venerdì 30 aprile 2010

Mi domando se questi sono uomini - Video di Vittorio Arrigoni

Cecchini comodamente appostati che sparano, uccidono e feriscono donne e poco più che adolescenti, come quella macabra scena di Schindler's list ripetuta al rallentatore dieci, cento, mille volte.
Dopo il vile ferimento di Bianca (vedi e condividi il video), abbiamo di buon grado scelto di rivestire i giubbottini catarifrangenti, cosi' come facciamo quando scortiamo i contadini a lavorare sui campi al confine.
Oggi e' stato gambizzato Ahmad Salem Deeb di 21 anni. Il cecchino israeliano ha utilizzato un particolare tipo di proiettile, comunemente detto "dum dum", che esplode all'impatto con la carne. Alcuni frammenti hanno lacerato l'arteria femorale e parte del tessuto muscolare. Portato e operato d'urgenza all'ospedale Al Shifa, è spirato poco dopo per la copiosa emoraggia.
E' una mattanza quotidiana della quale non si occupano i media di massa.

Un mare di petrolio

Intervista a Alessandro Giannì di GreenPeace Italia

Non si avvia a soluzione il dramma ecologico provocato dall'esplosione del 20 aprile della piattaforma della BP nel Golfo del Messico.
Continua la fuoriuscita del petrolio e ancora una volta i rischi della scelta delle politiche estrattive e delle esplorazioni petrolifere richiamano la necessità di una riflessione sul cambio di paradigma energetico.

Messico - Oaxaca - L'attacco alla Carovana di solidarietà: la situazione a San Juan Copala

Il Municipio Autonomo: approfondimenti e intervista a Jorge Albino Ortiz

 

Oaxaca: un nome che abbiamo imparato a conoscere alcuni anni fa, nel 2006, con l'inizio di un forte movimento partito con la protesta dei maestri e che si allargò velocemente ad ampi settori indigeni e popolari. 

Un movimento che il Governatore Ulises Ruiz cercò immediatamente di reprimere nel sangue.

Per diversi mesi l'intera capitale dello Stato fu un reale laboratorio di autonomia che solo la repressione più brutale, riporto all' "ordine".

Messico - San Juan Copala: cronaca di una repressione annunciata

Commento di Francisco Lopez Barcenas da La Jornada

Sul quotidiano messicano La Jornada il 29 aprile è apparso un intervento di Francisco Lopez Barcenas, avvocato che da anni accompagna i movimenti indigeni in Oaxaca.
Da La Jornada
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L’Unione del Benessere Sociale per la Regione Triqui (Ubisort) ha mantenuto la parola. Questa organizzazione paramilitare, creata dal governo dello stato di Oaxaca nel 1994 per controllare la regione Triqui, è tornata a impugnare le armi facendo sì che del sangue innocente tornasse a tingere i verdi pendii di questo territorio indigeno.

giovedì 29 aprile 2010

Messico - Oaxaca - Esplode la violenza paramilitare contro il Muncipio Autonomo triqui: assassinati due osservatori umanitari

 

San Juan Copala, Oaxaca, Messico
Alberta Cariño, messicana,  e Tyri Antero Jaakkola, finalndese, sono le ultime vittime dell’incontenibile situazione di violenza che da tempo si vive nella zona indigena triqui, nello stato di Oaxaca, nel Messico meridionale.
Alberta e Tyri partecipavano alla Carovana internazionale in appoggio al Municipio Autonomo di San Juan Copala,  assieme a organizzazioni di difesa dei diritti umani, giornalisti indipendenti, militanti della Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO) e un gruppo di maestri. L’imboscata alla carovana, a colpi di AK-47, ha provocato anche diversi feriti e un numero imprecisato di dispersi, alcuni dei quali sono stati sequestrati dagli aggressori.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!