martedì 3 agosto 2010

Messico - La modernizzazione devastatrice

Il volto reale del paese

di Associazione Ya Basta Italia


Luis Hernandez Navarro, Vicedirettore de La Jornada riassume in un interessante contributo, presentato all'incontro del 24 luglio organizzato da Via campesina a Città del Messico, l'insieme delle lotte per la difesa delle risorse e del territorio del paese. Lotte che nascono da un nuovo protagonismo sociale dal basso, autorganizzato che non risponde alle classiche forme dell'organizzazione politica. Una situazione che svela un immagine del Messico ben diversa da quella che il Governo vuole accreditare in vista del Cop 16 che si terrà a Cancun. Alle lotte ambientali viene risposto con la repressione. I riflettori che si accenderanno sul Messico per l'incontro dell'Onu sul cambiamento climatico possono essere l'occasione per dare visibilità a questa realtà ben oltre le imagini ufficiali.
 
La modernizzazione devastatrice di Luis Hernández Navarro
Difendere i boschi in Messico è una attività rischiosa. Ne va della vita di chi lo fa. Lo dicono i familiari di Rubén Flores Hernández, assassinato dai “talamontes” (tagliatori illegali di legno) della comunità di Coajomulco, nello stato del Morelos.
Ruben è stato ucciso lo scorso 28 aprile, il giorno del suo compleanno, nel pieno centro della comunità. Gli abitanti della zona indacano come responsabile del crimine Porfirio Díaz Cedillo, che appartiene alla famiglia più ricca ed influente della comunità. Lo stesso giorno della sua veglia i saccheggiatori del bosco tagliavano la legna.
L’omicidio di Ruben non è l’unica morte perpretrata ultimamente contro difensori dei boschi in Morelos. Il 31 ottobre scorso fu torturato ed ucciso Miguel Ángel Pérez Cázales. Era un difensore dell’area naturale protetta di Texcal e apparteneva alla comunità di Santa Catarina, municipio di Tepoztlán, contro il progetto di urbanizzazione promosso dal governo di Marco Adame.
Tanto Rubén Flores Hernández come Miguel Ángel Pérez Cázales erano figli del bosco. Hanno perso la vita per difenderlo.
Promuovere la giustizia ambientale in Messico è un attività rischiosa.

Messico - Voci verso Cancun

Continua la presenza/attiva dell'Ass. Ya Basta Italia in Messico con le voci di quanti stanno preparando le mobilitazioni verso COP 16

Iniziamo una serie di reportage ed interviste dedicate a raccontare la preparazione in Messico delle mobilitazioni verso Cancun in occasione del Cop 16.
La scelta di svolgere a Cancun la sedicesima edizione dell’incontro delle nazioni Unite dedicato al cambiamento climatico già rappresenta una scelta emblematica.
Cancun e l’intero Yucatan sono state devastate da logiche di sfruttamento territoriale intensissime in nome di uno sviluppo turistico gestito dalle grandi corporation e dai grandi interessi transazionali.
L’intero Messico è un territorio in cui le politiche di deregulation nella gestione del territorio stanno permettendo devastazioni senza precedenti. Alla messa a disposizione di mano d’opera a basso costo, oggi messa a concorrenza dai prezzi di produzione del mondo asiatico, si è sostituita la messa a disposizione della riccheza di risorse e biodiversità di cui il Messico è ricco.
Il Governo messicano cerca di nascondere tutto questo e di presentarsi come ospite della Cop nella sua versione green e attenta alla salvaguardia ambientale. Così come si cerca di occultare lo sfruttamento ambientale, si cerca di nascondere le resistenze che esistono, i conflitti in difesa della terra e dei beni comuni ed anche la repressione e criminalizzazione che colpisce chi lotta e si mobilita.
Vogliamo raccontare il Messico diverso, quello che non trova spazio nelle pagine ufficiali, quello che si sta preparando a far sentire, insieme a molti altri da tutto il pianeta, la propria voce nelle giornate di Cancun.

