lunedì 28 febbraio 2011

Europa - La Croazia nel tempo della crisi

Da una settimana i giovani croati scendono in piazza per protestare contro corruzione e crisi economica. Anche qui la protesta si alimenta su Facebook e corre sulla rete ma il vero pericolo è la destra nazionalista



Per spiegare quello che succede in Croazia occorre molta attenzione perchè si rischia di non riuscire a capire bene chi sono i protagonisti di queste manifestazioni che da una settimana stanno attraversando il paese, sopratutto Zagabria. Innanzitutto bisogna capire la situazione politica ed economica della Croazia. Il paese è retto da un governo di centrodestra, il cui maggior partito HDZ (quello del primo presidente Tudjman) è al potere dal 1991, tranne l'intervallo di 4 anni, dal 1999 al 2003 in cui ha governato la sinistra. Al vertice del partito ci sono ancora gli stessi uomini che sono stati protagonisti sulla scena politica durante gli anni della guerra che ha insaguinato tutto il territorio dei Balcani con migliaia di morti. Oggi in Croazia regna una corruzione dilagante legata, appunto agli uomini del HDZ. L'ex primo ministro Sanader che si è dimesso più di un anno fa, per cedere il suo posto a Jadranka Kosor, che è stata il braccio destro di Tudjman negli anni novanta, ora si trova in carcere. E' stato arrestato in Austria e accusato di corruzione, riciclaggio di denaro e abuso di potere. Tutto il gruppo dirigente del partito si è arricchito alle spalle dei cittadini rubando milioni di euro dalle casse dello stato.

domenica 27 febbraio 2011

"Facebook Revolutions". Dalla Tunisia all’Egitto, le nuove ribellioni nate con la Rete


Foto manifestazione a Rabat il 20 febbraio 2011Raffaella Cosentino, giornalista e blogger, ci racconta l'uso della rete come strumento attivo delle rivolte che stanno coinvolgendo i paesi arabi del sud del Mediterraneo

Ascolta l'intervista

Twitter, Facebook e YouTube non sono il movimento, ma gli strumenti del movimento. Hanno permesso di abbattere un regime pluridecennale, feroce e liberticida. Nelle piazze, gli attivisti avevano in una mano la bandiera, nell’altra il cellulare. Foto, post e tweet hanno incendiato gli animi e sconfitto la censura. Un pirata informatico è diventato ministro. Un rapper ha cantato la rivoluzione da YouTube. Niente sarà più come prima. E non solo nel mondo arabo.
Raffaella Cosentino ci racconta, in questo eBook pubblicato da terrelibere.org, un mondo arabo nel sud del mediterraneo che ha fatto prorpio l'utilizzo della rete e dei mezzi di comunicazione non controllati e poco controllabili.
Là dove grandi giornali e organi di infomazione occidentali e arabi hanno da anni hanno rinuciato ai propri inviati nelle capitali di paesi come Tunisia e Libia, accettando per buone e veritiere le notizie filtrate dall'informazione di regime, l'utilizzo della rete è diventato il mezzo del dissenso.

venerdì 25 febbraio 2011

Messico - Offensiva contro L’Altra Campagna


Logo CARZCCArrestati membri del CARZCC e del Centro Digna Ochoa

di Hermann Bellinghausen
 
Terza offensiva ufficiale contro L’Altra Campagna in Chiapas
Con una nuova operazione repressiva iniziata martedì scorso in Chiapas contro aderenti dell’Altra Campagna, oggi si troverebbero in carcere 16 membri del Consiglio Autonomo Regionale della Zona Costa del Chiapas (CARZCC). Tra gli arrestati ci sono tre avvocati del Centro dei Diritti Umani Digna Ochoa, contadini e pescatori di almeno cinque comunità, appartenenti al Consiglio Autonomo Regionale. Dopo le sei del pomeriggio 13 di loro sono stati rilasciati, restano in prigione i giovani avvocati Nataniel Hernández, José María Martínez Cruz ed Eduardo Alonso Martínez Silva. che sarebbero stati trasferiti nel carcere di El Amate o in un domicilio coatto di Tuxtla Gutiérrez.
È la terza aggressione diretta contro L’Altra Campagna dall’inizio di febbraio, dopo il violento sgombero degli ejidatarios di San Sebastián Bachajón, all’entrata delle Cascate di Agua Azul (10 sono ancora in carcere con gravi accuse non provate) e l’attacco dell’Ejército de Dios a Mitzitón, con un saldo di due feriti gravi. Ora, sulla costa dello stato; lì, il CARZCC sta sostenendo una forte resistenza regionale contro gli abusi governativi.

Burkina Faso - Koudougou:violenti scontri dopo misterioso decesso di un giovane


Bourkina Faso“Al di là della solidarietà per la morte in circostanze tutte da chiarire del giovane Justin Zongo, dietro i violenti scontri di Koudougou c’è la rabbia della gente per l’uso eccessivo della forza da parte degli agenti di polizia ma anche un sentimento di ingiustizia. La popolazione vuole che la lotta all’impunità venga posta in primo piano in Burkina Faso”: lo dice alla MISNA padre Isidore Traogo, segretario generale della Caritas burkinabé, all’indomani di due giorni di proteste e scontri nella località centro-occidentale.
All’origine del malcontento di giovani alunni e universitari c’è la versione discordante sulla causa del decesso di Zongo: secondo fonti sanitarie il giovane è stato vittima di una meningite fulminante mentre per la famiglia e alcuni testimoni sarebbe stato picchiato a morte da agenti della polizia nazionale.
Negli scontri tra studenti, sostenuti dalla popolazione locale, e forze dell’ordine almeno due persone sono state uccise, altre 80 sono rimaste ferite, di cui due gravemente. La stampa burkinabé riferisce di una città in rivolta, di un vero campo di battaglia con posti di blocco ovunque e ingenti danni materiali; la sede del governatore regionale è stata incendiata così come numerosi veicoli. Alcune testimonianze dalla terza città del paese, 100 chilometri ad ovest di Ouagadougou, la capitale, hanno denunciato la brutalità della repressione da parte delle forze dell’ordine che avrebbero anche sparato colpi d’arma da fuoco sui manifestanti.

Egitto - Piazza Tahir si riaccende e chiede un nuovo governo


Tahrir“La rivoluzione è tutt’altro che conclusa, il governo in carica è troppo vicino a Hosni Mubarak, ne fanno parte ed è guidato da uomini del vecchio regime, per questo motivo milioni di persone manifestano oggi in tutto il paese chiedendone la sostituzione”: raggiunto nella centrale piazza Tahrir del Cairo, Fadi Awad – ‘senior editor’ di una tra le più importanti case editrici egiziane e attivista della prima ora all’interno del movimento – riferisce di un’atmosfera cambiata rispetto allo scorso venerdì, quando in piazza si andò per festeggiare la caduta di Mubarak.
“Ancora una volta milioni di persone stanno pacificamente dimostrando perché il cambiamento chiesto sia concreto e non solo di facciata come anche l’ultimo rimpasto di governo ha dimostrato lasciando inalterati i posti chiave dell’esecutivo”. La voce di Awad è coperta dalla musica e dagli slogan che intanto la piazza lancia contro il governo, chiedendo ancora una volta all’esercito di favorire il processo di cambiamento.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!