lunedì 5 marzo 2012

Francia - La "grandeur" dell'arsenale nucleare

300 miissili e la Francia ne va fiera.  Il tête-à-tête fra i presidenti della République e l'industria nucleare è inevitabile.  Le cifre non sono più segreto di stato da quando Sarkozy, nel 2008, le ha rese pubbliche: 200 missili a testata nucleare in servizio e 100 di riserva costituiscono la forza d'urto nazionale voluta da de Gaulle. 3 miliardi di Euro all'anno, il costo. Ogni missile trasporta una bomba all'idrogeno, la famosa bomba H, detta termonucleare. La Francia le resta fedele da quando, nel 1986, è riuscita a farla esplodere. Il plutonio contenuto in queste bombe (7 kg di plutonio 239 per 50 kg di uranio 235) viene prodotto dai reattori (circa 200 kg all'anno). Oggi l'esercito francese ha una riserva talmente abbondante che non serve più fabbricare altre bombe. Protetta da una bellissima ma inaccessibile zona boschiva a qualche km da Digione, la CEA, Commissariato dell'energia atomica, inventa, esegue test e fabbrica in serie tutti gli elementi che costituiscono una testata nucleare avendo a disposizione una eccellente struttura logistica: acceleratori, reattori nucleari e magazzini di stoccaggio miniaturizzati, stand per i lanci, inceneritori. Una volta uscite dalla fabbrica, le bombe H sono trasportate fino a Brest e sistemate, dopo l'assemblaggio in sito, nei ventri dei quattro sottomarini nucleari.

Russia - Il presidente c'è la Russia ancora no

Elezioni Russia

di Astrit Dakli

Elezioni paradossali quelle che si svolgono oggi in Russia. Il risultato è dato per scontato da tutti Vladimir Putin tornerà al Cremlino dopo quattro anni di assenza, probabilmente senza nemmeno dover affrontare il ballottaggio.
Quattro anni dopo è ancora un trionfo annunciato.
Ma il popolo vuole riforme e welfare – ma i significati che ognuno attribuisce a questo sono profondamente diversi.
Per molti oppositori che negli ultimi tre mesi hanno fatto notizia scendendo in piazza a decine di migliaia con la richiesta-slogan di «elezioni pulite» e poi, più esplicitamente, di «Russia senza Putin», sarà la definitiva conferma della irriformabilità del sistema e dunque della necessità di portare la lotta su un piano diverso e più efficace –senza peraltro che una strategia in questo senso sia stata in qualche modo delineata. Non a caso hanno già prenotato per domani gli spazi per le manifestazioni di protesta contro quella che considerano a priori una vittoria truccata (ci sarà una nuova catena umana tutt’intorno al centro della capitale), ma non sembra che nessuno dei numerosi leader riuniti in questi mesi dall’entusiasmo dei «nastri bianchi» indignati sappia bene cosa fare in seguito, se non genericamente continuare a protestare.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!