In Paraguay, il Senato più
corrotto d’America ha destituito con un giudizio sommario il primo presidente
di sinistra del paese dopo 61 anni di monocolore Colorado.
Come
per ogni evento che accade nella storia, esiste più di una versione
dell’accaduto. Non sembra esserci dubbio sulla legalità dell’impeachment,
sancito dalla Costituzione e approvato dalla quasi totalità della Camera (76 a
favore e 1 contro) e del Senato (39 a favore e 4 contro).
La
questiona formale, invece, riguarda la liceità dei tempi in cui é avvenuto
questo giudizio. Meno di 36 ore per tutto il procedimento legale, che sembra
essere stato deciso a tavolino dalla classe politica nazionale (e non) in tempi
lontani, ai danni di un presidente che mai é andato a genio ai poteri della
destra oligarca e borghese.
In
Paraguay esistono due visioni del mondo parallele. Una é quella del
popolo: contadini e carperos che chiedono a gran voce una Riforma Agraria Integrale, scacciati
dalle loro zone d’origine per l’impossibilità di mantenere un agricoltura
familiare a causa delle enorme estensioni dei latifondi degli impresari
nazionali e internazionali che fanno arrivare a 500mila i senza terra, poveri
che non riescono ad accedere a nessun servizio dello Stato capitalista che ha
fatto delle selvagge liberalizzazioni la sua filosofia di base.
Dall’altro
lato esiste la borghesia: figlia della dittatura Strossnerista (appoggiata
dagli USA contro lo spauracchio comunista), latifondista e terrateniente (qui il 2% della popolazione controlla
l’80% della terra), che nulla vuole sapere della realtá del proprio paese e che
sembra misconoscere il popolo autoctono figlio della terra Guaraní.
Queste
differenze, aumentate dalla globalizzazione selvaggia, fanno sí che oggi nel
paese si vivano due mondi lontani: quello degli shopping
mall alla
statunitense, dove i ricchi borghesi fanno la spesa nei loro macchinoni, e
quello delle persone che cercano di sopravvivere tra immondizia, riciclo della
plastica e vendita di quello che possono, in qualsiasi punto del paese.
Tutto
ciò può aiutare a capire lo sviluppo politico di questi giorni. Lugo,
primo presidente a dare ascolto al popolo dimenticato, cercava di seguire
quella politica regionale che Venezuela, Bolivia, Argentina e Uruguay hanno
deciso di intraprendere negli ultimi anni. Era riuscito ad ottenere la
colazione ed il pranzo gratuiti nelle scuole pubbliche, un’assistenza medica
locale per cui chiunque può accedere a medicamenti e centri di salute senza
dover sborsare fior di quattrini. Aveva promesso di occuparsi personalmente del
problema dei senza terra cercando di promuovere una Riforma Agraria Integrale,
ma non ha compreso, forse per inesperienza politica, come e quanto avrebbe
dovuto preoccuparsi di stringere alleanze che lo appoggiassero.