Viene al ricordo quella scena d'apertura de Le promesse spese, dove un Governo Abbondio incrocia sulla strada dei referendum i bravi di Don Rodrigo Nucleare e dell'Innominata compagnia delle acque.
Cosa comanda? – chiede il governo, alzando gli occhi dai sondaggi – Lei ha intenzione – proseguono i bravi – di maritar a Giugno il referendum dell'acqua con quello del nucleare!
Cioè – risponde Don Abbondio – lor signori sono uomini di mondo, sanno benissimo come vanno queste faccende. Il povero curato non c'entra: voi fate i pasticciacci vostri, e poi.. poi venite da noi come si andrebbe da un banco a riscuotere.. noi, noi siamo i servitori. Si degnino di mettersi ne' i miei panni.. se la cosa dipendesse da me..
Or bene – gli disse il bravo, all'orecchio, ma in tono solenne di comando – questo matrimonio non s'ha da fare, né a Giugno, né mai.
Cosa comanda? – chiede il governo, alzando gli occhi dai sondaggi – Lei ha intenzione – proseguono i bravi – di maritar a Giugno il referendum dell'acqua con quello del nucleare!
Cioè – risponde Don Abbondio – lor signori sono uomini di mondo, sanno benissimo come vanno queste faccende. Il povero curato non c'entra: voi fate i pasticciacci vostri, e poi.. poi venite da noi come si andrebbe da un banco a riscuotere.. noi, noi siamo i servitori. Si degnino di mettersi ne' i miei panni.. se la cosa dipendesse da me..
Or bene – gli disse il bravo, all'orecchio, ma in tono solenne di comando – questo matrimonio non s'ha da fare, né a Giugno, né mai.