martedì 17 settembre 2013

Messico - Magistrale repressione

Violentissimo sgombero dell'accampamento dei maestri nel centro di Città del Messico: più di cento i detenuti e centinaia i feriti

Nel pomeriggio di venerdì 13 settembre, a pochi giorni dall'anniversario dell'Indipendenza nazionale e proprio con l'aberrante giustificazione di permettere la celebrazione della “festa di tutti i messicani”  più di tremila agenti della Policìa Federal hanno fatto incursione nel grande accampamento che da tre settimane mantiene il sindacato dei maestri nello Zocalo, la grandissima piazza centrale di Città del Messico.
Provenienti da diversi stati della repubblica, più di cinquemila maestri elementari (e studenti delle scuole magistrali) appartenenti al sindacato Coordinadora Nacional de Trabajadores de la Educaciòn avevano scelto di accampare di fronte al Palazzo di Governo come forma di protesta contro la riforma al sistema educativo, che prevede la sostanziale privatizzazione e commercializzazione dell'educazione pubblica.
Durante la scorsa primavera, si sono svolte per settimane grandi manifestazioni contro la riforma all'articolo costituzionale relativo all'educazione statale pubblica; dalla metà di agosto, le proteste sono ricominciate in seguito all'approvazione dei decreti attuativi, che sancisce l'introduzione di criteri di competitività tra i maestri, paragonabili a quelli presenti nelle scuole private; aprono lo spazio alla precarizzazione della professione, sottomessa a continui test “di qualità”, e riducono il salario statale dei maestri, che dovrebbe essere integrato con una sorta di “cooperazione” dei genitori degli alunni. 

mercoledì 11 settembre 2013

Turchia - Si riaccendono le braci

di Serena Tarabini


Questa volta il focolaio parte da Ankara, dove da diverse settimane gli studenti dell’Università Tecnica del medio Oriente (ODTU) protestano per la costruzione di una nuova autostrada, un progetto fortemente voluto dal Sindaco di Ankara, appartenente all’AKP, lo stesso Partito di Erdogan, che comporterebbe la distruzione del grande bosco adiacente il Campus; come per Gezi Park, la risposta del Governo è stata brutale: il 7 settembre scorso gli studenti che presidiavano il bosco e che hanno cercato di impedire pacificamente alle ruspe l’abbattimento dei primi alberi, sono stati attaccati pesantemente con lacrimogeni e idranti e arrestati. In seguito a questo episodio si sono susseguite manifestazioni di solidarietà anche in altre città come la stessa Istanbul; è in una di queste manifestazioni che un un altro ragazzo giovanissimo ha perso la vita. Ahmet Atakan, di 22 anni, viene colpito da un lacrimogeno alla testa e muore nelle prime ore del 10 settembre, ad Antakya. E’ la sesta vittima da giugno della brutalità della Polizia, la quale sostiene invece che il ragazzo sia morto in seguito a una caduta, e non risparmia lacrimogeni e gas urticanti neanche di fronte all’ospedale dove il ragazzo è stato trasportato.

E’ di nuovo uno shock per un paese che ha perso un altro figlio: immediata è la convocazione di altre manifestazioni in diverse città.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!