lunedì 13 dicembre 2010

Da Cancun - Dichiarazione di Via Campesina

11 / 12 / 2010
Vale più un non accordo che un brutto accordo: le mille soluzioni sono nelle mani dei popoli.
La Vía Campesina — Dichiarazione di Cancún

Foro Global por la Vida, y la Justicia Social y Ambiental 4 al 10 de diciembre de 2010

I membri di Vía Campesina di più di 30 paesi di tutto il mondo abbiamo unito le nostre mille lotte a Cancun per esigere dalla Cop16, giustizia ambientale e rispetto della Madre Tierra, per denunciare gli ambiziosi intenti, principalmente dei governi del Nord, di commercializzare tutti gli elementi essenziali per la vita a favore delle corporazioni trasnazionali e per far conoscere le mille soluzioni per raffreddare il pianeta e frenare la devastazione ambientale che oggi minaccia molto seriamente l'umanità.
Avendo come spazio centrale il Foro Alternativo Global por la Vida, la Justicia Social y Ambiental, abbiamo fatti incontri e riunioni con tutti i nostri alleati e una azione globale che abbiamo chiamato Mille Cancun che si è svolta in tutto il paese e anche dentro la Cop16. Questa azione del 7 dicembre ha avuto come espressione la marcia di .La Vía Campesina accompagnata dagli indigeni Maya della penisola messicana e i nostri mille alleati.

Da Cancun - Cancunaghen porta il mondo al suicidio


La Parota11 / 12 / 2010
I risultati finali delle negoziazioni sul clima di Cancun riflettono, in sostanza, gli stessi risultati negativi dell’Intesa di Copenaghen di dicembre 2009. Per tanto, minacciano di morte il Protocollo di Kyoto, ma, ancora più importante, minacciano di morte alla umanità visto che – se si concretizzerà quanto accordato – alla fine del secolo il pianeta subirà un incremento della temperatura di circa 5 gradi, che lo renderà un luogo troppo inospitale per la nostra civiltà.

Amigos de la Tierra dell’America Latina e dei Caraibi (ATALC) denuncia e ripudia questo risultato della COP sul Clima, che sarà presentato all’umanità dai grandi interessi economici come la soluzione alla crisi climatica. ATALC sostiene la denuncia della Bolivia che ha giudicato i risultati della COP inadeguati e non rispondono alla realtà climatica del pianeta, ma favoriscono gli interessi delle grandi corporazioni transnazionali, nello stesso tempo non riconoscendo la situazione drammatica dei numerosi paesi in via di sviluppo.

Da Cancun - Dichiarazione del Forum Internazionale di Giustizia Climatica


Cancun 7 dic corteo11 / 12 / 2010
 
1. Convocati da centinaia di organizzazioni messicane e internazionali di tutti i continenti, operai, contadini, popolazioni indigene, organizzazioni femminili, del movimento urbano popolare, ambientalisti, Ong, attivisti, intellettuali, ci siamo riuniti a Cancun tra il 5 e il 10 dicembre, contemporaneamente allo svolgimento delle negoziazioni della COP16. Arrivati a Cancun come punto d’arrivo di un lungo e intenso processo educativo popolare, attraverso seminari e discussioni, in Messico e con i nostri alleati internazionali, per avanzare nella costruzione di una comprensione comune, di consensi e proposte unitarie finalizzate a stipulare un grande soggetto sociale nazionale e internazionale plurisettoriale e unitario in grado di reclamare ai governi mondiali di arrivare ad accordi vincolanti, trasparenti, equi e che applichino sanzioni a coloro che non li applicano. Accordi che affrontino le cause profonde e strutturali della crisi climatica, dovute al modello di produzione e consumo che concepisce la natura solo come fonte di risorse e guadagni e non come la Madre Terra dove è indispensabile vivere in equilibrio, giustizia ed equilibrio. L’urgenza di soluzioni di fronte alla realtà e agli effetti sociali e ambientali del riscaldamento globale non può aspettare il realismo politico e il conformismo dei potenti che hanno messo a rischio la sopravvivenza del pianeta.

CancunHagen - the last day

11 / 12 / 2010

E' già notte piena mentre nella sala Ceiba della Cop16 si alternano gli interventi dei delegati nell'assemblea ”informale”. Da discutere i due documenti prodotti dai gruppi di lavoro “bipolari”. Sostanzialmente un richiamo alla necessità che non ci sia un vuoto alla fine del Protocollo di Kyoto nel 2012 e la creazione di un Fondo verde per canalizzare una parte sostanziale dei 100 mila milioni di dollari annuali promessi dal 2020 dai paesi sviluppati ai paesi poveri. Il Fondo sarebbe gestito da un gruppo di 24 membri (12 sviluppati e 12 no) e sarebbe amministrato in maniera provvisoria nei primi tre anni dalla Banca Mondiale. Nei documenti poi sono contenuti in continuità con Cop15 tutti i meccanismi di mercato dai REDD allo “sviluppo pulito”.
La Bolivia sta facendo di tutto per denunciare il tentativo di isolarla nelle trattative e soprattutto il fatto che non ci sia nei documenti proposti nessun riconoscimento degli Accordi dei Popoli di Cochabamba.

venerdì 10 dicembre 2010

Agenda Cancun - Countdown


Cancun - Moon Palace security10 / 12 / 2010

Mancano 24 ore alla chiusura della COP16 ed ognuno spara le sue ultime cartucce per ricavarsi un ruolo in una Conferenza che non arriverà a nessuna conclusione reale in merito al cambiamento climatico.
Un giornale locale di Quintana Roo scriveva “Entra in coma il Protocollo di Kyoto” e forse il parallelo con un malato che cade in coma è l'immagine più reale non solo del Protocollo, ma dell'intera Conferenza Onu. Nessuno crede ad un ritorno in vita, ma al tempo stesso nessuno vuole essere il responsabile della scelta di togliere la spina. Ed intorno al capezzale ognuno prenota gli organi che possono essere utili per eventuali trapianti.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!