Le famiglie che compongono la comunità Primero de Agosto hanno compiuto tre anni da quando hanno recuperato le terre di El Roble, nel comune di Las Margaritas, nella zona della selva del Chiapas.
Una cerimonia di ringraziamento alla terra si è svolta nell'accampamento che costeggia la strada che va dall'incrocio di Nuevo Momon fino a Monte Cristo; sotto uno spazio di incontro costruito con legno e lamiera, circondato da case fatte di teli di plastica, donne e uomini, ragazze e ragazzi hanno ricordato la loro lotta per la terra a partire dalla scelta di organizzarsi in maniera autonoma fino ai difficili giorni dello sgombero.
In terre che non venivano lavorate, figlie e figli di ejidatarios di Miguel Hidalgo decisero di coltivare e vivere, per sostenere le loro famiglie, in 73 ettari dopo che per quasi due anni di negoziati con le autorità agrarie non ricevettero risposte.
Il Primo Agosto del 2013 cominciarono a costruire le loro case, ad allevare animali da cortile e ha coltivare alimenti per il loro fabbisogno.
Da allora sono cominciati gli attacchi, le provocazioni e le minacce da parte delle autorità dell'ejido e dei membri della Central Independiente de Obreros Agrícolas y Campesinos Histórica (CIOAC - Historica) guidati da Luis Hernandez Cruz e José Antonio Vazquez Hernandez.
Il 9 maggio 2014, Arturo Pérez López di 26 anni è stato ferito con un machete da Aureliano Jimenez Mendez ejidatario di Miguel Hidalgo, che nonostante le denunce fatte resta ancora impunito.
Il 17 dicembre 2014 membri del CIOAC sono entrati nel villaggio Primero de Agosto, hanno distrutto due case e tre essicatoi danneggiando il raccolto.
Il 23 febbraio, 2015, individui armati con armi di grosso calibro sono entrati nel villaggio e hanno sgombrato violentemente 57 persone, in maggioranza donne e bambini, che da quel momento sopravvivono in violazione dei loro diritti umani e con gravi rischi per la loro integrità fisica.
Gli autori di questo attacco sono membri della CIOAC-Historica che non hanno mai smesso di attaccare la popolazione continuando a saccheggiare la comunità per impedirne il ritorno, tutto questo con l'omissione e la complicità delle autorità statali e locali del Chiapas.
Diverse organizzazioni nazionali ed internazionali hanno chiesto alle autorità statali e federali di far fronte efficacemente alle esigenze del Primero de Agosto: cessazione delle minacce e degli attacchi, la stipula di un accordo che ripartisca equamente le terre, il rientro degli sfollati nelle loro case, l'applicazione della giustizia per i mandanti e gli esecutori delle aggressioni e della morte della piccola Fernanda Mendez Perez, il risarcimento integrale dei danni e l'abbandono delle autorità di Miguel Hidalgo del villaggio Primero de Agosto.
Il Primo Agosto del 2013 cominciarono a costruire le loro case, ad allevare animali da cortile e ha coltivare alimenti per il loro fabbisogno.
Da allora sono cominciati gli attacchi, le provocazioni e le minacce da parte delle autorità dell'ejido e dei membri della Central Independiente de Obreros Agrícolas y Campesinos Histórica (CIOAC - Historica) guidati da Luis Hernandez Cruz e José Antonio Vazquez Hernandez.
Il 9 maggio 2014, Arturo Pérez López di 26 anni è stato ferito con un machete da Aureliano Jimenez Mendez ejidatario di Miguel Hidalgo, che nonostante le denunce fatte resta ancora impunito.
Il 17 dicembre 2014 membri del CIOAC sono entrati nel villaggio Primero de Agosto, hanno distrutto due case e tre essicatoi danneggiando il raccolto.
Il 23 febbraio, 2015, individui armati con armi di grosso calibro sono entrati nel villaggio e hanno sgombrato violentemente 57 persone, in maggioranza donne e bambini, che da quel momento sopravvivono in violazione dei loro diritti umani e con gravi rischi per la loro integrità fisica.
Gli autori di questo attacco sono membri della CIOAC-Historica che non hanno mai smesso di attaccare la popolazione continuando a saccheggiare la comunità per impedirne il ritorno, tutto questo con l'omissione e la complicità delle autorità statali e locali del Chiapas.
Diverse organizzazioni nazionali ed internazionali hanno chiesto alle autorità statali e federali di far fronte efficacemente alle esigenze del Primero de Agosto: cessazione delle minacce e degli attacchi, la stipula di un accordo che ripartisca equamente le terre, il rientro degli sfollati nelle loro case, l'applicazione della giustizia per i mandanti e gli esecutori delle aggressioni e della morte della piccola Fernanda Mendez Perez, il risarcimento integrale dei danni e l'abbandono delle autorità di Miguel Hidalgo del villaggio Primero de Agosto.