giovedì 22 marzo 2012

Palestina - Diritto all'acqua

Nella giornata mondiale dell'acqua raduno a Gerusalemme contro la distruzione di cisterne. Ma la crisi idrica nei Territori Occupati va ben oltre. Un palestinese dispone di 1/4 dell'acqua di un israeliano e il fabbisogno cresce.

di Ika Dano
Oggi, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua, mentre in tutto il mondo si ribadisce che l’acqua è un diritto umano e un bene comune, una cinquantina di manifestanti si è riunita a Gerusalemme per protestare contro la demolizione delle taniche d’acqua nella zona C, 60% dei Territori Occupati, sotto completo controllo israeliano. La manifestazione è stata indetta da una coalizione di organizzazioni della società civile palestinese e israeliana. Inizialmente doveva tenersi davanti alla Corte di Giustizia israeliana ma alla fine è stata però confinata nella piazza di Agranat. Non si sono verificate, quindi, le previste tensioni con i coloni dell’avamposto di Migron, appena risparmiato dal governo israeliano che, nonostante lo consideri illegale, gli ha fornito servizi pubblici e ne ha congelato all`inizio di marzo l’ordine di demolizione.

Colombia - Continuano le proteste popolari contro il megaprogetto di El Quimbo

 
Dall’inizio del mese di marzo, nel dipartimento del Huila (sudovest della Colombia), si sono andate intensificando le mobilitazioni popolari per salvaguardare il fiume Magdalena -principale arteria fluviale del paese andino e patrimonio di tutto il popolo- e bloccare i lavori di costruzione del megaprogetto di El Quimbo, un impianto idroelettrico la cui gestione e realizzazione è nelle mani della multinazionale EMGESA (tra i cui azionisti figurano le italiane ENEL ed Impregilo), il cui consiglio di amministrazione è presieduto da José Antonio Vargas Lleras, fratello del ministro degli Interni del governo Santos.
Nel 2008 il governo dell’ex-narcopresidente Uribe, attraverso il Ministero delle Miniere e dell’Energia, svendendo la sovranità nazionale dette in appalto il progetto alla suddetta multinazionale. La politica neoliberista di saccheggio, spoliazione, repressione e dominazione dei popoli imposta da Uribe con la violenza terrorista del paramilitarismo, le cui azioni sono propedeutiche all’avanzata del gran capitale, è con evidenza consolidata dal governo Santos che, nonostante una mobilitazione generalizzata sostenuta dalla solidarietà internazionale, persegue il consolidamento del progetto, subordinando i diritti di un popolo, la salvaguardia dell’ambiente e le risorse del paese ai rapaci investimenti stranieri, e causa sfollamenti forzati, distruzione e miseria, favorendo il neocolonialismo nordamericano ed europeo. Contadini, pescatori, studenti e popolazioni indigene portano avanti la resistenza in modo unitario, nonostante la pertinace repressione del regime che mette per l’ennesima volta a nudo la vera essenza violenta e proimperialista del governo Santos.

Tratto da "Clamori dalla Colombia"

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!