mercoledì 3 marzo 2010

Sudafrica, scontri tra polizia e manifestanti a Johannesburg



I dimostranti protestano da settimane contro la corruzione dei pubblici ufficiali
La polizia sudafricana è intervenuta per sedare rivolte che sono scoppiate in alcuni slums nei sobborghi di Johannesburg. Gli agenti sono intervenuti con proiettili di gomma e cannoni ad acqua. Gli scontri hanno determinato anche il ferimento di un poliziotto, le cui condizioni sono stabili, e l'arresto di undici dimostranti.
Da settimane si registrano richieste pressanti all'Anc, al governo dal 1994, per migliorare lo stato della sanità, dell'istruzione e delle infrastrutture. Durante le proteste, i manifestanti hanno bloccato le strade principali di una delle più ricche città africane, dando fuoco a pneumatici. I residenti dei quartieri degradati accusano la polizia e gli amministratori di corruzione e di appropriarsi di denaro destinato alle opere pubbliche.

martedì 2 marzo 2010

Primo Marzo 2010 - Un nuovo comune della cittadinanza

Dalla capitale al profondo Sud, dal Nord Ovest dell’industria al Nord Est della produzione diffusa, il Primo Marzo 2010 è stata una giornata ricca di colore.
Cortei (partecipatissimi) e iniziative, in oltre 60 città italiane, certo, per esprimere contrarietà al razzismo ed alle attuali politiche sull’immigrazione, ma anche per affrontare situazioni e percorsi concreti, come la questione degli sfratti, dello sfruttamento nel lavoro, della precarietà, della gestione securitaria delle città.
Potremmo, in questo 2 Marzo, il giorno dopo, essere affascinati dall’idea di arrivare ad una sintesi, o farci ingannare facilmente dalla possibilità di raccontare le 24 ore appena trascorse in maniera rituale, retorica. Ma tutto questo non potrebbe che risultare un abito troppo stretto per una giornata che invece apre inediti scenari, tutti da scoprire, tutti da percorrere.

Primo Marzo 2010 - Un nuovo inizio

Un nuovo inizio. Di questo si è trattato il primo marzo. Fin da subito, ascoltando le prime corrispondenze che arrivavano dai quattro angoli della penisola, avevi questa sensazione di qualcosa di nuovo che stava mettendosi in moto. Voci fresche, emozionate e a volte sorprese raccontavano di scioperi dei consumi e di scioperi nelle fabbriche (“Non abbiamo bisogno del permesso per scioperare”, dicevano molti cartelli sbeffeggiando la miopia dei sindacati), di cortei studenteschi e di “lezioni di clandestinità”, dei presidi davanti all’INPS, ai cantieri, ai mille luoghi dove il lavoro migrante è quotidianamente sfruttato, ma altrettanto quotidianamente lotta e resiste. Poi sono arrivate le foto, e le piazze mostravano già dal mattino i volti nuovi di una composizione giovanile in cui si incrociano storie e colori, lingue ed emozioni. Mano a mano che la giornata trascorreva, le strade di mille città d’Italia si riempivano e confluivano idealmente in una straordinaria espressione moltitudinaria (per una volta non è davvero retorica utilizzare questo termine) di rifiuto del razzismo e di affermazione di una nuova cittadinanza.

Argentina - Gli sfollati dalla soia e dal settore minerario

di Darío Aranda 

Il modello agrotecnico ed il settore minerario che hanno cominciato a stabilirsi nel paese alla fine della decade scorsa ha colpito contadini poveri e popoli originari, un settore taciuto ed ubicato negli antipodi della ’Mesa de Enlace’ . Una controversia da cinque milioni di ettari con 600 mila persone coinvolte nel nordovest del paese.
Man mano che avanzano nel paese le diverse industrie estrattive (petrolio, settore minerario, monocolture industriali), si incrementa come risposta l’organizzazione delle comunità rurali e piccoli paesi che resistono all’assalto imprenditoriale.

lunedì 1 marzo 2010

1 Marzo - Cronache parigine

Una giornata senza di loro, senza la forza lavoro che struttura l’economia francese. Al tempo stesso una giornata dove gli immigrati non si sottraggono semplicemente al meccanismo economico del Paese, scioperando, ma al contrario prendono parola, “s’engagent” come recita il loro slogan, e presidiano i municipi di Francia per rendere visibile la loro presenza ineliminabile. Non solo sul piano economico, ci tengono a precisare, ma ormai a ogni livello della società.

BOICOTTA TURCHIA

Viva EZLN

Questo video è una libera interpretazione che vuole mettere in risalto l'importanza del Caffè Rebelde Zapatista, come principale fonte di sostentamento delle comunità indigene zapatiste e come bevanda prelibata, degustata da secoli in tutto il mondo. I suoni e i rumori che accompagnano l'osservatore in questa proiezione, sono stati scelti con l'intenzione di coinvolgervi completamente nell'esperienza visiva e trasportarvi direttamente all'interno della folta vegetazione che contraddistingue tutto il territorio del Chiapas, dove viene coltivato questo caffè.

La lucha sigue!