Il Caracol di Morelia, insieme a diverse Basi di Appoggio, ha festeggiato il
degno compleanno di costruzione dell’Autonomia, ma anche per presentare e
condividere le loro arti in quella zona, sotto il segno del festival CompArte
La Comandancia ha aperto l’evento alle 9,30 del
mattino di fronte a varie decine di Basi di Appoggio, ospiti nazionali ed
internazionali, media liberi e la stessa Comandancia.
“Non permetteremo che il mal governo capitalista neoliberale ci tolga quello che abbiamo
costruito in questi 13 anni di cammino dell'autonomia ", ha avvertito.
"Stiamo scoprendo che per conquistare i nostri diritti
non serve uccidere e morire.
Con i nostri progressi si cammina lentamente. Abbiamo già i
nostri strumenti"
Alla fine tutte le basi e i membri della Sexta,
hanno gridato: " Viva i nostri Compagni Basi di Appoggio, Viva i Municipi
Autonomi, Viva le Giunte di Buon Governo, Viva i / le compagn@ insurgentas,
Viva il Sci Mosè, viva il Sci Galeano!"
Con queste parole è iniziato il festival CompArte
nel Caracol di Morelia
Rapidamente i primi partecipanti erano pronti a
presentarsi. Così iniziarono i compagni della regione Indipendencia del
Municipio 17 novembre, con la canzone "La vita schiavizzata".
Un compagno della regione Tierra del Municipio
17 novembre recitò una poesia dal titolo
"La sofferenza dei nostri nonni"
Diverse Basi di Appoggio della regione si sono mobilitati per imparare, scoprire e condividere
le arti dei loro fratelli e sorelle
I compagni e le compagne della regione Ernesto Che Guevara del Municipio Lucio Cabañas presentarono una danza tradizionale Tzeltal.
Uomini e donne hanno ballato al ritmo della musica tradizionale dei loro antenati tzeltal
Poi sono intervenuti i comp@s della regione Indipendencia
del Municipio Autonoma 17 novembre per dare "la gioia nei cuori", con
la loro canzone dal titolo "Primo Gennaio".
I compagni della regione Fuente del Municipio Autonomo Lucio
Cabañas hanno recitato una poesia dal titolo "la lotta di resistenza".
"Siamo
della resistenza, noi non pagheremo
Un gruppo di compagni e compagne provenienti dalla regione montaña del Municipio Comandante Ramona, ha presentato la canzone: "L'arrivo della Selva Lacandona "
Dopo queste canzoni e poesie, è stato presentata un opera teatrale titolata "La resistenza dei Maya ". La prima scena ha mostrato quello che era il lavoro collettivo dei Maya, di come si procuravano il cibo ...
e vivevano assieme: "si alimentavano del
frutto di tutta l'umanità ".
La voce narrante ha detto: "Però a volte si ammalavano e chiedevano al sole e alla luna di essere guariti"
"Ma arrivò un'altra tragedia. Succede che il re spagnolo inviò Cristobal Colon che cercava solo la ricchezza e ingannò il popolo indigeno". Così i compas svelano come gli spagnoli diedero alcuni regali ai Maya “rappresentato qui da uno specchio” per dividere i popoli che resistevano.
Per anni sono stati sfruttati, ridotti in schiavitù a lavorare la terra,
ma dopo anni di sfruttamento venne la speranza: Emiliano Zapata, che è venuto a organizzare e sensibilizzare i popoli originari!
Emiliano Zapata ottenne diverse vittorie grazie al popolo
L’opera è terminata mostrando la morte di Emiliano Zapata per causa del tradimento subito
Nell’attesa che gli attori si cambiassero e per non far spazientire il pubblico i compagni della regione Puente del Municipio Autonomo Lucio Cabañas recitarono una poesia "Il cammino dei 13 punti” in riferimento alle 13 richieste dell'EZLN .
Così si è dato modo ai comp@s di poter svolgere la loro rappresentazione teatrale. Hanno
rappresentato la nascita dell’EZLN e la sua organizzazione contro i programmi
governativi che tendono ancora di dividere i popoli maya.
Ma l'organizzazione e l'autonomia degli zapatisti permette di salvare la loro dignità e forza
Tutto si è svolto sotto lo sguardo della Comandancia.
Il disegno "Le nostre radici" è stato presentato dalle artiste e dagli artisti della regione
Indepencia del Municipio Autonomo 17 novembre.
Un bel lavoro con la presentazione di 3 parti. Il primo rappresenta il centro cerimoniale nella
rappresentazione che ne davano i loro nonni. La strada rappresenta gli anni di lotta e
resistenza passati nello sfruttamento fino alle luci e fiaccole che guidano la lotta zapatista.
La luna rappresenta la luce della resistenza al buio.
La seconda parte mostra gli indigeni che non
saranno sconfitti, la parola è l'autonomia, e presenta la semina collettiva. L'ultimo
è un albero che rappresenta l'autonomia, i rami sono le richieste del popolo, le
radici la resistenza e la ribellione e i mondo i popoli, uomini e donne,
bambini, anziani e anziane, tutti consapevoli nel cercare di costruire un mondo che contenga molti mondi
per lavorare e vivere insieme .
I comp@s della regione Ernesto Che Guevara, del Municipio Autonomo Lucio Cabañas cantarono la canzone "luchadores del pueblo"