martedì 31 agosto 2010

Alcune riflessioni sulle lotte socio-ambientali in Messico

Intervista al collettivo JRA – Giovani in Resistenza Alternativa

A cura dell'Associazione Ya Basta! Italia.
Chiamiamo queste lotte socio-ambientali per rompere con l’idea dominante che  considera la società e la natura come entità separate, mentre invece sono in continua relazione.
Queste lotte esprimono la contraddizione tra due razionalità. Quella egemonica che considera i beni naturali  come risorse che hanno un valore prettamente economico, e di guadagno. Quella delle comunità locali che  invece considera questi beni come beni comuni, senza prezzo, e che quindi non possono essere sfruttate in maniera eccessiva. Queste lotte ci stanno parlando di nuovi modi  di relazione tra la natura e la società, modi di vita anti-capitalisti.
Si lotta  quando i beni comuni sono in pericolo. “...Non si lotta per essere ambientalisti, ma per la necessità di vivere”
Ascolta l’audio di Mina – JRA.

Negli ultimi anni forte è l’attacco delle Multinazionali e dello Stato sui beni naturali, al punto dale da definirla un’invasione. Oltre alla contraddizione capitale-lavoro, sta emergendo una nuova cotraddizione tra capitale e natura. Il capitale per funzionare necessita di una infinita espansione,  questo è quello che chiamano sviluppo.  Ma questo è impossibile perchè le risorse naturali ed energetiche di cui ha bisogno non sono infinite.
Questo attacco del capitalismo ai beni comuni non stanno portando danni solo alla natura ma anche alla gente. E` per questo che nei vari territori le comunità locali si organizzano, rispondendo con pratiche di resistenza. “Noi le chiamiamo resistenze anti-capitaliste, e anche se molte non si definiscono così, nella pratica stanno ostruendo  la realizzazione dei progetti  capitalisti perchè lottano per la difesa della vita.
Ascolta l’audio di Enrique – JRA.

Artisti verso Cancun

Linguaggi artistici e ambiente
Artisti verso cancun
A cura dell'Associazione Ya Basta! Italia.
Durante la Convergencia Climatica si è organizzato uno spazio per presentare due mostre, uno spazio artistico di confronto sul tema socio ambientale . Un progetto trasversale che ha permesso di strutturare una rete di lavoro tra differenti collettivi . Unitisi nei progetti Resoursed e Antes la Destruccion Ambiental sono riusciti attraverso l’utilizzo del linguaggio grafico a creare una forma altra di denuncia delle problematiche climatiche e di diffusione  delle possibili alternative eco-sostenibili.
Ascolta l’audio di Santiago

Uno strumento di formazione è sicuramente il linguaggio video. I Convegni, i laboratori cuturali e pratici, le mostre , le testimonianze delle lotte  e tutto il materiale prodotto dalla tre giorni  faranno parte di un prodotto video realizzato da una giovane videasta che ,non indifferente alle tematiche anaizzate, ha deciso di raccoglierle in un prodotto mutimediale.

Ascolta l’intervista audio a Michelle

Cile - 32 prigionieri politici Mapuche in sciopero della fame

Mapuche in cinque carceri cileni, accusati di terrorismo per difendere le loro terre
Lo sciopero della fame che 32 prigionieri politici mapuche hanno iniziato dal 12 luglio nelle prigioni di Concepciòn, Lebu, Angol, Temuco e Valdivia, ha come obiettivo, tra le altre cose, la disapplicazione della legge N°18.314 (o Legge Antiterrorista) che riduce le garanzie costituzionali riferite al giusto processo e alla presunzione di innocenza.
In Cile, l’esistenza di una popolazione indigena, soprattutto di mapuche, è stato un "problema" dall’invasione dei conquistatori spagnoli più di 500 anni fa. Incessantemente è stato loro negata la condizione di popolo e obbligata la loro integrazione al paese creato dagli invasori - ma sempre come parte della classe sfruttata -, sia per mezzo delle armi o della legge, o per entrambe.
Non si tratta di una patologica inclinazione anti-mapuche delle autorità del paese. Si è trattato, da Diego de Almagro fino a Sebastián Piñera, dell’appropriazione delle loro terre; della tipica voracità capitalista per l’arricchimento dei padroni dei mezzi di produzione.

Pakistan - Tra i voli dei droni e gli attacchi talebani, in migliaia cercano di sfuggire ai danni delle inondazioni

Pakistan - Alluvionati

La cronaca del Pakistan continua mischia notizie diverse l'una dall'altra racchiuse nel grande affresco della più grande catastrofe umanitaria nella storia del Paese.
Mentre il numero degli sfollati  supera ormai gli otto milioni, le agenzie di stampa confermano che aerei-droni Usa hanno attaccato nel nord-ovest del paese, al confine con l'Afghanistan uccidendo, pare 5 persone, ovviamente non si sa se "insorti" o civili. Mentre la tecnologia militare continua la sua guerra fatta di aerei senza pilota le inondazioni continuano ad avanzare. E' stata evacuata anche Sujawal, minacciata dalle acque del fiume. La scorsa notte le acque hanno cominciato a invadere la città e quasi tutti i 120 mila abitanti si sono dati alla fuga. Thatta, il capoluogo del distretto, è stata abbandonata dai suoi 300.000 abitanti.L'esodo continua, anche se la quali totalità della gente è scappata dalle zone minacciate, come ha spiegato un alto responsabile del distretto di Thatta, il più colpito. Questa resta la zona ancora più a rischio mentre a nord intorno a Hyderabad - la sesta città della nazione con due milioni e mezzo di abitanti - le inondazioni hanno pian piano iniziato a ridursi.
A più di 30 giorni dall'inondazione i dati confermano che sono 17 milioni i pachistani coinvolti nella tragedia, di cui 5 milioni senza una casa.
E mentre i droni volano nel cielo pachistano, viene data la conferma della notizia giunta circa due giorni fa dell'uccisione di tre volontari stranieri di ONG uccisi nella Valle dello Swat dai talebani che continuano i loro attacchi nei confronti di ogni occidentale.

Sudafrica - La protesta cresce

Il Sudafrica è scosso dallo sciopero dei dipendenti pubblici. Una situazione che è destinata ad allargarsi anche ad altri settori sociali. 
Riportiamo tre articoli tratti da Democracy Now - Il Manifesto  -  Peace Reporter

da Democracy Now
Il principale sindacato sudafricano sta minacciando di espandere lo sciopero nazionale dei lavoratori statali all'interno della campagna per aumenti salariali. Più di un milione di lavoratori statali non sono andati al lavoro questo mese. Il direttore del Congresso del Sindacato Sudafricano,  Zwelinzima Vavi, ha detto che i loro aderenti, che sono circa due milioni, potrebbero partecipare tra poco tempo allo sciopero.
Zwelinzima Vavi ha detto: “In sette giorni tutta l'economia resterà paralizzata. Le strade che fanno sì che dall'industria mineraria esca l'oro, i diamanti, il carbone si fermerà. Tutto resterà paralizzato".

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!