martedì 25 maggio 2010

Israele, Vanunu da ieri di nuovo in carcere

L'ex tecnico nucleare rivelo' segreti centrale atomica Dimona

 
Mordechai Vanunu da ieri è di nuovo in carcere. L’ex tecnico nucleare, che ha già scontato 18 anni di prigione (dei quali 11 in isolamento) per aver rivelato alla stampa internazionale le produzioni di ordigni atomici nella centrale di Dimona (Neghev), è stato condannato l’11 maggio scorso a tre mesi di detenzione per aver «violato» i termini della sua scarcerazione stabiliti nel 2004.
«Vergognati Israele – ha urlato Vanunu ai giudici – le spie del Mossad e dello Shin Bet (i servizi segreti, ndr) mi riportano in carcere dopo 24 anni in cui ho soltanto detto la verità». «Non sono un animale – ha aggiunto – non posso accettare la violazione della mia libertà di espressione». Vanunu, 55 anni, era stato già arrestato lo scorso dicembre mentre parlava ad una cittadina norvegese.

Arabia Saudita, donne si ribellano alla polizia religiosa

Due di loro non hanno esitato ad usare violenza contro «tutori moralità»

 
 
Aumenta l’insofferenza delle donne saudite nei confronti della polizia religiosa, «muttawa», il braccio esecutivo del potente clero wahabita che garantisce stabilità ai regnanti Saud, alleati di ferro degli Stati Uniti. Di recente sono aumentati gli episodi che vedono per protagoniste donne che si ribellano a norme sociali insopportabili, fondate sulla netta separazione dei sessi e sull’oppressione della popolazione femminile.
Qualche giorno fa ad Hail una donna non ha esitato a sparare in aria per impedire agli agenti della «muttawa» di arrestare l’uomo con il quale si stava intrattenendo. «Ha aperto il fuoco permettendo al suo amico di evitare il fermo immediato e la detenzione», ha riferito sconsolato ai giornalisti Mutlak Nabet, responsabile della famigerata «Commissione per la Promozione della Virtù e la Prevenzione del Vizio».

Madagascar - Esercito contro polizia

L'esercito malgascio ha aperto il fuoco oggi contro una folla di centinaia di persone che protestavano contro il governo. Tra i manifestanti anche un gruppo di militari dissidenti. Due morti e cinque feriti è il bilancio delle vittime. Il capo della gendarmeria parla di tentato golpe.

COOP e Nordiconad interrompono la commercializzazione dei prodotti delle colonie nei territori palestinesi occupati

Un importante risultato della campagna di Boicottaggio Disinvestimento e Sanzioni (BDS) contro l'apartheid israeliano
A seguito della campagna di pressione della coalizione italiana contro la Carmel-Agrexco, due importanti catene italiane di supermercati, COOP e Nordiconad, hanno dichiarato la sospensione della vendita dei prodotti Agrexco, principale esportatore di prodotti agricoli da Israele e dalle colonie israeliane illegali nei Territori Palestinesi Occupati. Nordiconad è il gruppo cooperativo con funzione di centro di acquisto e distribuzione di CONAD che opera in nord Italia. Il direttore di Nordiconad, dott. Covili, ha dichiarato che dalla fine di aprile ogni prodotto riconducibile ad Agrexco non è più nei loro supermercati. COOP Italia nella persona del Dott. Zucchi, direttore qualità di COOP Italia, ha invece affermato che esiste un problema di tracciabilità commerciale, ovvero che il consumatore non è in grado di verificare se il prodotto in questione provenga o meno dai territori occupati.

venerdì 21 maggio 2010

Apocalypse Live!

Da ieri è online “Spill Cam” il feed in diretta da 1500 metri sotto il mare del disastro BP. Uno streaming con cui visionare in diretta il peggior cataclisma ambientale della storia provocato dall’uomo. Le immagini che giungono in diretta dal fondo del Golfo del Messico sono state diffuse in seguito alla richiesta di Edward Markey, presidente della commissione del congresso sul cambiamento del clima che ha intimato alla BP di renderle pubbliche. Come è stato chiaro sin dall’inizio la società (con la collusione di agenzie governative come la guardia costiera e la MMS – Minerals Managemet Service) ha gestito il disastro come un  operazione di pubbliche relazioni, approffittando del fatto che la quasi totalità del petrolio versato si trovi nascosto dai flutti oleosi come un mastodontico e viscido iceberg.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!