di Bianca Segovia (*)
Cosa succede in Nicaragua oggi, dopo 11 anni dal ritorno al potere attraverso libere elezioni del FSLN, è qualcosa che addolora e fa riflettere, tocca profondamente nelle viscere e nel cuore.
Ho vissuto con gioia due
periodi della mia vita abbastanza lunghi per farmi portare scolpite
nella pelle e nell’anima il calore e l’amore verso i e le nicaraguensi e
la loro terra fertile, i vulcani che sono sempre pronti a far scoppiare
un’allerta gialla.
Questa volta un nuovo Cerro Negro
è comparso spingendo la crosta terrestre per emergere con il suo rumore
viscerale attraverso una rottura e una detonazione forte.
I lapilli di lava hanno rischiarato il cielo e la colata incontrollata ha preso strada senza più barriere.
Che cosa è successo da metà aprile 2018?
Ci si trova spesso in una
posizione scomoda a criticare governi che si autoproclamano socialisti,
rivoluzionari, apertamente di sinistra come nella vecchia Europa non
esistono più.
Ho imparato a conoscere lo
spirito indomito, ribelle e rivoluzionario che si porta dentro la
maggioranza delle persone che ha vissuto una travagliata storia recente
come quella dell’ultima rivoluzione del ‘900, quella nicaraguense. Anche
qui in Italia, separata da un oceano e da vari chilometri di terra,
sento l’esigenza di prendere posizione: non si può avere paura di
schierarsi contro l’autoritarismo, il familismo, il militarismo e
l’affarismo di un governo che di sandinista ha mantenuto solo un nome
come fosse un logo, distanziandosi anni luce dal sandinismo storico e dalle sue origini.
Chi non difende Daniel e la
Murillo non si colloca automaticamente a favore delle destre come
vorrebbe far credere lo stesso partitismo verticista. Non sostenere l’Orteguismo viene naturale.
Fin dal mio arrivo in terra nicaraguense oltre alle parole del nicañol legate a frutta, piatti squisiti, modi di dire, ho imparato il termine Danielismo.
L’accentramento nelle mani di un leader di un intero partito è un fenomeno comune.
La declinazione nicaraguense di questo fenomeno è costituita dal Danielismo o Orteguismo.
Nelle conversazioni con le
persone incontrate nei miei viaggi questo fenomeno si palesava nel giro
di un tempo molto breve. Ad un certo punto arriva una citazione “come
dice Daniel” oppure l’altra variante “come dice la compagna Rosario
Murillo”.
Anche dopo 6 litri di
birra, anche in contesti amicali o di chiacchiere che con il Presidente
Comandante non avevano nulla a che fare; queste citazioni come se
piovesse non diminuiscono neppure quando le bottiglie vuote che si
accumulano sul tavolo crescono, nemmeno i vapori dell’alcool fanno
desistere lo snocciolamento del rosario. L’impressione è di trovarsi ad
ascoltare un comunicato ufficiale del “19 digital”
La figura della prima dama è stata centrale nell’instaurarsi dell’Orteguismo.
Rosario Murillo, la moglie di Daniel, anch’essa nelle fila del FSLN fin
dagli anni della lotta armata contro Somoza, recentemente ha giocato un
ruolo decisivo, seppur non ufficiale, nel partito FSLN con un’ascesa
verticale e dirigenziale al di fuori di qualsiasi traiettoria politica
classica. Un partito trasformato
in un piccolo feudo famigliare in cui non si ammette nessuna posizione
che non si rispecchi nella linea della coppia presidenziale: non sono ammesse correnti interne né personalità con un pensiero critico e indipendente.
La pulizia dentro al
partito era già compiuta, la strada spianata, il controllo dei media
ufficiali è stato consegnato ai figli della coppia. Un familismo e
nepotismo per antonomasia.
Comandanti
storici e storiche si sono via a via sganciati/e e allontanati/e, menti
brillanti e critiche purgate perché pericolose. Anche questa una storia
già vista.
Fortunatamente in Nicaragua
parlare della politica attuale e passata è facile con chiunque, c’è
molta voglia di dialogare, di discutere, di esporre un’opinione e di
sicuro ci si imbatte in persone con un pensiero critico e non allineato:
tanti sandinisti e sandiniste non
danielisti/e si preoccupano di andare oltre agli slogan e frasi
ufficiali dei comunicati o delle varie campagne politiche.