In migliaia per riaffermare il cammino zapatista
di Daniele Fini
A La
Realidad
erano in tanti e tante. Il partecipato e emotivo evento del 24 maggio
2014 in omaggio a Galeano, lo zapatista ucciso dai paramilitari,
celebrato nel
Caracol zapatista cui fanno riferimento le comunità autonome della
regione Selva Fronteriza, sarà ricordato anche per l'ultimo discorso
pubblico pronunciato dal Subcomandante Marcos.
Ma l'evento ci ha mostrato soprattutto che gli zapatisti sono tanti e che
la loro esperienza ribelle non si lascia intimidire dalle continue
aggressioni, anche di tipo militare, che il governo messicano sta
portando avanti nel tentativo di distruggere la loro organizzazione.
E forse è proprio questo il messaggio più importante che ci giunge
da La Realidad, e che in un certo senso ribadisce Marcos con le sue
ultime parole pubbliche, quando comunica che a seguito dei cambiamenti e delle evoluzioni
che si sono dati in questi anni nell'organizzazione delle comunità
zapatiste, la sua figura non ha più
senso di esistere.
Per ribadire, a chi ancora non lo avesse capito,
che i veri protagonisti nei territori ribelli del Chiapas sono le
migliaia di uomini e donne che nella loro quotidianità, all'interno
di un clima di guerra formalmente non dichiarata e di provocatorie aggressioni, costruiscono collettivamente e
mettendosi in gioco in prima persona nuove forme di governo e di
vita, rappresentando un importantissimo esempio per tutti
coloro che nel mondo lottano per un cambiamento radicale, contro le
ingiustizie e contro il sistema capitalista.