venerdì 12 marzo 2010

Nigeria - Centinaia di morti a Jos

Nuovo massacro a Jos, nello stato nigeriano di Plateau: 500 vittime, tra le quali molte donne e bambini. Colpiti 3 villaggi a maggioranza cristiana, arrestati 95 esponenti della comunità musulmana. Ma le vere ragioni delle violenze sono sociali e politiche

Almeno 500 morti, centinaia di feriti, 95 persone arrestate: sono i dati dell'ultimo massacro avvenuto a Jos, città nigeriana capoluogo dello stato di Plateau, più volte teatro di scontri tra civili. Nella notte tra sabato e domenica, uomini armati di fucili e machete hanno attaccato tre villaggi abitati in prevalenza da popolazioni appartenenti alla comunità Birom, di religione cristiana, uccidendo uomini, donne e bambini. La responsabilità dell'azione è subito stata attribuita alla comunità di nomadi e pastori musulmani (Hausa Fulani), che avrebbero così vendicato le violenze commesse in gennaio dai Birom. Violenze che causarono oltre 400 vittime.Proprio dagli scontri di gennaio, nella città di Jos è in vigore il coprifuoco notturno: dal tramonto all'alba le strade sono pattugliate dai militari.

Assembla l’ultima Prius, poi si suicida

Non farà numero, è uno dei 35 mila giapponesi che ogni anno si tolgono la vita: uno ogni 15 minuti circa.  Ma il suicidio di K.T. (per ora si conoscono solo le inziali: scriviamo in base ad informazioni provenienti dalla fabbrica, la notizia non è ancora stata battuta dalle agenzie)  è particolarmente drammatico e inquetante.
K.T era un lavoratore precario. Al suo ultimo contratto.

1.000 candele accese a Gaza per ricordare il millesimo giorno d'embargo.


Nell'ambito delle iniziative per ricordare il millesimo giorno dall'inizio dell'embargo israeliano, centinaia di palestinesi e vari attivisti stranieri hanno acceso 1.000 candele a Gaza.

Jamal al-Khudari, presidente del Comitato contro l'embargo, ha acceso la prima candela di fronte al 'milite ignoto', dopo di che sono state accese anche le altre, che hanno formato così il numero "1.000".

mercoledì 10 marzo 2010

Messico - Il governo vuole scatenare un’offensiva.

Il governo generalizza la violenza per scatenare un’offensiva, denunciano gli zapatisti
 
 Articolo di Herman Bellinghausen
  su La Jornada – Martedì 9 marzo 2010
“Di fronte alla mancanza di legittimità, il malgoverno generalizza una situazione di violenza costruendo pretesti per creare condizioni favorevoli per un intervento militare contro l’Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale (EZLN)”, hanno dichiarato oggi le donne dell’Altra Campagna nel contesto del Giorno Internazionale della Donna Ribelle, alla fine del loro incontro con un corteo per le strade di questa città.  Hanno così reso omaggio “alla comandanta Ramona, alla compagna Olga Isabel, le senza nome, le senza volto e quelle che non sono qui ma ci ascoltano, quelle che dalle carceri non smettono la loro ribellione e dignità”.

martedì 9 marzo 2010

Settimana Internazionale di Solidarietà agli Zapatisti e all’EZLN

Gli zapatisti non sono soli.
Basta con le aggressioni in Chiapas.
Libertà ai prigionieri politici. Viva l’EZLN.”
 
Dal 12 al 21 marzo 2010

In questo 2010 il capitalismo selvaggio torna a mostrare la sua codardia e violenza in tutto il mondo, distruggendoci con crisi economiche e sociali, colpendo sempre le stesse persone: migranti, operaie, donne, contadine, indigeni. Coloro che stanno in basso.
Viviamo in Europa ed è qui che resistiamo, è qui dove cerchiamo di vivere con dignità e riappropriarci di ciò che è nostro. Partiamo dalla nostra quotidianità, dalla nostra creatività, dalla nostra disobbedienza a quello che ci viene imposto: sappiamo che possiamo costruire altri modi, altri mondi che ci contengano tutti.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!