mercoledì 14 ottobre 2009

Come il governo del Pan manovra i sindacati non addomesticati



di Matteo Dean

Dopo alcune settimane di mezzi annunci e minacce, il ministero del lavoro, guidato da Javier Lozano, ha emesso la sentenza: il nuovo segretario del Sindacato messicano degli elettricisti (Sme), uno dei più importanti del Messico, non sarà riconosciuto, ovvero non riceverà il registro dal ministero. E' una conferma dell'obsoleto meccanismo che conferisce per legge al ministero del lavoro la facoltà di concedere il registro sindacale e apre la porta a incognite tanto sul futuro del sindacalismo quanto su quello del settore energetico.

Dal punto di vista sindacale, quella di Lozano è un' indebita intromissione. Perché il potere in mano al ministro, che dovrebbe essere esercitato solo con funzioni di controllo, è stato usato negli ultimi anni per favorire questo o quel un candidato, aprire spazi d'intervento sindacale ad organizzazioni di comodo, a sindacati «imprenditoriali» o a veri e propri speculatori che poi hanno fatto milionari affari alle spalle dei lavoratori. Nel caso specifico vanno sottolineati due fatti.

Il primo, l'elezione del nuovo segretario generale del Sme, che conta su oltre 60.000 iscritti, è stata regolare. Nonostante l'opposizione sindacale sindacale al segretario eletto abbia ricevuto, stando ai si dice, 5 milioni di dollari da parte del Pan, di cui il Lozano è membro attivo.


Secondo e decisivo fatto, spaccare il Sme oggi, significa poter privatizzare il settore della produzione elettrica domani. Perché se è vero che il governo ormai da anni non vede l'ora di concedere ai privati, nazionali e stranieri (tra cui l'Enel, che nel dicembre 2007 annunciava l'acquisto di tre impianti idroelettrici in Messico), concessioni milionarie, la realtà parla anche d'una opposizione tale da parte del Sme e dei suoi alleati che hanno impedito sinora la privatizzazione di uno dei pochi settori ancora pubblici nel paese. E quale miglior maniera che imporre una dirigenza amica? Il caso del Sme, emblematico, non è l'unico.

Il ministero del lavoro dell'attuale come della precedente amministrazione Fox non ha fatto che interferire e disconoscere sindacati scomodi alle grandi imprese. Oggi il Sme, ieri già il grande Sindacato metallurgico e il Sindacato nazionale dei lavoratori dell'educazione (Snte), il sindacato più grande dell'America Latina con oltre 1.5 milioni d'iscritti, in mano da oltre una decade a una segretaria intima amica di Fox e molto vicina all'attuale amministrazione.

Tratto da: Il Manifesto 13.10.09

Karayilan: Il PKK e' piu' forte oggi che nel 1998



Il PKK è più forte oggi che il 9 ottobre 1998” ha detto Murat Karaylan, Presidente del Consiglio Esecutivo del KCK aggiungendo che ciò è stato dovuto al fatto che la cospirazione internazionale è rimasta incompiuta. Karaylan ha affermato che lo Stato turco sta insistendo per permettere alla cospirazione di rimanere in vita, egli ha anche invitato tutti gli Stati che hanno partecipato alla cospirazione di mettere fine alla loro insistenza e a questa linea politica. Karaylan ha aggiunto che questo cambiamento può essere fatto solo in una direzione, quella del sostegno alla soluzione democratica della questione kurda e al processo di liberazione del Leader del popolo kurdo, Abdullah Ocalan.
Nel suo discorso Karaylan ha detto che Ottobre sarà il mese decisivo per la risoluzione della questione kurda, risoluzione possibile soltanto se il popolo kurdo sarà attivo e porrà con forza la questione sull’agenda politica: “l’approccio che lo Stato turco terrà questo mese determinerà un nuovo corso”.

Karaylan ha aggiunto che sarebbe opportuno che si formi una forte opposizione contro le operazioni militari e che tutti coloro che sono coinvolti dovrebbero assumersi la loro responsabilità nel tentare di decifrare il senso del progetto proposto e sviluppato dal governo dell’AKP chiamato ‘Progetto di unità nazionale’ “Se vuoi porre fine alla guerra devi cominciare un dialogo con le forze contro le quali stai combattendo. Si devono sviluppare i presupposti per questo ed il DTP deve prendersi la responsabilità di iniziare dei colloqui con tutti i partiti politici coinvolti e si deve dare l’avvio ad un processo pieno di apertura del dialogo nel quale tutte le parti posso dare voce alle proprie idee”.

Karaylan ha anche criticato il comportamento di alcuni giovani che hanno tentato di salire sul palco del congresso del DTP: “ L’azione di quei giovani è stata sbagliata, quel tipo di condotta in un partito politico democratico e legale è qualcosa che il PKK non può condividere”

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!