Intervista a Alessandro Giannì di GreenPeace Italia
Non si avvia a soluzione il dramma ecologico provocato dall'esplosione del 20 aprile della piattaforma della BP nel Golfo del Messico.Continua la fuoriuscita del petrolio e ancora una volta i rischi della scelta delle politiche estrattive e delle esplorazioni petrolifere richiamano la necessità di una riflessione sul cambio di paradigma energetico.
Lo sversamento in mare del petrolio è un dato costante e continuo di cui noi siamo informati solo degli episodi più eclatanti, ma il contesto di questi “accidenti imprevedibili” stà nella scelta politica della ricerca costiera del petrolio. Certamente crea allarme la scelta del governo statunitense, alla faccia della green-economy, di ricercare lungo le coste nazionali, in particolare nel fragilissimo ecosistema artico, ancora nuovi giacimenti petroliferi.
Sembra evidente che una soluzione rassicurante potrebbe essere chiudere con le esplorazioni offshore e, senza cadere nella fascinazione del nucleare, avviare con decisione scelte energetiche che, privilegino il risparmio energetico e liberino dalla schiavitù dal petrolio e dai pericoli del trasporto degli idrocarburi.
Ne parliamo con Alessandro Gianni' di Greenpeace Italia.
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