domenica 10 giugno 2012

Canada - #OccupyMontreal..e ci si mette anche Anonymous


di Ivan Grozny
Quando venerdì è stato interdetto l'afflusso del pubblico al circuito, andando contro la tradizionale giornata di apertura con accesso gratuito della tre giorni del GP di Formula 1, si era capito che tirava un'aria strana. Il campionato più incerto degli ultimi anni deve fare i conti con la crisi mondiale. Crisi economica e non solo. E quindi oltre all'attenzione a quello che accade in pista, doveroso osservare ciò che accade attorno al circus.
Del Bahrain ci siamo occupati , e come anticipato, ma non ci voleva un genio per capirlo, finito il GP la questione sarebbe scomparsa dall'attenzione dei media. Per lo meno da noi. Le immagini che vi segnalo le ha raccolte un giornalista inglese, che è riuscito, non senza problemi, a farle uscire dal Paese e a diffonderle. Vale la pena vederle, e riguardano proprio i giorni del GP, quello che non ci hanno mostrato, chiaramente.
A Montreal è la volta degli studenti, invece, che rivendicano il diritto a manifestare, prima di tutto, visto che anche nel Canada moderno e progressista (ha ancora un senso questo termine? Ne ha mai avuto uno?) la libertà di manifestare è regolata da norme molto severe. Anzi, proprio in Quèbec le limitazioni in questo senso sono cresciute. Le manifestazioni si susseguono da febbraio e hanno portato a centinaia di arresti. A metà maggio il governo del Quebec ha introdotto la legge speciale 78 che impone di comunicare alla polizia con otto ore di anticipo l'organizzazione e il percorso di cortei e manifestazioni. Sono previste severe pene pecuniarie o addirittura l'arresto per chi contravviene.

venerdì 8 giugno 2012

Europa - La Grecia ci salverà.


di Slavoj Zizek

Al termine della sua vita Sigmund Freud, il padre della psicoanalisi, fece la famosa domanda «che cosa vuole una donna?», ammettendo la perplessità di fronte all'enigma della sessualità femminile. Una simile perplessità sorge oggi: «Che cosa vuole l'Europa?» Questa è la domanda che voi, il popolo greco, state rivolgendo all'Europa. Ma l'Europa non sa quello che vuole. Il modo in cui gli stati europei e i media riportano ciò che sta accadendo oggi in Grecia è, credo, il miglior indicatore di che tipo di Europa vogliono. È l'Europa neoliberale, è l'Europa degli stati isolazionisti. I critici accusano Syriza di essere una minaccia per l'euro, ma Syriza è, al contrario, l'unica possibilità che ha l'Europa. Ma quale minaccia. Voi state dando all'Europa la possibilità di uscire dalla sua inerzia e di trovare una nuova via.
Nelle sue note sulla definizione di cultura, il grande poeta conservatore Thomas Eliot ha sottolineato quei momenti in cui l'unica scelta è tra eresia e il non credere. Vale a dire momenti in cui l'unico modo per mantenere il credo, per mantenere viva la religione, è necessario eseguire una diversione drastica dalla via principale. Questo è ciò che accade oggi con l'Europa. Solo una nuova eresia - rappresentata in questo momento da Syriza - può salvare ciò che vale la pena salvare dell'eredità europea, cioè la democrazia, la fiducia nelle persone, la solidarietà egualitaria. L'Europa che vincerà, se Syriza verrà messa fuori gioco, sarà un'Europa con valori asiatici: e, naturalmente, questi valori asiatici non hanno nulla a che fare con l'Asia, ma con la volontà attuale ed evidente del capitalismo contemporaneo di sospendere la democrazia.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!