mercoledì 2 marzo 2016

Bolivia - Referendum sconfitta per Evo Morales

Evo Morales non potrá essere rieletto per un quarto mandato. Con un 51,31% di voti contrari il governo di La Paz esce sconfitto dal referendum sulla riforma costituzionale che avrebbe permesso al presidente Boliviano di presentarsi nuovamente alle elezioni del 2020. Una vittoria dell’opposizione sulla scia della “primavera” neoliberale del Sud America.
di Luca Cafagna

Morales si è presentato questa mattina in conferenza stampa a La Paz, occhi sereni e sorriso tranquillo. “Abbiamo perso una battaglia, non la guerra, la lucha sigue” le sue prime parole. “Il referendum dimostra che la metà del popolo boliviano è con noi, questo è lo zoccolo duro del nostro consenso, da qui dobbiamo ripartire” ha continuato. Al terzo mandato, dopo undici anni di governo che hanno cambiato il volto della Bolivia attraverso massicci investimenti nel settore pubblico e nel welfare, il governo ha giá pronto un piano ulteriore di circa 40 miliardi di dollari. Un investimento in politiche sociali e welfare che però non è bastato ad evitare la sconfitta nel referendum.
Maturato nelle ultime settimane della campagna referendaria, il risultato è figlio anche della “guerra sporca” portata avanti dall'opposizione sui media. Immagini e memes diffusi ad arte sui social network per denunciare i 200 dollari spesi da Morales per un taglio di capelli – notizia rivelatasi infondata – accompagnati dagli attacchi personali allo stesso Morales per una relazione avuta con Gabriela Zapata, imprenditrice e lobbista.

Messico - Convocazione zapatista alle attività 2016

ESERCITO ZAPATISTA DI LIBERAZIONE NAZIONALE
MESSICO


29 febbraio 2016

Considerando:

Primo: Che la grave crisi che scuote il mondo intero e che si dovrà acutizzare, mette a rischio la sopravvivenza del pianeta e di tutto ciò che lo popola, inclusi gli esseri umani.

Secondo: Che la politica di sopra non soltanto è incapace di ideare e costruire soluzioni, ma che è anche una delle responsabili dirette della catastrofe in atto.

Terzo: Che le scienze e le arti riscattano il meglio dell’umanità.

Quarto: Che le scienze e le arti rappresentano ormai l’unica opportunità seria di costruzione di un mondo più giusto e razionale.

Quinto: Che i popoli originari e chi vive, resiste e lotta nei bassifondi di tutto il mondo possiede, tra le altre cose, una cognizione fondamentale: quella della sopravvivenza in condizioni avverse.

Sesto: Che lo zapatismo continua a scommettere, in vita e morte, per l’Umanità.

La Commissione Sesta dell’EZLN e le basi d’appoggio zapatiste:

CONVOCANO ARTISTI, SCIENZIATI DI DISCIPLINE FORMALI E NATURALI, LE COMPAGNE E I COMPAGNI DELLA SEXTA NAZIONALE E INTERNAZIONALE, IL CONGRESSO NAZIONALE INDIGENO, E QUALSIASI ESSERE UMANO CHE SI SENTA INTERPELLATO, ALLE SEGUENTI ATTIVITA’:

UNO. – AL FESTIVAL E CONDIVISIONE “CompARTE POR LA HUMANIDAD” CHE SI SVOLGERA’ DAL 17 al 30 luglio 2016.

Potranno partecipare coloro che pratichino l’ARTE. Per lo zapatismo, artista è qualsiasi persona che rivendichi la sua attività come arte, indipendentemente da canoni, critici d’arte, musei, wikipedie e altri schemi “specialistici” che classifichino (cioè:
escludano) le attività umane.

Il festival avrà due grandi eventi:

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!