giovedì 9 settembre 2010

Africa - Il business si ricorda del continente dimenticato

Africa Mappa

di Gabriele Battaglia

Crescita del Pil a doppie cifre, materie prime e alcuni Paesi sicuri. Ma rimangono instabilità politica e squilibri
Il mondo degli affari si ricorda del "continente dimenticato", cioè l'Africa.
Non si tratta solo di andare a caccia di materie prime, anche se è sempre il petrolio a "tirare", bensì di un nuovo interesse che si traduce in analisi attente della crescita del Pil nelle diverse economie, delle opportunità commerciali, delle maggiori entrate fiscali che si concretizzano in stabilità politica per più Stati, e così via. Nella stanza dei bottoni si ipotizza perfino che l'Africa subsahariana, presa complessivamente, sia il nuovo "Bric", con riferimento all'acronimo che designa le maggiori economie emergenti (Brasile, Russia, India, Cina).

mercoledì 8 settembre 2010

Assemblea Nazionale dei movimenti per l’acqua

 
Si svolge sabato e domenica prossima a Firenze l'Assemblea Nazionale dei Movimenti per l'acqua dopo la raccolta e la consegna di oltre un milione e quattrocentomila firme per iniziare ad affrontare i temi che saranno oggetto della campagna referendaria.
Le due giornate vedranno il lavoro di quattro tavoli di discussione che affronteranno i temi della continuazione delle lotte territoriali, la richiesta di moratoria sui processi di privatizzazione e le relative mobilitazioni, le iniziative su e con Enti Locali e proporranno le linee guida della campagna referendaria.
Dopo aver raccolto le firme in maniera autonoma e senza grandi appoggi si tratterà di discutere delle forme di autofinanziamento per ribadire ancora di più la forma di indipendenza, anche economica, per affrontare la campagna referendaria senza tralasciare l'importante aspetto della campagna di comunicazione.
Ma il movimento si interrogherà anche sui temi delle forme della gestione pubblica e partecipata, con un'attenzione particolare al superamento della dicotomia tra pubblico e privato continuando i ragionamenti sulle nuove forme di gestione comunitaria, di come si può finanziare la gestione del Servizio Idrico Integrato e dei problemi della legalità, del potere e delle mafie.
La sensibilità della difesa dell'acqua in Italia, che per la prima volta ha portato tanti cittadini a richiedere un referendum, è dovuta anche a quello che nel mondo sta succedendo nel tempo della crisi globale e quindi si discuterà di acqua e cambiamenti climatici, dell'acqua e degli usi impropri che se ne fa, con uno sguardo che parte da lontano, dalla guerra dell'acqua di Cochabamba fino ai vertici di Copenaghen dell'anno scorso ed al prossimo di Cancun, senza tralasciare la dimensione europea.
A Firenze gli uomini e le donne che in questi anni hanno dato vita e continuano, con forme e modalità diverse, il contrasto e l'opposizione alle politiche neoliberiste delle multinazionali italiane e straniere che fanno affari sull'acqua riprenderanno il cammino verso i referendum della prossima primavera per la difesa del bene comune.
Appuntamento per tutti e tutte presso la Casa del Popolo di San Bartolo a Cintoia (Via S. Bartolo a Cintoia 95) (guarda la mappa)- Firenze

Programma
Sabato 18 settembre
11.30-13.00 - Saluti, accoglienza, relazione introduttiva, intervento O. Oliveira (Bolivia-Cochabamba) e rappresentante delle comunità kurde in difesa della città di Hasankeyf  (Assemblea plenaria)
13.00-14.00 - Pausa pranzo
14.00-20.00 - Sessioni di lavoro (vai al programma completo)
Domenica 19 settembre
09.30-13.00 - Assemblea plenaria
13.00-14.00 - Pausa pranzo
14.00-16.30 - Assemblea plenaria

Pernottamento a Firenze

Lo stato cileno contro i popoli nativi

Non solo i Mapuche

Appello del popolo Rapa Nui (abitanti dell’Isola di Pasqua) alla comunità della stampa internazionale per seguire le trattative previste a partire dal 17 settembre tra il Parlamento Rapa Nui e lo Stato Cileno.

