Sono serratissimi i tempi nelle giornate dell’Incontro “L@s Zapatistas y las ConCiencias por la Humanidad”.
Due sessioni plenarie al giorno e poi le sessioni di approfondimento.
Dall’astronomia all’astrofisica, alla biologia, all’ecologia, alla matematica, all’informatica, gli scienziati relazionano e rispondono le domande incisive e puntuali delle 200 basi d’appoggio che sono al Cideci.
Un filo comune corre tra le tante relazioni e man mano che si va avanti la complicità reciproca cresce. E’ un dare da parte degli "scienziati", nel senso di trovare le parole per condividere le proprie conoscenze ma anche il confronto con gli zapatisti impone una riflessione sul proprio ruolo.
La neutralità di per sé non esiste, può esistere invece la ricerca, la scienza come continua scoperta da rendere accessibile e da trasformare in pratica per il bene comune.
Una scienza che si nutre di complessità ed interazione di saperi, come si evidenzia nelle riflessioni sull’ecologia.
Una scienza che è fatta di discontinuità, rotture e continuità ed accumulo.
Ma se le scienze di cui si discute nell’incontro sono il percorso comune da allargare e rafforzare, le scienze sono anche la base su cui il potere costruisce meccanismi di espropriazione, sfruttamento e saccheggio a cui i popoli indigeni si stanno opponendo in tutto il Messico e non solo.
Alla conclusione della giornata del 30 dicembre il Subcomandante Insurgente Moisés presenta due membri del Congreso Nacional Indígena, che nell'affrontare il tema dei "Popoli Originari e le scienze per la Vita" fanno un racconto preciso degli "specchi" che riflettono le resistenze i Messico.
29 "specchi", 29 resistenze emblematiche contro le scienze poste al servizio degli interessi imprenditoriali, alleati con i governi centrali e locali e con il crimine organizzata.
29 luoghi che racchiudono le logiche di devastazione dell’intero paese e dei territori dove i popoli indigeni difendono la vita contro la morte.
Al Cideci sono arrivati infatti i delegati da ogni parte del Messico per continuare la discussione del V Congreso Nacional Indígena insieme agli zapatisti.
Il primo gennaio la sessione finale sarà a porte aperte nel Caracol di Oventic e lì sarà possibile conoscere il risultato della consulta, lanciata nei mesi scorsi, per costituire un Concejo Indígena de Gobierno al cui interno una donna indigena potrebbe essere la candidata indipendente per le presidenziali del 2018.
GIORNATA DEL 29 Dicembre
Gli interventi nella plenaria di Adolfo Olea Franco, Fayez Mubarqui Guevara, Eva Jablonka, Melina Gómez Bock, Lev Jardón Borbolla, Octavio Valadez Blanco e le relazioni nelle "Pláticas de divulgación" di John Vandermeer, Carlos Román Zúñiga, Iván Domenzain del Castillo Cerecer, Alejandro Vásquez Arzola, Claudio Martínez , Grodecz Alfredo Ramírez Ovando li pioi trovare in Radio Zapatista.
A chiudere la giornata il SupGaleano con il suo intervento “El Gato-Perro y el Apocalipsis”, che parte da un’ampia dissertazione sulla fantascienza, varie serie televisive tra cui Walking Death e gli stereotipi della salvazione dalle varie catastrofi che incombono sulla terra, di cui gli scienziati o sono causa o sono la soluzione.
Nessuno fa niente perché pensa che la disgrazia in arrivo sia destinata ad un altro, ognuno aspetta che qualcosa o qualcuno risolva il tutto.
Ma se nella finzione i protagonisti ad un certo punto, al culmine della tensione dicono inevitabilmente "tutto va bene, tutto andrà a finire bene" oggi nella realtà non tutto sta andando bene. Viviamo in un tempo di crisi strutturale, di disumanizzazione. E’ in corso un crimine e il criminale, il sistema, è disposto a tutto.
E’ una lotta tra la vita e la morte. E la morte non è raccomandabile per nessuno.
Per questo dobbiamo dire sì alla vita, no alla morte.
Solo in maniera collettiva c’è la possibilità di vincere. L’intervento si chiude con l’invito agli scienziati a organizzarsi, a continuare le proprie pratiche scientifiche, ad interagire con le arti.
"Lasciate che le parole vi facciano scoprire nuove galassie", capirete che è insieme alle arti che si tratta di lottare.
"Lottare per costruire la libertà" chiude l’Alchimista, prima di passare ad una parte di racconto dedicato al Gato Perro nel suo viaggio spaziale.
Ascolta l’audio in Radio Zapatista.
GIORNATA DEL 30 Dicembre
Gli interventi in plenaria di Jesús Vergara Huerta, Gibran Mubarqui Guevara, Jérôme Leboeuf, John Vandermeer e Ivette Perfecto e le relazioni nelle "Pláticas de divulgación" di Ivette Perfecto, Yuri Nahmad Molinari, Alejo Stark, Lilia Piélago García, Juan Manuel Malda Barrera e Remy Froissart sono disponibili in Radio Zapatista
Due sessioni plenarie al giorno e poi le sessioni di approfondimento.
