lunedì 16 gennaio 2012

Cina - Arriva l'iPhone a Pechino: ressa e rissa per comprarne uno

Cina iphone

L'oggetto di culto costa fra i 6000 e gli 8000 yuan.

di Michelangelo Cocco

Quando alle 7 di ieri mattina, contrariamente a quanto annunciato, le saracinesche non si sono alzate, dalle centinaia di persone accalcate fuori a quello che a Pechino tutti chiamano familiarmente pingguo (mela), è partito un lancio di uova che ha impiastricciato le vetrine. «Aprite le porte!», «Bugiardi!», urlava all'esterno del negozio della Apple la massa di giovani che aveva passato la notte all'addiaccio (-9 la temperatura minima) pur di portarsi a casa l'iPhone 4S, il giocattolino elettronico che sarà anche il simbolo dello sfruttamento degli operai della Foxconn - che lo produce in Cina per l'azienda di Cupertino - ma che nelle metropoli della Repubblica popolare è soprattutto uno degli status symbol più bramati da una classe media in crescita e a caccia di tutto ciò che è «Occidente», dalle biografie dei vip (quella di Steve Jobs va a ruba), ai talk show che il Partito comunista (Pcc) ha rimosso dalle tv satellitari ma che milioni di utenti seguono sul web. 
«L'iPhone 4S è la cosa migliore che Steve Jobs abbia creato, per questo ne voglio uno. Rimarrei estremamente deluso se non aprissero le porte», ha raccontato al South China morning post poco prima che scoppiassero gli scontri Li Tianye, un ventinovenne che s'era fatto due giorni di viaggio in autobus pur di non mancare allo storico, fallimentare lancio.

sabato 14 gennaio 2012

Europa - Il male ungherese è il male dell'Europa


ungheriaunicavia

Tra populismo e autoritarismo, la via di fuga dell'Ungheria dalla crisi

A cura di Valerio Renzi


Sono diverse settimane che l'Ungheria guidata da Viktor Orban è sotto i riflettori per la decisa virata autoritaria che il governo di destra ha impresso al paese, concretizzatasi in una riforma costituzionale che limita i poteri della magistratura, la libertà di stampa e da un ruolo quantomeno anomalo in un regime democratico al potere esecutivo. Orban sta portando inoltre l'Ungheria di fatto fuori dalla strada che porta all'euro e all'integrazione economica e politica con l'Unione. Di cosa succede in Ungheria e nell'est dell'Europa ne parliamo con Matteo Zola giornalista e direttore di "East Journal" un sito che svolge un lavoro pregevole e importante nel raccontare cosa succede ad oriente del nostro continente.
Qua una raccolta di articoli dedicati da East Journal alla situazione ungherese:

http://eastjournal.net/2012/01/03/ungheria-tra-nuova-costituzione-ed-estrema-destra-una-retrospettiva/
E' da dopo la caduta del muro che in est Europa soffia il vento di un populismo di destra e autoritario, forse complice la crisi. Quanto sta avvenendo in Ungheria è l'apice di questo processo e il caso più preoccupante...
Quello ungherese è il caso più evidente, presentato dai media “occidentali” (se questa parola ha ancora un senso in Europa) con un certo semplicismo, ma non è certo l'unico né forse il più grave. E' da quando ho fondato East Journal che seguo gli sviluppi dell'estremismo di destra, prima in Europa orientale, poi ampliando lo sguardo all'interezza del vecchio continente. La domanda, per me, è sempre stata una: perchè? Perché l'estremismo di destra si diffonde, vince elezioni, governa? Qual'è la sua forza? In un primo momento, guardando solo all'oriente europeo, mi sono dato la risposta più ovvia: quei Paesi non hanno conosciuto i fascismi di matrice nazionalista, quindi la deriva nazionalista è più facile, tanto più se hanno visto le loro istanze indipendentiste annichilite dall’omologazione sovietica. La riscoperta della propria identità nazionale diventa necessaria anche al fine di ri-costruire una società che si riconoscesse nel nuovo ordine costituito. In un simile contesto non stupisce il radicalismo specie se utile a questo o quel politico per ottenere consensi. Consensi facili, infine, se le opposizioni sono rappresentate dagli eredi del vecchio regime come nel caso del partito socialista ungherese.
L'Ungheria però è stata governata fino al 2010 proprio dal partito socialista, erede del regime, con la sola parentesi del 1998- 2002 in cui vinse la Fidesz di Viktor Orban che fu nominato primo ministro.
Ecco allora che affermare che il populismo di destra e le tendenze autoritarie siano figlie del 1989 diventa fuorviante. Il fenomeno, in Europa orientale, è assai più recente e metterlo in relazione con la caduta del Muro di Berlino è una soluzione suggestiva quanto facile.
Allargando lo sguardo si vede che la nascita di questo tipo di populismo, che non esiterei a definire d'ispirazione clero-fascista, non è la ruvida Europa orientale ma sono Austria, Svizzera, e poi Baviera, nord Italia, Francia pre-alpina. E' qui che all'inizio degli anni Novanta si sviluppa il modello, pur con caratteristiche diverse e differenti gradazioni, che ritroviamo anche nell'Europa orientale. Lega Nord, l'Udc elvetico di Christoph Blocher, l'Fpö di Jorg Haider, la Csu bavarese di Edmund Stoiber (che ben si presta ad “alleanze” politiche con partiti estremisti ma che orbitano nell'Internazionale cattolica, come la Lega delle Famiglie polacche o l'Hdz croato, di cui diremo dopo) e il Front National in Francia. Questi partiti, all'inizio degli anni Novanta, presentano tutti gli elementi del nuovo populismo europeo pur non presentandoli sempre tutti insieme: intolleranza, (etno)nazionalismo, antieuropeismo, antisemitismo, autoritarismo, populismo, paternalismo, fondamentalismo religioso e/o identitario.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!