Oltre la condivisione
La condivisione è
qualcosa che va oltre.
Compagne e compagni
della Sexta del Messico e del mondo.
Per noi la
condivisione è stata uno stringerci la mano, vederci come siamo e che cosa
pensiamo.
Conoscerci gli uni
con gli altri, noi che siamo in basso e originari di queste terre.
Non rappresentanti,
non leader, noi basi dei popoli, nazioni e tribù, noi che non abbiamo avuto
l’opportunità di stringerci la mano e conoscerci e toccare i nostri cuori da
più di 520 anni.
Alla Realidad,
Caracol degli zapatisti, si è realizzata la nostra convivenza di indigeni
originari, è diventato realtà l’incrocio di parole degli uni con gli altri e le
altre.
Quando parliamo tra
di noi basi, non leader, ci capiamo, ci comprendiamo.
E quello che ci fa
comprendere subito tra di noi, è la vita che stiamo vivendo, la vita tanto
brutta che viviamo, ed oramai non solamente noi che stiamo già così, ma anche
gli uomini e le donne poveri che vivono in città.
Abbiamo parlato di
come ci vuole il capitalismo e perché ci tiene così, e che cosa ci succederà se
continuiamo a stare come ci vogliono i capitalisti.
In 5 giorni ci siamo
messi d’accordo nelle 28 lingue che hanno parlato in quella riunione, per
vedere quale sarà il nostro camminare con i popoli sfruttati delle campagne e
delle città.
I nostri orizzonti si
sono fatti grandi ed abbiamo convenuto che dobbiamo unirci con le città e le campagne.
Dobbiamo condividere con le compagne ed i compagni della Sexta del Messico e
del mondo. Per conoscere come sono le loro lotte ribelli e la loro resistenza.
Vogliamo che vengano a condividere proprio le compagne ed i compagni di base.
Perché solo chi è
alla base e sta in basso sa come deve nascere una nuova società. Non ne sanno
niente quelli che vengono dai partiti politici, né dai nuovi partiti politici,
né i politici, servitori del capitalismo.
Popoli, nazioni,
tribù. Quartieri poveri, i poveri lavoratori e le lavoratrici sfruttati delle
campagne e delle città sono coloro che sanno come deve essere un mondo nuovo,
un nuovo modo di governare. Perché? Perché loro hanno subito ingiustizia,
miseria, disuguaglianza. Hanno sofferto la tristezza, il dolore, l’amarezza, la
solitudine. Hanno patito le prigioni, la tortura, le sparizioni. Hanno subito
secoli e secoli di inganni, discriminazione, cose molto orribili, crudeltà
disumane, hanno subito umiliazioni, depredazioni, sono secoli e secoli di
scherni e di vita senza pace per colpa di quelli di sopra, del sistema
capitalista. E lì che sono infognati i partiti politici ed i politici. Le
nostre spalle sono solo le scale che salgono i politici verso il potere, le
nostre spalle sono consumate dal tanto salire e scendere al potere di quei
mafiosi.
Abbiamo parlato anche
di molte altre cose, sono venute fuori centinaia di proposte ed abbiamo
concordato su una: ritornare nei nostri villaggi, nazioni e tribù e fare grande
questa prima condivisione, cioè moltiplicare la condivisione e preparare
l’altra condivisione con le compagne ed i compagni della Sexta nazionale e
mondiale.
Dalla condizione
delle basi dei popoli, nazioni e tribù sono emerse molte altre cose ricche e
contemporaneamente tanto chiare e veritiere.
Nella condivisione si
è comunemente rilevato che c’è sempre stato qualcuno che parlava per noi e di
noi, che diceva di lottare per noi e sono stati 520 anni di bugie e di
sfruttamento.
Si è condiviso che la
lotta del popolo povero del Messico del 1810 e del 1910 è stata sfruttata per
portare al potere i latifondisti proprietari terrieri, ed oggi al potere sono i
loro trisnipoti che rovinano e distruggono la nostra madre terra di questo
paese che si chiama Messico.
Tutte e tutti siamo
tornati con forza e con dignità come i compagni GALEANO E DAVID, che saranno
sempre con noi. Come tutt@ i nostri caduti nella lotta.
Siamo tornati con
l’intento di una strada migliore per il nostro futuro.
Abbiamo imparato e
sappiamo molto, ma c’è ancora molto da conoscere tra noi originari di questa
terra, sia nazionale che mondiale e qui va questo camminare.
Vogliamo lottare
insieme anche se non indigeni, compagne e compagni della Sexta, sorelle e
fratelli delle campagne e delle città, vi vogliamo per lottare, perché nessuno
lotterà per noi.
Cosicché preparatevi
compagne e compagni, per l’incontro di condivisione mondiale dal 22 dicembre
2014 al 3 gennaio 2015.
Da quella
condivisione uscirà tutta la nostra saggezza che ci dirà come proseguirà la
nostra lotta.
Che siano le nostre basi
a comandare in questa condivisione, che parlino loro, discutano, spieghino le
lotte che ognuno fa là dove vive, lavora e lotta.
Perché si è visto che
la cosa migliore è che parlino le basi. Non lo diciamo noi zapatisti. Lo dice
la realtà di quanto fatto nella condivisione del Caracol della Realidad, dove
hanno parlato le basi ed è venuto fuori come deve essere. Il popolo comanda.
Subcomandante
Insurgente Moisés
Messico, agosto 2014.
A venti anni dall’inizio della guerra contro l’oblio.
(Traduzione “Maribel”
– Bergamo)