Instalación del gasoducto Morelos, como parte del Proyecto Integral Morelos, en 2014. Foto: Cuartoscuro |
Congresso Nazionale
Indigeno-Consiglio Indigeno di Governo chiediamo la cancellazione del
Progetto Integrale Morelos che distrugge e deruba i popoli originari,
ejidos e comunità negli stati di Morelos, Puebla e Tlaxcala; e configura
il territorio per scopi del grande capitale che ha già provocato e
continua a provocare danni alla madre terra.
Respingiamo
decisamente la consultazione che il malgoverno federale ha annunciato
nei giorni 23 e 24 febbraio, con la quale dicono che chiederanno a 24
municipi di Tlaxcala e Puebla, e 33 municipi di Morelos, se sono
d’accordo o no sulla realizzazione della centrale termoelettrica di
Huexca, municipio di Yecapixtla, nello stato di Morelos; mentre già il
Presidente della Repubblica, avvantaggiandosi di avere i media e molti
cittadini disinformati a suo favore, ha reso pubblica la sua posizione a
favore del progetto di esproprio, facendo sì che, ancora una volta,
come accaduto con la consultazione per spostare l’Aeroporto di Texcoco a
Santa Lucía, o con quella per il Treno Maya, la decisione già presa da
lui riceva “l’approvazione del popolo”.
In gioco c’è il
territorio degli ejidos e delle comunità coinvolte non solo dalla
centrale termoelettrica già attiva e da un’altra progettata, ma anche
dall’acquedotto, la deviazione del fiume Cuautla, dal gasdotto e da
altre opere complementari per la realizzazione di questo megaprogetto
che il malgoverno vuole legittimare, senza almeno informare della
distruzione, del rischio e degli espropri che implicherà. Così per
cancellare anni di lotta delle comunità e popoli originari di Puebla,
Morelos e Tlaxcala per fermare la distruzione a seguito del Progetto
Integrale Morelos.
Diciamo con forza
che queste consultazioni sono studiate a modo per concretizzare la
spoliazione e portare la morte nei nostri territori, perché:
Soppiantano la
volontà dei popoli, diluendola in una presunta consultazione ampia e
civica, come se la volontà dei padroni, proprietari e guardiani del
territorio non valessero. Come se il malgoverno potesse attribuirsi il
diritto di chiedere se si è d’accordo oppure no di avviare un progetto
in casa nostra.
È fatta per seminare
una bugia fatta passare come se fosse la volontà di un popolo e così
aprire la strada per consegnare il territorio al capitalismo, nel suo
affanno di appropriarsi delle risorse naturali dei popoli e nazioni del
mondo.
È razzista e
classista perché non prende in considerazione i modi e le forme proprie
di presa di decisioni dei popoli indigeni, contadini ed organizzazioni
popolari. Preferisce disprezzarli per potere strappare quello che è
loro, in questo caso consegnarlo alle imprese Elecnor, Abengoa, Bonatti
ed Enagas.
È invasiva, perché
sono i popoli originari, ejidos e comunità direttamente colpite, quelle
che nell’ambito della loro autonomia e libera determinazione possono
decidere con legittimità e legalità il destino del proprio territorio.
È repressiva perché
pone in una situazione molto vulnerabile e svantaggiosa i legittimi e
originari abitanti del territorio, scommettendo sul rafforzamento di una
nuova pressione sociale e politica che si basa sul disprezzo e la
violenza contro l’organizzazione dal basso.
Consideriamo il
precedente di questa pseudo consultazione un grave attacco ai diritti
dei popoli, nazioni, tribù e comunità indigene e quartieri della società
civile di tutta la regione, perché legittima la spoliazione e la
repressione contro i popoli che non sono d’accordo col suo megaprogetto
di morte.
Restiamo vigili e
invitiamo rispettosamente alla solidarietà con i popoli che a dispetto
della menzogna capitalista resistono e si organizzano per fermare
l’appropriazione del territorio e la guerra di sterminio contro di loro.
Distintamente
Febbraio 2019
Per la Ricostituzione Integrale dei Nostri Popoli
Mai Più Un Messico senza di Noi
Congresso Nazionale Indigeno – Consiglio Indigeno di Governo
Traduzione “Maribel” – Bergamo