A partire dal 17 settembre si celebrerà nell’Isola di Pasqua un avvenimento determinante per il futuro del popolo Rapa Nui, la trattativa con i rappresentanti dello Stato Cileno per la restituzione della sovranità.
Il Parlamento Rapa Nui chiede allo Stato Cileno:

1)    l’annullamento dello statuto attuale dell’Isola e il riconoscimento del governo Rapa Nui.
2)    il riconoscimento del Trattato Internazionale del 1888 stabilito per la nazione Rapa Nui e che rappresenta la costituzione dello stato stesso.
3)    la restituzione totale delle terre e della sovranità territoriale Rapa Nui sullo spazio aerospaziale e marittimo ( includendo lo spazio sottomarino e sotterraneo )

Lo stato Cileno invierà diversi rappresentanti a condurre queste trattative reclamate da molto tempo dalla nazione Rapa Nui. Il Parlamento con il popolo Rapa Nui desidera che le trattative siano seguite dalla stampa internazionale con l’obiettivo di garantire il buono sviluppo degli intercambi e una copertura oggettiva da parte dei mezzi di comunicazione indipendenti dello Stato Cileno. L’appoggio della comunità internazionale è essenziale per ascoltare la voce del popolo di Rapa Nui nel rispetto dei diritti intrinseci ai Rapa Nui.

martedì 7 settembre 2010

Cile - I mapuche in sciopero della fame vengono torturati come a Guantanamo

Familiari e rappresentanti dei 32 mapuche che sono già arrivati a 54 giorni di sciopero di fame fanno una grave denuncia: “vengono sottoposti a torture". Queste pratiche sarebbero applicate dalla Gendarmeria in tutte le prigioni dove si trovano i carcerati mapuches in sciopero di fame - Concepción, Lebu, Angol, Valdivia e Temuco - come forma di pressione affinché desistano dalla loro protesta.
Il medico responsabile della salute degli scioperanti, dottoressa Berna Castro, ha confermato che i detenuti vengono lasciati all’oscurità ed accusa che si stanno usando pratiche come nella prigione di Guantánamo per disgregare i prigionieri, è una forma di tortura, rappresenta un delitto di tortura da parte dello Stato cileno, messo in atto da agenti dello Stato cileno, in questa caso Gendarmeria. E con il consenso dei governanti."
La professionista informa che il fatto di non avere luce di giorno fa si che una persona perda la nozione del tempo, alterando il suo cervello e provocando una serie di cambiamenti ormonali che fanno funzionare male il resto dell’organismo. Da parte sua, la pubblico ministero della Corte Suprema, Mónica Maldonado, che in varie occasioni ha denunciato le cattive condizioni delle carceri nel paese, in un’intervista con Radio Università del Cile ha riconosciuto che ai mapuche sono applicate punizioni che trasgrediscono i trattati internazionali e le leggi, dicendo che dieci giorni fa ha inviato un magistrato a rivedere la situazione a Temuco.

lunedì 6 settembre 2010

Cile - Quei mapuche così poco attuali


di Luis Sepulveda

I meriti letterari di Isabel Allende sono fuori discussione, ma è necessario fare alcune considerazioni riguardo al premio nazionale di letteratura. In tutti i paesi che lo contemplano, questo genere di premio è conferito come riconoscimento di tutta una vita dedicata alla scrittura e in nessun caso l'eventuale successo di vendite di una scrittrice o di uno scrittore viene confuso con il suo potenziale mercato internazionale - sia esso d'oro o da due soldi, perché questo vuol dire confondere capre e cavoli.
Il premio poi non diventa l'argomento polemica dell'anno; in Cile invece, poiché il presente è - terremoto incluso - piuttosto sporco, viene allora rimpiazzato da un'attualità rozza e banale che riempie le televisioni e quasi tutti gli spazi consentiti. Agli occhi del mondo intero bisogna nascondere un fatto, occultarlo, negare la sua esistenza perché i 32 mapuche che stanno affrontando un lungo sciopero della fame, mettendo in pericolo le loro vite, è cosa che inquina l'attualità, in cui campeggia una sorta di dibattito intellettuale rozzo e banale.
Per la maggior parte dei cileni, siano essi scrittori, scrittrici o gente che si dedica allo sport della «cilenitudine», i mapuche non esistono, e se per caso qualcuno accetta il fatto che i mapuche esistono da prima dell'arrivo degli europei, li considera fastidiosi perché non accettano il loro ruolo di «suppellettili etniche» o perché sono contadini il cui unico destino non è altro che quello di fornire manodopera a basso prezzo.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!