REPORTAGE
Durante l’incontro promosso da Via Campesina sabato 24 luglio a Città del Messico dal titolo " Incontro nazionale per la giustizia ambientale e sociale " abbiamo intervistato Alberto Gomez di Via Campesina, Andres Barreda accademico e membro dell’Asemblea Nacionale Afectados Ambientale, Cristian Guerrero di Marea Cresciente.
L'incontro ha visto anche la partecipazione di Pablo Solòn, ambasciatore dello stato plurinazionale della Bolivia a l'ONU, oltre che della Red en Defensa del Maíz, e di altri movimenti messicani.
All'incontro abbiamo portato il saluto nostro e dei movimenti sociali italiani riuniti nella RIGAS.
Intervenendo abbiamo avuto modo di spiegare lo scopo e le modalità di costruzione della Rete Italiana per la Giustizia Ambientale e Sociale suscitando grande interesse da parte di tutti i presenti.
Vedi convocazione dell'incontro

* Intervista ad Andres Barreda - Asemblea Nacionale Afectados Ambientale
Dietro la definizione di cambio climatico si nasconde il tentativo di minimizzare l'insiene della crisi ambientale che non può che essere intrecciata con l'analisi della crisi sociale ed economica.

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Il Messico.Un paese in cui la devastazione ambientale si inserisce all'interno della più ampia scomposizione del sistema sociale ed economico portato avanti dalla classe politica del paese.

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Cancun. Le mobilitazioni del prossimo novembre come occasione per dare voce al Messico che resiste insieme ai movimenti per la giustizia sociale ed ambientale del mondo.

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Il continente latino americano, i governi progressisti e la riflessione necessaria del pensiero di sinistra sui nodi dello sviluppo produttivo e sociale e delle possibili alternative.

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* Intervista ad Alberto Gomez - Via Campesina
Mille Cancun: la proposta di Via Campesina per allargare la mobilitazione sui temi della giustizia climatica e l'attuale situazione della discussione verso Cancun.

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* Intervista a Cristian Guerrero - Marea Cresciente Messico
La presentazione della Rete Marea Cresciente e della proposta di Dialogo e Convenzione Climatica dei popoli, con la costruzione di tre incontri regionali in Messico per allargare l'informazione e preparare le mobilitazioni di Cancun per il COP 16.

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venerdì 30 luglio 2010

Visita alla Costa Chica del Guerrero: esperienze indigene di lotta e di dignità

La Polizia Comunitaria, la lotta per la terra, l'altra educazione e le radio comunitarie

A cura dell'Associazione Ya Basta Italia

Nei questi ultimi giorni del mese di luglio una delegazione dell’Associazione Ya Basta Italia è stata nello stato del Guerrero, in Messico, per visitare alcune esperienze di lotta e di autonomia portate avanti da comunità indigene e contadine che si stanno sviluppando in vari ambiti, dalla sicurezza e la giustizia, alla comunicazione e all’educazione. E’ stata un occasione per conoscere alcuni progetti che i popoli indigeni di questa regione stanno mettendo in pratica per una vita migliore ed un futuro dignitoso, basato sui propri modi di vita e sulle proprie forme organizzative comunitarie e tradizionali.
Lo stato del Guerrero è lo stato messicano più povero e dimenticato, con la più alta percentuale di popolazione indigena. I popoli di questa regione contano una lunga tradizione di lotta e di resistenza, a partire dal periodo coloniale. Negli anni ’60 le lotte civili dei contadini subirono una violenta repressione che portò, negli anni ’70, alla nascita di due importanti gruppi guerriglieri della storia del Messico, entrambi fondati da due maestri rurali che insegnavano nelle comunità delle montagne. Nel nord dello stato, la cosiddetta Costa Grande, sorse l’Ejercito de los Pobres di Lucio Cabañas. Mentre nel sud, la zona che abbiamo visitato, chiamata Costa Chica, Genaro Vazquez Rojas fondò l’Asociacion Civica Nacional Revolucionaria. Negli anni successivi il governo scatenò in questi territori una dura repressione che portò all’uccisione e alla sparizione di centinaia di contadini. In questi anni le forme di lotta sono cambiate, ma non è cessato lo spirito ribelle e la volontà di costruire un futuro migliore delle popolazioni di questi territori; sono sorti nuovi progetti per costruire l’autonomia, valorizzando le forme di organizzazione delle comunità e per difendere la propria cultura e le risorse naturali.