Dall’astronomia all’astrofisica, alla biologia, all’ecologia, alla matematica, all’informatica, gli scienziati relazionano e rispondono le domande incisive e puntuali delle 200 basi d’appoggio che sono al Cideci.
Un filo comune corre tra le tante relazioni e man mano che si va avanti la complicità reciproca cresce. E’ un dare da parte degli "scienziati", nel senso di trovare le parole per condividere le proprie conoscenze ma anche il confronto con gli zapatisti impone una riflessione sul proprio ruolo.
La neutralità di per sé non esiste, può esistere invece la ricerca, la scienza come continua scoperta da rendere accessibile e da trasformare in pratica per il bene comune.
Una scienza che si nutre di complessità ed interazione di saperi, come si evidenzia nelle riflessioni sull’ecologia.
Una scienza che è fatta di discontinuità, rotture e continuità ed accumulo.
Ma se le scienze di cui si discute nell’incontro sono il percorso comune da allargare e rafforzare, le scienze sono anche la base su cui il potere costruisce meccanismi di espropriazione, sfruttamento e saccheggio a cui i popoli indigeni si stanno opponendo in tutto il Messico e non solo.
Alla conclusione della giornata del 30 dicembre il Subcomandante Insurgente Moisés presenta due membri del Congreso Nacional Indígena, che nell'affrontare il tema dei "Popoli Originari e le scienze per la Vita" fanno un racconto preciso degli "specchi" che riflettono le resistenze i Messico.
29 "specchi", 29 resistenze emblematiche contro le scienze poste al servizio degli interessi imprenditoriali, alleati con i governi centrali e locali e con il crimine organizzata.
29 luoghi che racchiudono le logiche di devastazione dell’intero paese e dei territori dove i popoli indigeni difendono la vita contro la morte.
Al Cideci sono arrivati infatti i delegati da ogni parte del Messico per continuare la discussione del V Congreso Nacional Indígena insieme agli zapatisti.
Il primo gennaio la sessione finale sarà a porte aperte nel Caracol di Oventic e lì sarà possibile conoscere il risultato della consulta, lanciata nei mesi scorsi, per costituire un Concejo Indígena de Gobierno al cui interno una donna indigena potrebbe essere la candidata indipendente per le presidenziali del 2018.
GIORNATA DEL 29 Dicembre
Gli interventi nella plenaria di Adolfo Olea Franco, Fayez Mubarqui Guevara, Eva Jablonka, Melina Gómez Bock, Lev Jardón Borbolla, Octavio Valadez Blanco e le relazioni nelle "Pláticas de divulgación" di John Vandermeer, Carlos Román Zúñiga, Iván Domenzain del Castillo Cerecer, Alejandro Vásquez Arzola, Claudio Martínez , Grodecz Alfredo Ramírez Ovando li pioi trovare in Radio Zapatista.
A chiudere la giornata il SupGaleano con il suo intervento “El Gato-Perro y el Apocalipsis”, che parte da un’ampia dissertazione sulla fantascienza, varie serie televisive tra cui Walking Death e gli stereotipi della salvazione dalle varie catastrofi che incombono sulla terra, di cui gli scienziati o sono causa o sono la soluzione.
Nessuno fa niente perché pensa che la disgrazia in arrivo sia destinata ad un altro, ognuno aspetta che qualcosa o qualcuno risolva il tutto.
Ma se nella finzione i protagonisti ad un certo punto, al culmine della tensione dicono inevitabilmente "tutto va bene, tutto andrà a finire bene" oggi nella realtà non tutto sta andando bene. Viviamo in un tempo di crisi strutturale, di disumanizzazione. E’ in corso un crimine e il criminale, il sistema, è disposto a tutto.
E’ una lotta tra la vita e la morte. E la morte non è raccomandabile per nessuno.
Per questo dobbiamo dire sì alla vita, no alla morte.
Solo in maniera collettiva c’è la possibilità di vincere. L’intervento si chiude con l’invito agli scienziati a organizzarsi, a continuare le proprie pratiche scientifiche, ad interagire con le arti.
"Lasciate che le parole vi facciano scoprire nuove galassie", capirete che è insieme alle arti che si tratta di lottare.
"Lottare per costruire la libertà" chiude l’Alchimista, prima di passare ad una parte di racconto dedicato al Gato Perro nel suo viaggio spaziale.
Ascolta l’audio in Radio Zapatista.
GIORNATA DEL 30 Dicembre
Gli interventi in plenaria di Jesús Vergara Huerta, Gibran Mubarqui Guevara, Jérôme Leboeuf, John Vandermeer e Ivette Perfecto e le relazioni nelle "Pláticas de divulgación" di Ivette Perfecto, Yuri Nahmad Molinari, Alejo Stark, Lilia Piélago García, Juan Manuel Malda Barrera e Remy Froissart sono disponibili in Radio Zapatista