martedì 8 maggio 2012

Europa - La Francia incorona Hollande mentre in Grecia è terremoto

di Roberto Musacchio

Mentre a Piazza della Bastiglia si festeggiava la liberazione da Sarkozy, e l’ascesa di Hollande, lo spoglio dei voti  in Grecia continuava rendendo sempre più incerta l’esistenza di una maggioranza, anche minima, a favore delle misure draconiane imposte ad un popolo stremato dalla troika.
Ora che il Merkozy non c’è più, sarà bene che tutti, a partire da Hollande, guardino bene al voto ellenico. Dalle urne di Atene esce un vero e proprio terremoto. I due partiti dell’attuale “ grande coalizione “ a sostegno del governo tecnico crollano dal 78% a meno del 33%! In particolare il conservatore Nuova Democrazia arriva sì primo ma con il 19,04%, perdendo oltre 15 punti, mentre i socialisti del Pasok fanno anche peggio precipitando al 13,3% con meno 30 e arrivando terzi. La sorpresa più grande è Syriza, la coalizione di sinistra intorno al Synapsismos, aderente al Partito della sinistra europea, lo stesso del  Prc italiano, che arriva al secondo posto con il 16,67% e un incremento di quasi 10 punti. Bene anche le altre forze di sinistra, con il Partito comunista che arriva all’8,44%, guadagnando un punto, e la Sinistra Democratica, una sorta di SEL italiana, che esordisce con il 6,09%. Il che dà un voto di sinistra contrario ai diktat che supera il 30%. Questo a bilanciare l’affermazione di forze di estrema destra, una delle quali, Alba Dorata, entra in Parlamento con l’8,45%. Se poi si guarda al voto sul territorio, ad Atene Syriza è il primo partito arrivando intorno al 20%, mentre il Pasok non raggiunge il 10%. Ed anche in uno dei due collegi di Salonicco Syriza ottiene la leadership, così come anche al Pireo e in Attica.

Gran Bretagna - Un voto locale all’insegna della crisi

di Nicola Montagna*

Archiviate le recenti elezioni locali inglesi, a cui ha partecipato solo il 32% degli aventi diritto di voto, si possono fare alcune considerazione sui risultati che, come è noto, hanno premiato il Labour Party e duramente penalizzato la coalizione governativa composta da Conservatori e Liberal Democratici. Tre sembrano essere gli elementi su cui riflettere brevemente a proposito del voto anglosassone.
Il primo è che in gran parte del paese, ma con la significativa esclusione di Londra e di altre roccaforti conservatrici, gli elettori hanno detto 'no' all'austerity imposta dalla coalizione governativa. Il risultato elettorale renderà la vita del governo ancora più difficile, tra contrasti interni ed una situazione economica in continuo peggioramento.
Un secondo elemento di riflessione è che, a differenza di altri paesi dove la crisi ha favorito la nascita o l'espansione di nuovi attori politici, la partita in Inghilterra si gioca ancora tra i due storici principali contendenti: Laburisti e Conservatori. Non c'è stato alcun sfondamento né a destra, dove il British National Party ha ulteriormente calato i consensi e l'antieuropeista UK Independence Party ha mantenuto quelli che aveva, né a sinistra, dove la crescita dei Greens e di Respect è stata irrilevante. In questo momento sembrerebbe che nessun soggetto politico, per quanto riguarda la sfera della rappresentanza, sia in grado di sparigliare le carte e rompere i giochi. Il 'voto di protesta' è quindi finito nel non-voto, a meno che si interpreti la vittoria del Labour come voto di protesta.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!