuto realtà, l’addio alla presidenza dopo ben trent’anni di Hosni Mubarak, l’unico leader conosciuto da almeno la metà della popolazione. Una festa coinvolgente e colorata che andrà avanti nei prossimi giorni e che sancisce la vittoria della «seconda rivoluzione egiziana», quella dei giovani, nota anche come la «rivoluzione 2.0», come l’aveva battezzata giovedì il blogger Wael Ghonim, tra i primissimi promotori dell’insurrezione contro il faraone del terzo millennio dopo Cristo. «Congratulazioni all’Egitto, il criminale ha lasciato il palazzo», così Ghonim ha salutato, ovviamente su Twitter, l’addio del raìs.