martedì 19 febbraio 2019

Messico - Le donne del mondo rispondo alle donne zapatiste

Alle nostre compagne zapatiste
Alle donne del mondo che combattono
Alle nonne, madri, sorelle, ragazze e bambine
A quelli che credono di avere il cuore di una donna

Quelle di noi che sottoscrivono queste parole sono donne provenienti dal Messico e dal mondo, convocate dalle zapatiste l’8 marzo 2018, al “Primo Incontro Internazionale, Politico, Artistico, Sportivo e Culturale delle Donne che Lottano”.

Teniamo presente che ognuna di noi è impegnata a combattere, ciascuna dai propri luoghi di origine o dai luoghi che ci abbracciano, dalle nostre diverse culture e occupazioni “in modo tale che mai più una donna nel mondo, a prescindere dal colore, qualunque esso sia, qualunque sia la sua origine, si senta sola o abbia paura”.

Siamo coinvolte nella luce che avete condiviso con noi nel nostro incontro, con la luce che voi siete per noi. Continuiamo a prenderci cura di quella piccola luce per essere, camminare e combattere insieme.

Questo è il motivo per cui oggi ci mostriamo per dirvi che non permetteremo ai malgoverni di spogliarvi dei vostri territori che danno radici, battiti e trasformazioni a ciò che sono e sognano. E denunceremo in modi diversi, in modo che le pratiche di resistenza dei popoli non siano usate per folklorizzare le culture ancestrali, per giustificare le iniziative di morte e malattia che sono il sistema capitalista patriarcale.

Vi diciamo che nella situazione di guerra che continuiamo a vivere come donne “abbiamo accettato di vivere, e per noi vivere è combattere, perché abbiamo accettato di combattere ciascuna secondo il suo modo, il suo luogo e il suo tempo”.

Ora è il momento di dire ai malgoverni, di ieri e di oggi e delle diverse parti del mondo, che: ripudiamo, dalle molteplici geografie a cui apparteniamo, le pratiche di concessione, estrazione e sfruttamento della nostra Madre Terra. Fracking, gasdotti, oleodotti, impianti idroelettrici, monocolture agroindustriali e le infrastrutture che servono per lo sviluppo turistico avvantaggiano i grandi progetti imprenditoriali al costo della distruzione delle popolazioni indigene e non indigene. 

Di fronte agli interessi di guadagnare sempre più denaro, lotteremo per la Vita delle persone e degli esseri viventi che abitano i territori.


Noi donne conosciamo il valore della vita ed è per questo che costruiamo per la vita. Vi diciamo che, sì, le donne possono, con il nostro cuore collettivo e che non sono sole le nostre compagne, amiche e sorelle zapatiste, proprio come non lo sono i loro figli, figlie, famiglie e popoli!

Tratto da Comune-info
Traduzione: Rebecca Rovoletto 

venerdì 15 febbraio 2019

Messico - Comunicato del Congresso Nazionale Indigeno – Consiglio Indigeno di Governo contro il Progetto Integrale Morelos e la falsa consultazione annunciata dal Presidente della Repubblica

Instalación del gasoducto Morelos, como parte del Proyecto Integral Morelos, en 2014. Foto: Cuartoscuro
Congresso Nazionale Indigeno-Consiglio Indigeno di Governo chiediamo la cancellazione del Progetto Integrale Morelos che distrugge e deruba i popoli originari, ejidos e comunità negli stati di Morelos, Puebla e Tlaxcala; e configura il territorio per scopi del grande capitale che ha già provocato e continua a provocare danni alla madre terra.

Respingiamo decisamente la consultazione che il malgoverno federale ha annunciato nei giorni 23 e 24 febbraio, con la quale dicono che chiederanno a 24 municipi di Tlaxcala e Puebla, e 33 municipi di Morelos, se sono d’accordo o no sulla realizzazione della centrale termoelettrica di Huexca, municipio di Yecapixtla, nello stato di Morelos; mentre già il Presidente della Repubblica, avvantaggiandosi di avere i media e molti cittadini disinformati a suo favore, ha reso pubblica la sua posizione a favore del progetto di esproprio, facendo sì che, ancora una volta, come accaduto con la consultazione per spostare l’Aeroporto di Texcoco a Santa Lucía, o con quella per il Treno Maya, la decisione già presa da lui riceva “l’approvazione del popolo”.

In gioco c’è il territorio degli ejidos e delle comunità coinvolte non solo dalla centrale termoelettrica già attiva e da un’altra progettata, ma anche dall’acquedotto, la deviazione del fiume Cuautla, dal gasdotto e da altre opere complementari per la realizzazione di questo megaprogetto che il malgoverno vuole legittimare, senza almeno informare della distruzione, del rischio e degli espropri che implicherà. Così per cancellare anni di lotta delle comunità e popoli originari di Puebla, Morelos e Tlaxcala per fermare la distruzione a seguito del Progetto Integrale Morelos.

Diciamo con forza che queste consultazioni sono studiate a modo per concretizzare la spoliazione e portare la morte nei nostri territori, perché:

Soppiantano la volontà dei popoli, diluendola in una presunta consultazione ampia e civica, come se la volontà dei padroni, proprietari e guardiani del territorio non valessero. Come se il malgoverno potesse attribuirsi il diritto di chiedere se si è d’accordo oppure no di avviare un progetto in casa nostra.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!