Nuovo massacro a Jos, nello stato nigeriano di Plateau: 500 vittime, tra le quali molte donne e bambini. Colpiti 3 villaggi a maggioranza cristiana, arrestati 95 esponenti della comunità musulmana. Ma le vere ragioni delle violenze sono sociali e politiche
Almeno 500 morti, centinaia di feriti, 95 persone arrestate: sono i dati dell'ultimo massacro avvenuto a Jos, città nigeriana capoluogo dello stato di Plateau, più volte teatro di scontri tra civili. Nella notte tra sabato e domenica, uomini armati di fucili e machete hanno attaccato tre villaggi abitati in prevalenza da popolazioni appartenenti alla comunità Birom, di religione cristiana, uccidendo uomini, donne e bambini. La responsabilità dell'azione è subito stata attribuita alla comunità di nomadi e pastori musulmani (Hausa Fulani), che avrebbero così vendicato le violenze commesse in gennaio dai Birom. Violenze che causarono oltre 400 vittime.Proprio dagli scontri di gennaio, nella città di Jos è in vigore il coprifuoco notturno: dal tramonto all'alba le strade sono pattugliate dai militari.
Una misura di sicurezza decisa da Jonhatan Goodluck, presidente ad interim, ma che non è servita a fermare nuove violenze. Domenica sono scattate ulteriori misure di controllo, con i militari che hanno imposto la calma in tutta la zona. Lunedì si sono riuniti i rappresentanti religiosi delle diverse comunità per analizzare quanto successo e decidere una linea comune. Ma i capi religiosi, da soli, non sembrano essere in grado di risolvere un problema, che di fatto non ha origine religiosa.La classe politica nigeriana cerca di nascondere i problemi sociali della regione dietro motivazioni di fede, ma la natura degli scontri è soprattutto sociale e politica, e ruota attorno al delicato problema della proprietà della terra, contesa tra pastori (tradizionalmente nomadi e musulmani) e contadini stanziali, in maggioranza cristiani. A questa divisione si somma quella tra "indigeni" e "coloni", ai quali non vengono garantiti tutti i diritti politici e sociali. Quello che è un conflitto comune a tutto il paese, a Jos viene dipinto come scontro religioso anche per ragioni politiche: i cristiani si riconoscono nel People's Democratic Party (PDP - partito al potere attualmente), mentre l'All Nigeria People's Party è il partito dei musulmani. Politici locali e nazionali usano la loro influenza per aizzare ora l'una, ora l'altra parte, in base ai propri interessi politici.Lo stato di Plateau è il simbolo di questo conflitto: si trova esattamente al centro del paese, e rappresenta la cerniera tra il nord a maggioranza musulmana e il sud, abitato prevalentemente da cristiani.Il fragile equilibrio tra le due opposte componenti del paese deve fare quindi i conti con il problema sociale e politico, prima che religioso. Nemmeno le più alte cariche dello stato sono immuni da questo gioco: tradizionalmente, presidente e vicepresidente devono appartenere a regioni (e quindi religioni) diverse. Questa è una delle ragioni che mantiene il paese nello stallo politico: Goodluck, cristiano della regione del Delta del Niger, non ha pieni poteri di azione ed è sotto stretto controllo della stessa maggioranza che lo sostiene. Il presidente Umaru Yar'Adua, fuori dai giochi politici ormai da mesi per motivi di salute, è invece un musulmano del nord. Con un'economia che si basa soprattutto sullo sfruttamento del petrolio da parte delle multinazionali straniere nel sud del paese, un conflitto mai risolto con i militanti del Mend nella regione del Delta del Niger e una situazione istituzionale estremamente fragile, il problema della sicurezza della città di Jos non sembra essere in cima all'agenda della classe politica nigeriana. Tratto da: