Dopo il Portogallo, la Spagna si ferma per un giorno: lo sciopero generale diventa espressione della protesta sociale
La  settimana scorsa si è fermato il Portogallo con uno sciopero generale  che ha coinvolto non solo i lavoratori  domani tocca alla Spagna. Negli  scioperi generali la possibilità di esprimere una protesta sociale ampia  contro le misure di attacco ai diritti che vengono prese in nome della  crisi. Un dibattito che ci riguarda anche in Italia.
Lo sciopero è stato convocato il 10 marzo dai segretari generali dei sindacati  CC OO y UGT. La rapida convocazione dello sciopero nasce dalla volontà di farlo coincidere con il dibattito parlamentare intorno alla Riforma del mercato del lavoro che abbassa il costo dei licenziamenti, permette alle imprese di ridurre i salari in forma unilaterale e cambia la negoziazione collettiva.
In un intervista oggi El Pais i leader sindacali Fernandez Toxo e Candid spiegano i motivi dello sciopero dicendo che nella riforma c'è una volontà molto chiara di abbassare i salari, di favorire le imprese insieme ai tagli sociali creando uno scenario di regressione sociale. L' assenza di riunione di negozazione con il governo Rajoy – secondo i sindacalisti – dimostra la volontà di gettare via tre decenni di dialogo sociale nel paese.