Polizia comunitaria
L’esperienza più grande e interessante che abbiamo conosciuto è quella della polizia comunitaria, progetto di 60 comunità indigene per la gestione autonoma della sicurezza nei loro territori e per la pratica di una giustizia autonoma fondata sulle autorità comunitarie. Abbiamo visitato la CRAC (Coordinamento Regionale della Autorità Comunitarie) di San Luis Acatlan, una delle tre sedi in cui si imparte una giustizia autonoma e dal basso…
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Campamiento General Enrique Rodriguez
Abbiamo visitato la comunità chiamata Campamento General Enrique Rodriguez, aderente alla polizia comunitaria, sorta 20 anni fa con l’occupazione da parte di contadini senza terra delle proprietà di un latifondista, che in questi anni hanno lottato per difendere la proprietà collettiva e che praticano un nuovo modello di politica fondato sull’idea del servizio alla comunità…
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Unisur - Universidad Intercultural de Los Pueblos del Sur
Nell’ambito dell’affermazione dell’autonomia e della libertà del sapere abbiamo avuto modo di conoscere l’esperienza dell’Universidad intercultural de los pueblos del sur (UNISUR)...
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Radio Ñomndaa
Altra tappa fondamentale è stata la visita alla radio Ñomndaa, radio comunitaria di Xochistlahuaca , sorta nel 2004 con l’intento di come strumento di lotta per combattere la discriminazione e l’emarginazione dei popoli indigeni che abitano questa zona del Guerrero…
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Radio Ñomdaa (la palabra del agua) Xochistlahuaca – Guerrero

Visita dell'Associazione Ya Basta Italia in Guerrero, Messico
 
L’altra comunicazione come strumento di lotta e di salvaguardia della cultura indigena

Le radio comunitarie si inseriscono in un contesto, quello messicano, che attualmente si caratterizza per la sua forma autoritaria di governo, dove i cittadini si sentono lontani dalle istituzioni statali, che rispondono agli interessi delle classi politiche e delle grandi imprese escludendo o limitando forme democratiche di carattere comunitario e autonomo ed escludendo le classi più deboli dagli spazi di decisione e dal dibattito pubblico della società, così come dal flusso di informazioni di massa.
Le radio comunitarie sono quindi sorte principalmente per sopperire alla mancanza di accesso all'informazione dei settori più emarginati, ma anche perchè le radio o più in generale i mezzi di comunicazione di massa impongono necessità di consumo, forme di pensare omologate, e la presenza di una lingua nazionale dominante sulla moltitudine di lingue originarie ancora parlate in molte zone del Messico.

UNISUR - Universidad intercultural de los pueblos del sur -

Visita dell'Associazione Ya Basta Italia in Guerrero, Messico 
Sapere libero e comunitario

Nell’ambito dell’affermazione dell’autonomia dei popoli indigeni, fenomeno che sta acquistando sempre maggior rilevanza nello stato del Guerrero, è peculiare l’esperienza dell’Universidad intercultural de los pueblos del sur (UNISUR).
Gli studenti indigeni hanno ricevuto la prima carovana di Ya Basta nel Guerrero con calore, interessati a conoscere le nostre esperienze quanto noi alle loro.
L’Unisur nasce per iniziativa delle comunità indigene della zona di Santa Crùz en el Rincòn in collaborazione con due università di città del Messico. Accoglie oltre ottanta studenti provenienti dai villaggi della zona ed è completamente gratuita ed autonoma.
Gli studenti vengono spesso eletti nelle proprie comunità e dunque sono investiti di una responsabilità molto forte. Seguono i corsi per circa una settimana al mese e, se ne hanno bisogno, vengono alloggiati nelle strutture delle università.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!