Messico - A chi cerca un mondo libero

di Hugo Blanco - (direttore del mensile Lucha Indigena, e leader da più di 50 anni del Movimento Contadino del Perù)
Nel 1994, in piena gloriosa auge del sistema neoliberale che ci opprime, si alzó una voce ribelle, quella del movimento zapatista del Chiapas, Messico.
Naturalmente Salinas, l'allora presidente, lanciò una sanguinosa offensiva militare pensando di schiacciare rapidamente la ribellione. Non fu così, la popolazione indigena combattente, resistette. Il popolo messicano s'indignò davanti allo spargimento di sangue e pretese la fine dell'attacco.
Il governo degli Stati Uniti si allarmò, poiché, considerata la quantità di messicani e di chicanos che teneva e tiene oppressi nel suo territorio, c'era il pericolo che la ribellione armata zapatista si estendesse alla sede dell'impero. Quindi ordinò al governo messicano di sospendere l'attacco, e naturalmente il suddito obbedì. I ribelli dichiararono che loro avrebbero obbedito al popolo del Messico, che aveva chiesto che la guerra terminasse, e così si sospese lo scontro armato.
Il governo propose dei colloqui, gli zapatisti accettarono. A causa del loro spirito democratico, non vollero essere loro a parlare in nome degli indigeni messicani, e convocarono indigeni e indigenisti di tutto il paese perché fossero loro stessi ad elaborare le richieste indigene. Così avvenne, e furono così contundenti i loro argomenti che la commissione governativa dovette  accettarne molti. Entrambe le parti firmarono quelli che vennero chiamati “Gli accordi di San Andrés”. Siccome questi accordi dovevano essere espressi in forma di legge per poter essere approvati dal parlamento, questo nominò una commissione con l'incarico di dargli la forma necessaria. La commissione fece il suo lavoro e lo presentò alle due parti, gli zapatisti accettarono, il governo no. Presentò invece un altro documento, tradendo così gli accordi che aveva firmato precedentemente. I partiti della camera si inchinarono davanti all'abuso e accettarono di discutere e approvare il documento del governo. Quindi, il Potere Esecutivo, appoggiato dal parlamento, tradì gli accordi presi.

Desinformémonos del lunedì

Reportajes

“Nosotros no nos vamos a dejar”, advierten los zapatistas frente el cúmulo de agresiones

Gloria Muñoz Ramírez

Fotos: Ricardo Trabulsi

La Caravana por la Paz, un encuentro binacional entre la gente de abajo

Laura Carlsen/ Programa De Las Américas

Una Caravana a Estados Unidos para detener la guerra que nos atraviesa

Pietro Ameglio

Entre más militarización, más ejecuciones, más tráfico de drogas y más secuestros en las calles de México

Marcela Salas Cassani

Tensa calma en Huexca, Morelos, tras amenaza de represión

Jaime Quintana Guerrero

Siete dólares, el salario por el que dieron la vida los mineros en Coahuila

Adazahira Chávez

Reportajes Internacional

Masiva huelga de hambre de presos vascos contra el ensañamiento penitenciario

Alberto Pradilla

Fotos: Etxerat Y Naiz.Info

Cauca espiritualidad y lucha indígena

Indígenas colombianos: entre el conflicto armado y la voracidad de las transnacionales

Carolina Bedoya

Saakhelu: comunicación con los espíritus para vivir en armonía en el Cauca

Tejido de Comunicación ACID

Taranto: 50 años de muerte silenciosa en una ciudad italiana

Gaetano De Monte

Fotos: Global Proyect

Introducción de Giovanna Gasparello

Traducción: Adrián Castro Bibriesca

Un rebelde olímpico antirracista

Dave Zirin

Traducción: Ricardo Montejano

La ruptura del contrato social en España

Nacho Mato

 Los Nadies

“Tal vez no exista experiencia más educativa que un viaje”: Cristian Ariel, educador argentino

Testimonio recogido en Panamá por Tamara Roselló Reina

Imagina en Resistencia

El Cine Palazzo, en Roma, ocupado en y por el legendario barrio de San Lorenzo

Gloria Muñoz y Alejandro González Ledesma

Fotoreportaje

Víctimas mexicanas en el territorio donde nace la guerra

Video

En Los Ángeles, rap y poesía por la paz en México

Olmecaone.com

Audio

Pussy Riot y el castigo a la libertad de expresión en Rusia