mercoledì 17 marzo 2021

Messico - Il popolo di Azqueltán si attiva per recuperare il suo territorio

 

Il 15 marzo 2021, la comunità di San Lorenzo de Azqueltán, Municipio di Villa Guerrero, in Mesoamerica, nello stato chiamato Jalisco del paese, Messico, sono andati avanti nel recupero delle proprie terre. "In ottemperanza all'accordo di assemblea del 14 marzo 2021, ci siamo radunati sulla proprietà nota come El Grullal, che si trova su un terreno comunale per rimuovere la recinzione posta da persone estranee alla nostra comunità".

Le donne e gli uomini della comunità hanno rimosso le recinzioni degli occupanti invasori delle terre comunali, al loro posto hanno fissato "pali di mezquite (n.d. t. - albero di pino) e ferro, ed adesso [le terre] sono sotto la protezione dell'assemblea generale ".

Azqueltán chiede che "il furto di terre comunali finisca, perché la nostra madre terra non è in vendita, né consentiremo ulteriori espropriazioni o vessazioni alle nostre autorità agrarie autonome o del governo tradizionale di Azqueltán".

"La ragione della lotta dei nostri antenati e la speranza di continuare ad esistere come comunità indigena Tepehuana e Wixárika non sono negoziabili”.


Comunicato della comunità di Azqueltán

Ai popoli del Messico e del mondo

Al Congresso Nazionale Indigeno

Alla Sexta nazionale e internazionale

Alla Missione Civile per l'Osservazione dei Diritti Umani

Oggi, lunedì 15 marzo 2021, la nostra comunità di San Lorenzo de Azqueltán, municipio di Villa Guerrero, Jalisco, in conformità all'accordo dell’assemblea del 14 marzo 2021, ci siamo radunati sulla proprietà nota come El Grullal, la quale si trova su terreno comunale per rimuovere la recinzione messa da persone estranee alla nostra comunità, che erano agli ordini di un individuo di nome Arnulfo Vázquez Márquez, su un'area approssimativa di 700 ettari.

Sul posto sono stati fissati pali di mesquite e ferro, che sono [le terre] sotto la protezione dell'assemblea generale e saranno a disposizione dei loro proprietari, che devono reclamarli con i mezzi legali e pacifici pertinenti.

Segnaliamo che gli invasori erano già stati avvisati in due occasioni che avrebbero dovuto interrompere immediatamente il lavoro che stavano svolgendo, in conformità alla decisione dell'assemblea generale. La prima volta sono stati avvertiti l'8 febbraio e la seconda il 16 febbraio; in entrambi, la persona responsabile del lavoro illegale ha detto che non l'avrebbe fatto fino a quando non glielo avesse detto "il suo datore di lavoro".

Ecco perché, di fronte alla costante e palese impunità con cui le autorità di tutti i livelli e poteri del governo hanno motivato, protetto e incoraggiato questi atti illegali che hanno portato alla crescente espropriazione, ai tentativi di privatizzazione, alle molestie e alla repressione, abbiamo difeso ciò che è nostro; Abbiamo deciso di porre fine a questo nuovo furto del patrimonio collettivo, che abbiamo ereditato da millenni e che è tutelato dal nostro titolo vicereale dell'anno 1733, nonché dalla procedura legale di Riconoscimento e Titolazione dei Beni Comunali, che è svolta presso il Tribunale Unitario Agrario del distretto 16, con sede a Guadalajara, Jalisco.

Esigiamo che cessi il furto delle terre comunali, perché la nostra madre terra non è in vendita né consentiremo ulteriori espropriazioni o molestie alle nostre autorità agrarie autonome o del governo tradizionale di Azqueltán, perché la lotta dei nostri antenati e la speranza di continuare ad esistere In quanto comunità indigena di Tepehuana e Wixárika, non sono negoziabili.

Ci rivolgiamo alla società civile solidale e di buon cuore, alle organizzazioni per i diritti umani affinché, con le loro parole degne e il loro impegno, continuino ad accompagnarci, a seguirci ed operare per quello che siamo e per evitare lo sterminio del popolo tepecano - tepehuano di Azqueltán attraverso il saccheggio della terra che i potenti cercano.

Vi chiediamo di restare attenti e attente alle azioni che, coloro che vogliono la nostra terra a tutti i costi, intraprendono nei confronti della nostra comunità, oltre a chiedere di

1. Fermare l'espropriazione delle terre comunali di Azqueltán.

2. La non incriminazione o repressione delle autorità comunitarie di San Lorenzo di Azqueltán, Municipio di Villa Guerrero, Jalisco.

3. Punizione dei responsabili degli attacchi subiti dalle nostre autorità per la difesa del territorio.

 Cordiali saluti

Mai più un Messico senza di noi

 

15 marzo 2021

Comunità indigena autonoma tepehuana e wixárika di
San Lorenzo di Azqueltán, Municipio di Villa Guerrero, Jalisco



testo originale 

mercoledì 10 marzo 2021

Messico - “LOS ARDILLOS” assaltano e uccidono ancora i compagni del CIPOG-EZ.

