martedì 17 febbraio 2015

Kurdistan - Una richiesta di aiuti internazionali per ricostruire e normalizzare la vita nel Cantone di Kobane

Una richiesta di aiuti internazionali per ricostruire e normalizzare la vita nel Cantone di Kobane
Dopo mesi di combattimenti, le nostre coraggiose unità YPG e YPJ hanno scacciato con successo tutti i terroristi ISIS dal nostro cantone democratico di Kobane. Siamo grati per tutto il sostegno internazionale che abbiamo ricevuto per raggiungere questa vittoria in battaglia. Tuttavia, finora non abbiamo ricevuto alcun aiuto umanitario ufficiale da qualsiasi governo o organizzazione internazionale. Dei 525.000 civili del Cantone di Kobane, solo 25.000 risiedono attualmente all’interno di Kobane. Dei rimanenti civili, 200.000 sono al momento intrappolati in Turchia e il resto è sparso in diversi paesi. Sono tutti in attesa di tornare alle proprie case. Al fine di facilitare una pacifica transizione dei rifugiati verso le loro legittime case, vi sono una serie di ostacoli che devono essere superati.

1. Ricostruzione della città di Kobane. Come risultato dell’offensiva di ISIS contro Kobane, più dell’80% della città è andato completamente distrutto e ha urgente bisogno di essere ricostruito. Ciò è di estrema importanza perché i rifugiati non possono tornare nelle proprie case finché la città non sarà ricostruita. Negli ultimi due anni, non c’è stata corrente elettrica a Kobane e si è avuta una carenza costante di acqua. Una tale mancanza di servizi rende molto difficile per le persone riprendere la propria vita in città. Affinché i civili possano tornare in sicurezza alle loro case, stiamo facendo un appello urgente per gli aiuti internazionali e il sostegno alla ricostruzione della nostra città.

sabato 14 febbraio 2015

Messico - Assassinata attivista impegnata nella ricerca degli scomparsi a Iguala

Norma Angélica Bruno Román, partecipante della Comisión de Búsqueda de Familiares Desaparecidos en Iguala, meglio conosciuta come "Los otros desaparecidos", è stata assassinata ieri verso le 12,20 da due soggetti, che viaggiavano su una motocicletta, davanti ai due figli di cui non si conosce la sorte. 

L'agguato è avvenuto nella città di Iguala e nonostante il massiccio dispiegamento di forze dell'Esercito Messicano, della Gendarmeria Nazionale e di polizia federale e statale.

La commissione è responsabile per la ricerca delle vittime della criminalità organizzata, dopo la scomparsa dei 43 studenti Ayotzinapa il 26 settembre..
Norma Angélica Bruno Román, partecipante della Comisión de Búsqueda de Familiares Desaparecidos en Iguala, meglio conosciuta come "Los otros desaparecidos", è stata assassinata ieri verso le 12,20 da due soggetti, che viaggiavano su una motocicletta, davanti ai due figli di cui non si conosce la sorte.
L'agguato è avvenuto nella città di Iguala e nonostante il massiccio dispiegamento di forze dell'Esercito Messicano, della Gendarmeria Nazionale e di polizia federale e statale.
La commissione è responsabile per la ricerca delle vittime della criminalità organizzata, dopo la scomparsa dei 43 studenti Ayotzinapa il 26 settembre.

domenica 8 febbraio 2015

Kurdistan - L'eroica resistenza della comandante delle YPJ Hebun Sinya

Dalla dichiarazione di ieri delle Unità di Difesa del Popolo curde (YPG) si apprende che la comandante delle Unità di Difesa delle Donne curde (YPJ), Hebun Sinya, è caduta a Kobanê nei combattimenti contro l’organizzazione terroristica IS.

                     


Nella registrazione video la comandate delle YPJ Hebun Sinya afferma tra l'altro quanto segue:

“Nella lotta di resistenza per la dignità dell’umanità a Kobane noi donne abbiamo mostrato ancora una volta all’opinione pubblica mondiale che possiamo prendere il nostro posto di combattimento in ogni ambito della vita. Soprattutto la personalità di Arin Mirkan ha mostrato nuovamente la forza della donna”.
Le YPG hanno inoltre dichiarato che la comandante delle YPJ Hebun Sinya ha svolto un ruolo importante nella lotta contro IS e hanno inoltre affermato quanto segue: 

“Era una coraggiosa avanguardia, che con la sua eroica resistenza suscitava paura nei nemici e che ha lasciato coraggio forza nei suoi compagni di strada. Noi, le YPG, ci inchiniamo nuovamente con grande rispetto davanti alla resistenza di tutti compagni e di tutte le compagne caduti e con questo rinnoviamo la nostra promessa di combattere e di vincere per l‘umanità.”

La comandante delle YPJ Hebun Sinya, il cui vero nome è Medya Murad, era originaria di Derik/Rojava e ha perso la vita il 30.01.2015 durante la liberazione di Kobane.

HEBUN DERIK – MEDYA MURAD

Messico - Videochat con Luis Hernandez. La ricostruzione dei fatti di Ayotzinapa

sabato 7 febbraio 2015

Messico - Decapitato militante Fpr, era vicino ai 43 scomparsi

Torturato, decapitato e smembrato. Il corpo dell’attivista messicano Alejandro Gustavo Salgado Delgado è stato ritrovato così, nei pressi di un villaggio di campagna nel comune di Ciudad Ayala (Morelos). 

Aveva 32 anni ed era un dirigente del Frente Popular Revolucionario (Fpr). Svolgeva attività politica e di sostegno ai braccianti della montagna di Guerrero, uno dei territori con la maggior quantità di coltivazioni di oppio al mondo. L’Fpr è un movimento di guerriglia di stampo leninista che ha le sue basi legali nelle poverissime zone di campagna della regione ed è presente nelle Normales Rurales, tradizionali fucine di rivoluzionari. Studenti normalistas erano anche i 43 scomparsi di Ayotzinapa, al centro di una mobilitazione che non si placa. 

L’Fpr aveva subito diffuso un comunicato di sostegno aperto ai famigliari degli studenti e alle organizzazioni popolari per denunciare «il crimine di stato». Delgado era in prima fila nelle manifestazioni che hanno scosso la coscienza del Messico a seguito del massacro di Iguala (nel Guerrero) del 26 settembre scorso. Allora, l’attacco congiunto di narcotrafficanti e polizia locale ha provocato diversi morti e feriti fra gli studenti che manifestavano contro le politiche di privatizzazione del presidente Enrique Peña Nieto. 

E da quel giorno mancano all’appello 43 ragazzi: anzi, 42 dopo che l’esame dei resti ritrovati in una delle numerose fosse comuni clandestine venute alla luce dopo il caso, ne ha identificato uno. Il governo ha deciso di interrompere le ricerche prendendo per buona la versione fornita da alcuni pentiti: i poliziotti hanno consegnato i ragazzi ai narcos e questi li hanno uccisi e bruciati nella discarica di Cucula. 

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!