domenica 6 giugno 2010

"The Guardian": Attivisti turchi uccisi a distanza ravvicinata

I risultati dell'autopsia rivelano particolari inquietanti

 I nove attivisti turchi uccisi dagli israeliani a bordo della nave turca Mavi Marmara sono stati raggiunti da un totale di 30 colpi d'arma da fuoco e cinque sono stati uccisi da colpi alla testa, sparati anche da distanza ravvicinata. È quanto scrive oggi il quotidiano britannico Guardian, citando i risultati dell'autopsia condotta in Turchia. Yalcin Buyuk, vice presidente del consiglio turco di medicina forense ha riferito al giornale che un uomo di 60 anni, Ibrahim Bilgen, è stato colpito quattro volte, alla tempia, il petto, l'anca e la schiena. Il 19enne Fulkan Dogan, che ha anche la nazionalità americana, è stato colpito cinque volte, a meno di 45 centimetri di distanza, al volto, alla nuca, due volte alle gambe e una alla schiena.

A dieci chilometri dalla Florida

Le operazioni di contenimento del petrolio nel Golfo del Messico continuano con incerte previsioni. Obama alla Cnn: ''sono furioso''.

di Antonio Marafioti

A poche ore dall'inizio della quarta manovra di contenimento sembrerebbe che British Petroleum abbia intrapreso la strada giusta per frenare la dispersione del petrolio dalla falla apertasi nel Golfo del Messico in seguito all'esplosione, dello scorso 20 aprile, della piattaforma Deep Water Horizon. La prima fase di questo ennesimo tentativo è andata a buon fine e le cesoie robot sono riuscite a operare il primo taglio del braccio meccanico dal quale fuoriesce il greggio e posto a 1600 metri di profondità.
Previsioni. Dal quartier generale statunitense di BP a Huston, Texas, tutti invitano alla calma. A partire proprio da Tony Hayward, amministratore delegato della multinazionale inglese, per il quale c'è ancora "qualche rischio d'insuccesso - ha dichiarato alla stampa statunitense - Ci vorranno ancora dalle dodici alle ventiquattro ore per capire se il piano funzionerà". Il che non equivale a chiudere definitivamente quello che una settimana fa il presidente Barack Obama ha definito "il maledetto buco".

venerdì 4 giugno 2010

Presentazione dei quesiti referendari e modelli di democrazia partecipativa

Il professor Lucarelli (*), intervistato, sostiene che il referendum abrogativo per l'acqua pubblica è "un unicum" perchè "questa è la prima volta in Italia che vengono proposti quesiti referendari ad iniziativa di una cosi ampia coalizione che proviene da quella che amo definire "cittadinanza attiva", piuttosto che "società civile", cioè cittadini che stanno studiando e partecipando al dibattito sull'acqua da anni e che non sono improvvisati né strumentalizzati da partiti".
Prima parte ------
Seconda parte

Gaza, voci dalla Freedom flotilla

Un reportage racconta le testimonianze degli attivisti assaltati e arrestati senza accuse dall'esercito israeliano

di Vittorio Arrigoni
''Italia che si sveglia questa mattina sotto il governo Berlusconi e che si scopre a fiancheggiare i pirati e il terrorismo di stato israeliano, è un Paese ormai ridotto a sovranità limitata. Contro la risoluzione del Consiglio dei diritti umani dell'Onu che chiede lo svolgimento di una inchiesta sul massacro dello scorso lunedì contro la Freedom Flotilla, avvenuto in acque internazionali, hanno votato solo in tre: oltre l'Italia, gli Stati Uniti e l'Olanda.
Un'onta per una nazione che su quel Mediterraneo cremisi di sangue innocente ha il cortile di casa. Israele che rigetta violentemente la proposizione di  una inchiesta internazionale indipendente sotto l'egida dell'ONU dovrebbe convincere anche i più scettici sulla colpevolezza dei Commandos accusati da centinaia di attivisti di aver compiuto una strage deliberatamente.

Ritorno dalla strage.Contestata la sottosegretaria agli esteri Stefania Craxi


di Luca Blasi

E' atterrato nell'area militare dell'aereoporto di Ciampino anticipato dal sottosegretario agli esteri Stefania Craxi, che non ha potuto far altro che scappare di fronte alla frustazione e alla rabbia di coloro che da anni fanno carovane in Palestina, organizzano boicottaggi, animano reti per denunciare l'apartheid e le violenze contro il popolo palestinese da parte del governo di Tel Aviv. Attiviste e attivisti, fratelli e sorelle di Manolo, colpiti direttamente dal massacro consumatosi nelle acque internazionali all'alba del 31 maggio.

Il ritorno di Manolo, e degli altri cinque italiani, è accompagnato dalla sua testimonianza che aggiunge particolari inquitanti alla vicenda della Freedom Flottiglia.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!