 


Denunciamo che la sicurezza, la pace e la giustizia promesse dall'attuale governo della 4T, è stata pura simulazione. Mentre gli assassini restano senza punizione e continuano a molestare i nostri fratelli del Consejo Indígena y Popular de Guerrero – Emiliano Zapata (CIPOG-EZ) per ucciderli, la Guardia Nazionale, la polizia statale e municipale, sono semplici spettatori e complici delle aggressioni che "Los Ardillos" realizzano contro i nostri fratelli e sorelle nella regione della Montaña.

Nella notte di domenica 7 marzo, intorno alle 22 circa, i membri del CIPOG-EZ sono stati nuovamente attaccati al ritorno da un'assemblea nel comune di San Marcos insieme ai compagni della Policías Comunitarios della Costa Chica. Quando stavano tornando a Chilapa, prima di raggiungere la comunità di Tlatoaqui, all’incrocio di Olinalá, sono stati attaccati da circa 10 persone con armi di grosso calibro AK-47 e R-15, e i loro compagni Adán Linares Silverio, Pablo Hilario Morales, Alberto Zoyateco Perez sono stati feriti mentre il compagno Jordán Terjiño Luna purtroppo ha perso la vita nelle prime ore dell'8 marzo a causa delle ferite da arma da fuoco. Anche due furgoni del CIPOG-EZ sono stati distrutti dagli stessi proiettili delle mani assassine del gruppo criminale e paramilitare “Los Ardillos”.

Intorno all'una di notte di lunedì 8 marzo, i compagni CIPOG-EZ erano a Chilapa, dove si sono incontrati con una persona che si è identificata come Comandante Rojas, coordinatore della Regione Montaña della polizia statale con la quale si è concordato di andare presso l'ufficio del pubblico ministero per recarsi poi nel luogo in cui era avvenuto l'agguato.

Vale la pena ricordare che dal 20 al 27 febbraio, come Missione di Osservazione Civile, abbiamo documentato, nelle comunità integrate nel CIPOG-EZ, gravi violazioni dei diritti umani, tra cui: tortura, reclusione, mandati di cattura, false denunce, sparizioni e allontanamenti forzati, omicidi con grande accanimento e brutalità, uniti alla mancanza di accesso ai diritti più elementari come: salute, istruzione, lavoro, accesso alla giustizia, sicurezza, uguaglianza e libera circolazione. Il governo ne era consapevole e ha persino offerto sostegno alla Missione di osservazione civile. Dalle sue istanze federali, statali e municipali, dai suoi uffici per i diritti umani e altri, hanno chiesto se avevamo bisogno di qualcosa, hanno persino proposto di aderire alla Missione. Dopo poco più di una settimana i nostri fratelli cadono di nuovo in un'imboscata.

Ecco perché diciamo chiaramente e direttamente che sappiamo che i colpevoli delle morti, sequestri di persona, sparizioni, torture e tutta la brutalità subita dalle 24 comunità che compongono il CIPOG - EZ, sono opera dei gruppi criminali “Los Ardillos”.

Questi gruppi si sono diffusi lunga la strada da Tlapa a Chilapa.

Diciamo anche direttamente che il malgoverno lo sa benissimo, sia i federali, che gli statali che i municipali, ma la loro risposta è stata la stessa che danno a chi organizza e difende dal basso la vita e il territorio: disprezzo e morte.

Facciamo un appello urgente ai Centri per i diritti umani, alle organizzazioni e collettivi nazionali e internazionali solidali con la lotta dei popoli, ad essere vigili e denunciare la guerra che stanno vivendo i nostri fratelli e sorelle del CIPOG-EZ, organizzazione appartenente il Congresso Nazionale Indigeno (CNI). Quelli di noi che compongono la Missione di Osservazione Civile dicono al CIPOG-EZ che non sono soli, che il monitoraggio continua e che denunceremo la guerra di sterminio di cui lo Stato è complice.

Cordiali saluti

Missione di osservazione civile della Sexta

¡Alto a los asesinatos contra el CIPOG-EZ!

Fermare gli omicidi contro il CIPOG-EZ!

¡Alto a la guerra paramilitar contra las comunidades zapatistas del EZLN! 

Stop alla guerra paramilitare contro le comunità zapatiste dell'EZLN!


¡Alto a la guerra paramilitar contra las comunidades indígenas del CNI-CIG!


Stop alla guerra paramilitare contro le comunità indigene del CNI-CIG!

 

¡Justicia para todos nuestros presos, asesinados y desaparecidos del CNI-CIG!


Giustizia per tutti i nostri prigionieri, assassinati e scomparsi del CNI-CIG!



Traduzione Cooperazione Rebelde Napoli

Originale https://enlacezapatista.ezln.org.mx/2021/03/08/los-ardillos-emboscan-y-asesinan-nuevamente-a-companeros-del-cipog-ez/

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!