Sull'intromissione nelle terre comunali della Comunità indigena Ñatho di San Francisco Xochicuautla e l'attentato contro Lauro Baumea della Tribu Yaqui.
Alla Comunità indígena Ñathö di San Francisco Xochicuautla
Alla Tribu Yaqui
Alla Sexta Nacional e Internacional
Ai Popoli del Mondo
Alla Tribu Yaqui
Alla Sexta Nacional e Internacional
Ai Popoli del Mondo
Una volta ancora il dolore e l’indignazione dei popoli in ribellione e resistenza, che formiamo il Congresso Nazionale Indigeno fa unire le nostre voci, rabbia e dolore, ora per i nostri specchi della Comunità indigena Ñathö di San Francisco Xochicuautla e per i difensori dell’Acqua della Tribu Yaqui.
I nostri fratelli e sorelle di Xochicuautla hanno difeso i loro boschi, opponendosi alla costruzione dell’autostrada privata Toluca-Naucalpan, perché sanno che dai loro alberi, le loro montagne, le loro vene d’acqua sorge la vita.
Hanno vinto un processo che proibisce i lavori nelle loro terre comunali e dal 8 ottobre di quest’anno, lavoratori dell’impresa protetti da gruppi tattici della “secretaria de seguridad ciudadana del Estado de México” stanno invadendo queste terre, tagliando centinaia di alberi. Tutto questo perché al malgoverno non interessa se noi che stiamo in basso usiamo le loro leggi per difenderci, rompono le loro stesse leggi per distruggerci, perché per questo le hanno costruite.
Ci sono atti di vera e propria provocazione, persecuzione, ostilità ed ingresso illegale nel territorio comunale: l’impresa di costruzione Autovan, guidata da un tale chiamato Fernando Ambriz, ha fatto irruzione, facendo correre la voce tra la popolazione che chiunque avesse cercato di fermare i lavori sarebbe stato arrestato.
L’impresa non ha nessun documento che avvalli la sua presenza, dato che c’è una sentenza che definisce nulle le assemblee fatte per “permettere” il passaggio del progetto e invalida il “convenio de ocupación previa” e tutto quello che c’è annesso. Una sentenza che compie quanto stabilito dal magistrato Jorge J. de Silva Cano del tribunale unitario agrario con sede a Toluca.
Nuovamente lo Stato messicano per mezzo del governatore Eruviel Ávila Villegas viola in maniera flagrante i nostri diritti e non obbedisce ai pareri giudiziari emessi dai tribunali, utilizzando ancora una volta in maniera distorta il proprio potere. Agisce così perché è contro di noi, popoli originari.
Ci fa male anche quello che sta succedendo ai nostri fratelli della millenaria ed eroica Tribù Yaqui, che stanno difendendo la vita e l’acqua: l’attentato contro la vita del compagno Lauro Baumea, a cui hanno incendiato due macchine dentro casa e a cui hanno detto che la prossima volta non saranno solo le macchine a bruciare..
Questi attentati contro la vita sono in tutto il paese, perché la mafia pericolosa che è lo stato messicano è contro tutti quelli che difendono, come noi, la terra, le sue risorse; Utilizzano la paura e il terrore perché pensano che così noi che stiamo in basso non ci muoveremo, non ci organizzeremo ma invece questa guerra che sentiamo contro di noi e che ci addolora non ci farà annichilire, perché il dolore e la rabbia che proviamo ci unisce e costruiamo ribellione e resistenza. E’ la dignità che nutre la nostra lotta.
Esigiamo che si rispetti il bosco di Otomí-Mexica e Comunità indígena Ñathö di San Francisco Xochicuautla!
Esigiamo la cancellazione della Autostrada privata Toluca-Naucalpan e che il territorio Ñatho sia protetto completamente!
Esigiamo che non si minacci la vita di Lauro Baumea e il rilascio di Mario Luna e Fernando Jimenez fratelli della tribu Yaqui!
Il loro dolore è il nostro, la sua rabbia è la nostra!
Mai più un Messico senza di noi
28 di Ottobre del 2014
Congresso Nazionale Indígeno
Comitato Clandestino Rivoluzionario Indigeno - Comando Generale dell'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale