Sfollamento forzato verso il nord e l'est della Siria.
Mappa elaborata da Rojava
Information Center, 3 dicembre 2024
- Circa 75.000 persone sfollate da Aleppo e dalle aree circostanti verso il nord
e l'est della Siria, soprattutto curdi e altre minoranze, tra cui moltissimi
arabi.
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Migliaia di persone hanno dormito all'aperto nelle ultime due notti a
temperature gelide e fonti del Rojava Information Center hanno riportato la
morte di almeno tre anziani.
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Decine di migliaia di persone sono state trasferite dalla regione di Shehba/Tel
Rifaat, conquistata due giorni fa dalle milizie dell'Esercito nazionale siriano
sostenute dalla Turchia, che in precedenza avevano espulso la maggior parte
della popolazione curda e tutti gli yazidi e i cristiani dalla regione di Afrin
nel 2018.
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Altre migliaia di sfollati arabi sono arrivati in fuga dalle violenze diffuse
nel nord-ovest della Siria.
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Sono stati istituiti due centri di accoglienza a Raqqa e Tabqa. Oltre ai campi
temporanei, sono state allestite scuole e palestre per ospitare gli sfollati
interni.
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Decine di persone ferite negli attacchi dell'Esercito nazionale siriano (SNA)
stanno arrivando mentre le organizzazioni umanitarie si appellano alla comunità
internazionale per chiedere aiuto.
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Da Tabqa partiranno degli autobus per tornare e recuperare tutti i civili che
non hanno evacuato la regione di Shehba. Gli autobus saranno protetti per
garantire che i civili possano essere trasportati in sicurezza.
- Il co-presidente del Consiglio di Afrin e Shehba, Muhammad Sheikho, ha dichiarato: “Gli sfollati arrivati hanno dormito all'aperto per 48-72 ore. Non c'era spazio per loro finché non è stato allestito un rifugio. Altri non sono riusciti a partire e non ci sono informazioni su di loro, mentre altri ancora sono bloccati lungo la strada, perché le loro auto si sono guastate. Tutti gli ospedali DAANES (Amministrazione autonoma democratica della Siria settentrionale e orientale) sono stati incaricati di offrire assistenza gratuita, ma c'è ancora un urgente bisogno di supporto medico, soprattutto a causa del freddo estremo”.
Rifugiati nello stadio di Raqqa
Situazione a Sheikh Maqsoud e Ashrafiyeh, quartieri curdi isolati
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I quartieri curdi isolati continuano a subire condizioni di assedio dopo che il
resto di Aleppo è stato conquistato da Hayat Tahrir Al-Sham (HTS).
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Continuano i negoziati tra SDF/DAANES e le forze HTS circostanti. I
rappresentanti delle SDF affermano che la popolazione locale deciderà se
andarsene o rimanere.
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Si prevede un maggior flusso di rifugiati civili verso DAANES,
indipendentemente dall'esito, anche se molte migliaia rimarranno nei quartieri.
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Un civile cristiano che vive a Sheikh Maqsoud dice: “La nostra situazione di
cristiani sta diventando difficile. Appena [l'HTS] è entrato ad Aleppo, ha
distrutto un albero di Natale [simbolo della comunità cristiana]. Ci hanno
assicurato che non ci faranno del male, ma noi siamo persi. Non sappiamo cosa
fare. I prezzi dei generi alimentari sono alle stelle, manca il pane e abbiamo
smesso di andare a lavorare”.
Violenza contro i civili e
DAANES
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I funzionari di DAANES avvertono del grave rischio di un assalto turco a
Manbij, città multietnica a ovest dell'Eufrate e sede di oltre 300.000 persone
che sono parte integrante del modello di governance multietnica di DAANES.
- Continuano gli attacchi dell'Esercito nazionale siriano sostenuto dalla Turchia nel cantone dell'Eufrate di DAANES, lungo la linea di contatto vicino a Manbij e Kobane.
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Almeno tre civili curdi sono stati uccisi dal fuoco dell'SNA mentre cercavano
di fuggire nella campagna di Aleppo, secondo gli osservatori locali dei diritti
umani.
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Sono stati segnalati anche attacchi, rapine ed estorsioni contro i civili curdi
in fuga, anche da parte delle milizie dell'SNA.
Le
Forze Democratiche Siriane avanzano contro le forze pro-Assad e iraniane.
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Le Forze Democratiche Siriane hanno lanciato un'operazione contro sette
villaggi nella campagna orientale della regione di Deir ez-Zor, che erano stati
controllati dalle forze dell'Esercito Arabo Siriano (SAA) e dalle milizie
sostenute dall'Iran e utilizzati come terreno di sosta per attaccare le SDF.
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L'offensiva è stata sostenuta da attacchi aerei contro aree controllate dalle
milizie sostenute dall'Iran, attribuiti alla Coalizione internazionale guidata
dagli Stati Uniti.
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Nella sua dichiarazione, l'SDF ha affermato che la sua offensiva era in
risposta ai recenti sviluppi nella Siria occidentale, nonché a possibili
attività dell'ISIS.
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Dopo duri combattimenti, il controllo dei sette villaggi rimane conteso e
almeno un civile e un membro dell'SDF sono stati uccisi.
Adattamento e traduzione Cooperazione Rebelde Napoli
tratto da https://rojavaazadimadrid.org/actualizacion-3-de-diciembre-ofensiva-en-el-norte-de-siria/